Perché la volpe delle fiabe russe ha il patronimico Patrikeevna?

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Come in altre culture è sempre simbolo di furbizia, inganno e cattive intenzioni. Caratteristiche che aveva anche un certo personaggio storico…

In Russia, tutti i bambini, persino i più piccoli, sanno che la volpe è l’animale più furbo. Perché? Perché è l’unica tra tutti gli animali della foresta ad essere riuscita ad ingannare Kolobok (la palla di impasto per il pane fuggita dai nonni che l’avevano preparata nella celebre fiaba). Ma non solo. In Russia, tutti conoscono la favola di Ivan Krylov, in cui la volpe, con le sue lusinghe, riesce a togliere alla cornacchia il suo pezzo di formaggio.

In molte fiabe russe la volpe è simbolo di cattive intenzioni: potrebbe lasciare chiunque con un palmo di naso. Particolarmente diffusa è la versione in cui la volpe si dimostra più furba del lupo, animale feroce e molto più forte. Non a caso in Russia si dice che “sette lupi non bastano per ingannare una volpe” (“Лиса семерых волков проведет”).

La volpe è, inoltre, simbolo di furbizia. A proposito di certi comportamenti femminili, spesso si dice “furba come una volpe” (non a caso, la volpe delle fiabe russe è sempre una femmina). Metaforicamente, quest’animale viene chiamato “lisichka-sestrichka” (“volpina-sorellina”) o in maniera più rispettosa, come si farebbe con una donna più avanti negli anni, con il patronimico “Lisa Patrikeevna” (cioè, “Volpe, figlia di Patrikej”).

Il patronimico metaforico è dovuto al principe Patrikej (Patrikas) Narimuntovich discendente da una famiglia di nobili lituani e governante del Granducato di Lituania nella città di Novgorod. Patrikas si distinse per furbizia e avidità, ma anche per la sua complicità con i pirati che saccheggiavano la navi sui fiumi del principato.

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