Crimea, le regole per il gioco d'azzardo

Foto: Itar Tass

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La regione della Federazione potrebbe diventare una nuova Las Vegas. Ecco il parere degli esperti

Per aprire un casinò in Crimea basteranno 10,7 milioni di euro, e l’investitore potrà essere sia russo sia straniero. Queste le regole che compaiono nel disegno di legge del governo russo per la creazione di una zona dedicata al gioco d’azzardo nella penisola di Crimea.

Una zona per il gioco d’azzardo

Secondo quanto previsto dal disegno di legge, una società che desideri aprire in Crimea un’attività nel settore del gioco d’azzardo dovrà investire soltanto 500 milioni di rubli (10,7 milioni di euro). “Si tratta di una soglia d’ingresso relativamente bassa per i grandi investitori, disposti a investire nel business del gioco d’azzardo. Al confronto, soltanto la costruzione delle prime fasi del più grande casinò russo esistente fino a questo momento, quello di Azov-City, è costata oltre 800 milioni di rubli (17,3 milioni di euro)”, spiega il direttore generale della società finanziaria GKFX, Dmitri Ramnev. D’altro canto, questa soglia permetterà secondo lui di evitare l’apertura di una moltitudine di sale da gioco con slot-machine. In linea generale, le autorità russe vorrebbero duplicare l’esperienza americana di costruzione di casinò in zone isolate.

Il migliore esempio di questa strategia è Las Vegas, un grande centro dedicato unicamente al gioco d’azzardo e costruito lontano dalle principali infrastrutture. Dal 1 luglio 2009, la Russia ha proibito l’apertura di nuove sale per il gioco d’azzardo tranne che in quattro aree specifiche, situate nel kraï di Krasnodar nel sud del paese, nel kraï Primorski nell’Estremo Oriente russo, nell’enclave russa di Kaliningrad sulle rive del Mar Baltico e al centro del paese, nel kraï dell'Altaï. “In realtà, a essere veramente unico è il fatto che per la prima volta, invece di una piccola area soltanto, diventerà accessibile al gioco d’azzardo un’intera regione”, dichiara Dmitri Rannev, secondo il quale la legge sulla creazione di una zona economica speciale riguarda “il territorio della repubblica di Crimea e Sebastopoli, città di importanza federale”. Inoltre, si tratterà della prima zona aperta al gioco d’azzardo la cui costruzione non si farà a partire dal nulla, ma in una regione che già dispone di infrastrutture sviluppate“La Crimea e Sebastopoli hanno potenzialità decisamente superiori ad altre zone: vi sono infrastrutture, personale, un flusso relativamente costante di turisti, e alte potenzialità di sviluppo per l’industria alberghiera” fa notare l’esperto.

Vantaggi supplementari

La zona dedicata al gioco d’azzardo sarà soltanto una parte della zona economica particolare creata sulla penisola di Crimea, un territorio avente uno statuto legale e fiscale speciale. I residenti di questa zona saranno esentati senza limiti di tempo dalle tasse sull’acqua e dall’imposta sui redditi, e per dieci anni non pagheranno l’imposta fondiaria, le imposte sui mezzi di trasporto e i beni personali. Il cambiamento principale in rapporto alle precedenti versioni con le quali si voleva creare in Crimea una zona economica particolare è, secondo gli esperti, la soglia minima di investimento necessaria per ricevere lo status di residente della zona economica particolare. In precedenza era previsto che gli imprenditori potessero ricevere questo status investendo almeno 150 milioni di rubli (3,2 milioni di euro) in tre anni o pagando un diritto di immatricolazione per un importo corrispondente. Ma, in definitiva, i funzionari non hanno imposto un prezzo fisso al “biglietto d’ingresso”.

“La Crimea sicuramente non si svilupperà se resterà una zona dedicata unicamente al gioco d’azzardo. La creazione di una zona economica speciale permetterà di accelerare enormemente il ritmo degli investimenti nella regione” ha detto Dmitri Rannev. Secondo l’analista dell’UK Finam Management, Maxim Klyaguin, la creazione di una zona a statuto economico speciale sul territorio di Crimea è uno degli strumenti più convenienti per permettere l’integrazione di quella regione nell’economia russa. “L’obiettivo principale è aumentare il potere di attrattiva della regione agli occhi degli investitori e incoraggiare il capitale privato a investire fondi nella sua crescita dinamica, perché quando l’economia locale cresce esclusivamente grazie all’intervento dello Stato non si riesce a raggiungere un ritmo di crescita sufficiente e ciò si traduce in un peso aggiuntivo per il bilancio statale” dice Makim Klyaguin. Secondo quest’ultimo, questo obiettivo potrà essere raggiunto in modo diverso, ma i meccanismi fondamentali saranno, quanto meno all’inizio, vantaggi come un regime fiscale più confortevole e sussidi.

“I punti chiave dello sviluppo dell’economia della penisola di Crimea saranno, a breve termine, in primo luogo progetti infrastrutturali, e in secondo luogo progetti di sviluppo del complesso agro-alimentare e del settore dei consumi. Tra gli altri, il settore del turismo, alcune industrie e servizi” ha aggiunto. In linea generale, secondo l’analisi macroeconomica di UFS IC Vassily Ukharski, il disegno di legge può attirare gli investitori, ma è ancora prematuro parlare di risultati concreti. “Qualsiasi realtà imprenditoriale vuole ottenere, oltre a potenziali introiti, anche una base stabile e sicura. La situazione in Crimea è lungi dall’essere stabile. Ma in futuro potremmo assistere a un afflusso di capitali, e il disegno di legge sarà un’eccellente base di partenza” dice. A prescindere da ciò che accadrà, alla vigilia della pubblicazione del nuovo progetto di legge, l’Unione europea – rendono noto gli esperti - ha deciso di vietare l’importazione di articoli e beni in provenienza dalla Crimea, prima di tutto il vino e i prodotti petrolchimici.

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