Toto Cutugno (7 luglio 1943-22 agosto 2023) durante un concerto al Palazzo di Stato del Cremlino nel 2010
Ruslan Krivobok/Sputnik“Sono quaranta soldati e tre generali. Sono bravi. Ma bravi bravi. E cantano ‘L’Italiano’ senza alcun accento”. Così Toto Cutugno presentava il Coro dell’Armata Rossa, con lui sul palco di Sanremo nel febbraio del 2013, in un’esibizione rimasta nella storia della tv italiana.
Lo sapeva benissimo come cantavano, visto che con loro si era già esibito tre volte al Cremlino. Toto Cutugno era infatti popolarissimo in Russia, come sa ogni italiano che, da Mosca alle periferie più sperdute del Paese, si è sentito accogliere almeno una volta dal ritornello “Lasciatemi cantare / Perché ne sono fiero/ Sono un italiano/ Un italiano vero”. Potevano provenire a tutto volume da una radio, o essere storpiate dal tassista, le parole di quella canzone, diventata all’estero quasi un secondo inno, e che parlava di un’Italia di “spaghetti al dente” e “con troppa America sui manifesti”.
Come raccontava lui: “La prima volta sono venuto in Russia nel 1985. Poi ci sono tornato molte volte. Il re in Russia continua a essere Celentano, poi veniamo io, i Ricchi e Poveri e Al Bano. Ma per me e per Adriano c’è un amore particolare”.
Toto Cutugno si esibisce al Barvikha Luxury Village
Artem Korotaev/TASSNegli ultimi anni, in ogni concerto non mancava mai di eseguire almeno una canzone in russo, come segno del rapporto speciale con il Paese. E come ammetteva: “Qui mi sento in qualche modo particolarmente amato e sempre molto gradito… Vengo in Russia di frequente e mi sento già un po’ russo”.
In un’altra intervista che fece discutere disse: “Nella vita futura sposerò sicuramente una russa! Mi piacciono molto le donne russe. Non è così difficile essere un uomo con loro! Ed essere un uomo è così difficile ai nostri tempi. Non come una volta. In Italia, le donne tendono a essere indipendenti, forti, a imporsi, e gli uomini diventano più deboli. Non mi piace! Non dovrebbe essere così!”.
Toto Cutugno incontra il pubblico sovietico durante la sua prima tournée in Russia, nel 1985
Leonid Paladin/SputnikNel 1990 vinse trionfalmente l’Eurovision Song Contest con la canzone “Insieme: 1992”. Ma in patria la notizia non fu accolta con il clamore che 31 anni dopo avrebbe accompagnato la vittoria dei Måneskin. Lo perseguitava la fama di “eterno secondo”, ed era sottovalutato dalla critica, nonostante i milioni di dischi venduti e la fama internazionale. In Russia, invece, resterà sempre un numero uno, e le sue canzoni continueranno a essere felicemente storpiate, in tanti bar e karaoke, da Kaliningrad a Vladivostok.
Toto Cutugno si esibisce nel Palazzo dello Sport dello Stadio Centrale Lenin di Mosca nel 1985
Nikolaj Malyshev, Aleksandr Sentsov/TASSCari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email