"Il perché del successo del vino italiano in Russia"

"A bere vino italiano in Russia è il ceto medio-alto", conferma l'importatore Albert Kolvackh, buyer della catena di supermercati Azbuka Vkusa (Foto: Ufficio Stampa Vinitaly)

"A bere vino italiano in Russia è il ceto medio-alto", conferma l'importatore Albert Kolvackh, buyer della catena di supermercati Azbuka Vkusa (Foto: Ufficio Stampa Vinitaly)

Intervista a uno dei maggiori importatori di etichette Made in Italy a Mosca e San Pietroburgo, Albert Kolvackh, che ha partecipato al Vinitaly di Verona

Cresce in Russia l'interesse
per i vini del Belpaese
(Foto: Ufficio Stampa Vinitaly)

"In Russia l’attenzione ai vini italiani cresce e, di giorno in giorno, aumentano le etichette che i russi vorrebbero vedere nelle enoteche e negli scaffali dei supermercati". A parlare, confermando di fatto la ricerca di Confagricoltura, diffusa nel corso di Vinitaly 2013 a Verona, sul trend delle importazioni delle bottiglie italiane nella terra degli zar, è Albert Kolvackh, buyer della catena Azbuka Vkusa, 55 negozi a Mosca, comprese alcune enoteche, e uno a San Pietroburgo.

"A bere vino italiano in Russia è il ceto medio-alto che, via via, lo sta affiancando ai vini francesi, - continua Kolvackh che, nella sua visita al Vinitaly, va alla scoperta di etichette particolari. - Sono alla ricerca di piccole produzioni, vini di nicchia che non è facile trovare se non in una fiera di settore come è il Vinitaly".

Qual è il vino italiano preferito dai russi?<>

Non ce n’è uno soltanto. Diciamo che ad essere maggiormente amati sono i grandi vini toscani e piemontesi. Sassicaia e Brunello di Montalcino tra quelli toscani. Un posto d’onore ce l’ha il barolo piemontese. Più che altro ad affascinare è il nome che richiama luoghi di produzione che sono anche meta di turismo. Dall’Etna, per esempio, viene il Nerello Mascalese che riscuote un buon interesse.

C’è un motivo per questa maggiore attenzione dei russi nei confronti dei vini italiani?

Ancora una volta è il turismo ad avere cambiato la percezione dei vini italiani tra i russi che, oggi, si muovono molto di più di qualche anno fa.

In che posizione stanno i vini italiani in Russia?

Dopo decenni di predominio dei vini francesi, quelli italiani si stanno prendendo la loro rivincita. Attualmente le importazioni dei vini francesi e di quelli italiani si equivalgono. A seguire ci sono quelli francesi, quelli del Sud America e per finire quelli australiani e neozelandesi.

Fin qui è soddisfatto della sua visita al Vinitaly?

Molto. Si tratta di una fiera molto interessante. Ho assaggiato molti potenziali vini che potrebbero essere proposti agli appassionati russi, ma non ho ancora preso alcuna decisione e, soprattutto, non ho ancora assaggiato un vino capace di stupirmi.

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