Con questo quadro il pittore apre una pagina della storia a molti sconosciuta. Fino al 1814 il Cremlino era circondato da un fossato fortificato. Successivamente il fossato fu riempito di terra, e al suo posto fu creato un viale alberato.
Il dipinto raffigura la piazza del mercato con bancarelle e parecchie persone, nonché la porta della Torre Spasskaja, attraverso la quale si accede al Cremlino.
Moshkov ci offre una rara possibilità di vedere il Cremlino antico. Nel centro del quadro c’è la torre Spasskaja (la più importante del Cremlino), a sinistra il monastero dell’Ascensione, distrutto negli anni del potere sovietico.
Un quadro non tipico di Ajvazovskij, conosciuto come insuperabile pittore di temi marini. Al posto del mare, l’artista ci mostra il Cremlino sullo sfondo del più grande incendio nella storia di Mosca, divampato nel 1812, durante la guerra contro Napoleone.
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Tutti i quadri di Savrasov sono un elogio alla tristezza russa. La natura che egli dipinge è sempre appassita, ma estremamente realistica. Persino il Cremlino lo vediamo sullo sfondo di una vecchia recinzione semidistrutta. Tuttavia, il sole primaverile trasmette ottimismo.
In questo dipinto il Cremlino costituisce il centro della composizione e tutto il resto sembra essere appena accennato. Naturalmente, Kuindzhi, maestro del chiaroscuro, trasmette tutte le sfumature della giornata di sole.
Ecco il Cremlino visto da un altro lato. Anche in questo caso, come nel dipinto precedente, pare che l’elemento principale non sia il Cremlino, bensì il gioco della luce.
Un caleidoscopio di edifici e immagini che compongono il paesaggio architettonico di Mosca. A detta dell’artista stesso, tutta questa bellezza “eterogenea” e “decorativamente rigogliosa” verte attorno al campanile di Ivan il Grande. Nelle pennellate rosse si riconoscono sia le mura del Cremlino, sia la cattedrale di San Basilio.
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Kandinskij, un altro pittore dell’avanguardia russa, poteva vedere il Cremlino dalla finestra del suo studio. Contemplandolo, il pittore ha disegnato una sinfonia eseguita dall’orchestra di chiese, case e ciminiere.
Amante della pittura di genere, Kustodiev ha disegnato la piazza Rossa così come è stata per secoli, cioè una piazza del mercato. In questo caso la piazza è gremita di persone che si affrettano a comprare regali per la Pasqua. Ci sono dei mercanti, degli studenti, e anche degli aristocratici con le loro pellicce. Sopra la folla si ergono la cattedrale di San Basilio e la torre Spasskaja.
Le cupole dorate che riflettono la luce del sole, disegnate da Vasnetsov, si possono vedere in moltissime cartoline d’epoca con immagini della vecchia Mosca.
Vasnetsov ammira la bellezza del monastero Simonov che si trovava dentro il Cremlino. Distrutto durante il periodo sovietico, oggi può essere visto soltanto nei quadri di alcuni pittori e nelle foto d’epoca.
Maestro del paesaggio storico, Vasnetsov ha disegnato il Cremlino medievale, che allora era in pietra bianca.
Il pittore ha creato tutta una serie di quadri che mostrano come il Cremlino di Mosca è cambiato nei secoli: dalla medievale fortezza in legno, alla cittadella costruita prima in pietra bianca e poi in mattoni rossi.
Acquerello, quest’ultimo, nel quale i fasci di luce, proiettati verso il cielo, sono simbolo delle tradizionali salve d’artiglieria. La gente confluisce in piazza Rossa per celebrare la Vittoria, così lungamente attesa.
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