Pavel Fedotov (1815-1852) dipinse questo quadro in un anno: era la sua terza opera. Lui, ufficiale in congedo delle Guardie del Reggimento Finlandia, avrebbe voluto dipingere grandi tele di battaglie. Ma si scoprì che le scene domestiche erano quello che gli veniva meglio di tutto. All’inizio dipinse “Cavaliere di fresco (Il mattino dell’ufficiale che ha ricevuto la prima croce al merito)” e “La ragazza da marito esigente”.
Pavel Fedotov, “Cavaliere di fresco (Il mattino dell’ufficiale che ha ricevuto la prima croce al merito)”, olio su tela, 48,2×42,5 cm, 1846
Galleria TretjakovDopo averli visti, il già famoso artista Karl Brjullov ne fu talmente entusiasta da ottenere una borsa di studio per l’autore. Con i 700 rubli ricevuti, l’artista iniziò a dipingere “Il fidanzamento del maggiore” (in russo: “Сватовство майора”). Si avvicinò al lavoro con scrupolosità militare: comprò oggetti reali per farne meglio una copia pittorica. Acquistò persino un abito da sposa. Vestì un manichino, dandogli pose diverse per ottenere la verosimiglianza.
Pavel Fedotov, “La ragazza da marito esigente”, olio su tela, 38,5x45,5 cm, 1847
Galleria TretjakovNel 1849, Pavel Fedotov presentò le tre sue opere alla mostra dell’Accademia delle Arti. L’attenzione del pubblico fu attratta dalla nuova tela: la gente si scatenava, batteva i pugni, rideva senza nascondersi, mentre l’artista leggeva al pubblico poesie di sua composizione, spiegando l’essenza del quadro.
Tutti i personaggi del quadro sono in movimento: un ufficiale sbircia dalla porta, arricciandosi i baffi; il cuoco mette in tavola un fagottino; la madre afferra per il vestito la sposa che sta per scappare. Il sensale agita le mani, il padre di famiglia cerca di abbottonarsi il cappotto e la vecchia dama di compagnia chiede alla sua assistente cosa stia succedendo.
Si direbbe: qual è il problema? Il solito trambusto prima del matrimonio. Ma non tutto è così semplice. In primo luogo, il matrimonio è chiaramente ineguale: i nobili impoveriti dell’epoca prendevano volentieri in moglie spose provenienti da ricche famiglie di mercanti. Il vantaggio era evidente per entrambe le parti: l’uno otteneva il sostentamento economico, l’altra i privilegi della classe superiore. Sebbene lo sposo fosse stato chiaramente preparato per il suo arrivo, la sua apparizione causa agitazione. Lui, tuttavia, fiducioso dell’esito del caso, non porta nemmeno un bouquet.
“La madre e la figlia”, schizzo preparatorio di Pavel Fedotov per il dipinto “Il fidanzamento del maggiore”
Dominio pubblicoIl mercante è chiaramente a disagio nel suo cappotto: non era abituato a questi abiti. Le signore erano vestite con abiti da ballo, in violazione del galateo. La madre ha uno scialle in testa e non una cuffietta, come era consuetudine per le signore sposate dell’epoca. L’abito della sposa è troppo scollato, con una quantità eccessiva di gioielli. E lei al posto del ventaglio ha un fazzoletto di pizzo.
Anche il tavolo da pranzo, troppo piccolo per così tante persone, non è all’altezza della situazione. La tovaglia è inadeguata per l’occasione: anziché bianca, è rosa, con un motivo, e la bottiglia di champagne e i bicchieri sono in disparte.
Dal soffitto pende un enorme lampadario di cristallo, sontuosamente dipinto con ninfe, e al posto dei quadri alla moda le pareti sono decorate con un ritratto del metropolita.
Vedendo il dipinto, il pubblico notava le volute incongruenze: ai contemporanei balzavano agli occhi. Abiti sgargianti, violazione del galateo: tutto ne “Il fidanzamento del maggiore” comunicava che i suoi personaggi volevano concludere rapidamente un affare favorevole e non se ne vergognavano.
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