Dieci opere d’arte pubblica realizzate dai russi all’estero

Ufficio stampa
Le creazioni degli artisti russi si trovano non solo nei musei e nelle sale espositive di tutto il mondo, ma anche in parchi, piazze e altri spazi pubblici

Andrej Filippov. “La sega”. Salonicco, Grecia 

L’artista Andrej Filippov ha pensato al progetto “La sega” dopo la demolizione del Muro di Berlino. Nel 2006 lo ha realizzato alla mostra Modus R di Miami e un anno dopo alla prima Biennale d’arte contemporanea di Salonicco. Una sega d’acciaio con denti enormi spunta letteralmente dal terreno: è il confine tra Est e Ovest e il confronto tra il blocco capitalista e quello socialista.

Sergej Katran. “Dialogo neobabilonese”. Etretat, Francia 

Negli antichi giardini di Etretat crescono più di 150 mila piante. Nel 2015 sono state integrate con l’arte moderna: il vasto spazio verde è stato trasformato grazie alla collezionista Marina Lebedeva e agli architetti paesaggisti Aleksandr Grivko e Mark Dumas. Passeggiando lungo i viali dei giardini, si possono ammirare la “Conchiglia” di Alena Kogan e le sculture in terracotta “Dialogo neobabilonese” di Sergej Katran. Queste ultime sono un’incarnazione visiva dell’onda sonora quando la parola “arte” viene pronunciata in diverse lingue.

Aristarkh Chernyshev. “UserPic”. Lucerna, Svizzera

La videoscultura è il risultato di un esperimento con texture 3D e tecnologia LED RGB. L’artista stesso definisce quest’opera un monumento all’avatar dell’utente. La sua costante mutevolezza incarna la situazione in cui vediamo solo l’immagine che le persone vogliono presentare sui social network. Gli ospiti del “La collection Air Art Park” dell’Hotel Château Gütsch di Lucerna, dove si trova l’opera, possono osservare l’immagine che appare su questo “nastro di Möbius”. Nel parco e nell’hotel sono presenti altre opere di autori russi, tra cui quelle di Nikolaj Polisskij, Anja Zhelud e AES+F.

Ilja ed Emilia Kabakov. “L’Osservatore”. Castello di Ama, Italia

La tenuta del Castello di Ama, nel comune di Gaiole in Chianti (Siena) non si limita a produrre vino da decenni, ma cerca anche il genio del luogo insieme ad artisti contemporanei. Nella vecchia casa del giardiniere è nascosta un’opera del duo Ilja ed Emilia Kabakov: “L’Osservatore”. È possibile vedere ciò che si cela dietro le sue mura attraverso un telescopio della casa del padrone: si vedono angeli e uomini che parlano a tavola.

Adil Aliev. “Il violinista Nestor”. Isola di Lintusalo, Finlandia  

Vicino al punto di partenza del traghetto dell’isola di Lintusalo, sul Lago Saimaa, si può vedere un musicista seduto che suona un violino per una foca che sbircia dall’acqua. Questa scultura dell’artista Adil Aliev è apparsa qui nel 2019. È stata ispirata dalla storia del fabbro locale Nestor Riponen. Lui ha vissuto qui dal 1912 al 1986 ed era, tra le altre cose, un buon musicista e suonava bene il violino, l’armonica, la fisarmonica e il mandolino. Un giorno Nestor ha notato che una foca era venuta ad ascoltarlo: un caso eccezionale, poiché è considerata un animale raro.

Viktor Poljakov. “Exodus”. Shenzhen, Cina

Viktor Poljakov lavora all’incrocio di generi diversi, creando sculture cinetiche in cui luce e movimento diventano protagonisti. Nel 2015, per la Nova Tretjakovka (la parte di Galleria Tretjakov con opere di arte moderna e contemporanea), ha creato la figura Exodus, che proiettava ombre sulla facciata del museo, trasformandola in un oggetto d’arte. Qualche anno fa, una nuova versione di quest’opera è apparsa in una piazza di Shenzhen, in Cina. La scultura cinetica di sei metri è composta da quattro elementi che si muovono indipendentemente e che proiettano riflessi multicolori sullo spazio circostante.

Nikolaj Polisskij. “Radici della Loira”. Blois, Francia

Le opere del principale artista russo di land-art è come se fossero sempre state lì dove sono installate. C’è un art-object di Polisskij anche sul territorio dello Château de Chaumont sur Loire, costruito da Diane de Poitiers nelle vicinanze di Blois, dove si tengono regolarmente festival di giardinaggio. Nell’esposizione permanente si trovano le “Radici della Loira”, un’opera realizzata con radici di cotone intrecciate.

Adil Aliev. “Vorrei andare in cielo”. Yiwu, Cina

Lo scultore ha creato la prima opera di questa serie all’età di 16 anni: ha raffigurato Gagarin non come un conquistatore dello spazio, ma come un bambino che sogna di viaggiare verso stelle lontane. 

Da allora, Napoleone, Kutuzov, Suvorov e altri personaggi sono apparsi nella serie. Aliev ha lavorato per quindici giorni a una figura di sei metri per il Futian Wet Land Park della città cinese di Yiwu: un ragazzo con una maglietta e una pentola ammaccata al posto del casco guarda verso l’alto, accompagnato da due allegri cani.

Zukclub. “Mind gap”. Tulum, Messico

L’associazione Zukclub è nota a Mosca per i suoi graffitti: ritratti di scrittori e poeti famosi, che gli artisti hanno realizzato sulle facciate di vari edifici residenziali. Ma per la residenza degli artisti a Tulum, in Messico, Sergej Ovsejkin e l’architetto Kirill Kosteev hanno creato un oggetto d’arte a forma di astronave intitolato “Mind gap” proprio nella giungla. Il “disco volante“ di metallo di quattro metri, decorato con un motivo luminoso, è un “oggetto volante di oltre 900 mila anni”, sul quale potrebbe essere arrivato sulla Terra l’homo antecessor, "il popolo prima di noi”.

Roman Ermakov. “La Paloma”. Buenos Aires, Argentina

In una delle sue interviste Roman Ermakov ha affermato che l’arte pubblica è impossibile senza un dialogo con il pubblico. Quando un’opera del genere inizia a cambiare leggermente lo spazio circostante, “a creare un codice unico dell’area”, significa che l’artista ha portato a termine il suo compito. Nel 2020 a Buenos Aires, ai Palmira Estudios, è apparsa una toccante colomba; una scultura di tenero colore blu: “La Paloma”. Per stessa ammissione dell’artista, si trattava della prima opera per la quale non aveva fatto uno schizzo.


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