Sapevi che nel suo celebre quadro “Stepan Razin” il pittore Vasilij Surikov ha dipinto se stesso?

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Il grande artista, di cui è in corso fino al 13 maggio una grande mostra al Museo Russo di San Pietroburgo, rimuginò per oltre vent’anni su quest’opera, concludendola poi solo a inizio Novecento

Nella tela monumentale “Stepan Razin” (318x600 cm) vediamo il giovane atamano cosacco che sta navigando lungo il Volga in compagnia dei suoi uomini, che bevono e si divertono. Soltanto il capo cosacco, seduto tra i trofei dell’incursione, ha l’aria triste e impensierita.

C’è chi ritiene che per la figura di Razin l’artista abbia usato uno studio di un suo autoritratto. Nella prima variante del quadro (a cui lavorava fin dal 1880) c’era anche la principessa persiana, catturata dagli uomini di Razin. Secondo una teoria, la principessa non era altro che la moglie defunta del pittore. Alla fine, Vasilij Surikov (1848-1916) avrebbe rinunciato alla figura femminile. Quando gli si chiedeva, dove fosse la principessa, rispondeva che Razin l’aveva già buttata nel fiume. Alla versione finale del quadro lavorò dal 1904 al 1906, e lo ritoccò poi parzialmente nel 1910.

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Potrai ammirare questo e altri capolavori di Vasilij Surikov alla grande mostra dedicata all’artista (in occasione dei 175 anni dalla sua nascita), inaugurata il 1º dicembre scorso al Museo Russo di San Pietroburgo, che resterà aperta fino al 18 maggio 2024. Clicca qui per info e biglietti.

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