I “Racconti del defunto Ivan Petrovich Belkin” di Pushkin: breve riassunto

Cultura
NIKOLAJ SHEVCHENKO
Queste cinque novelle, scritte da Aleksandr Pushkin nell'autunno del 1830, ricreano quell'atmosfera conviviale tipica della vita familiare della provincia russa

Un brevissimo riassunto:

Nella sua prima raccolta di racconti, Aleksandr Pushkin narra cinque storie che accadono alle persone più comuni del suo tempo.

Il colpo di pistola

Il narratore di questo racconto, un ufficiale militare, incontra un uomo misterioso di nome Silvio in un avamposto di campagna dove è stato mandato in servizio. Il militare va spesso a trovare Silvio per giocare a carte. Il narratore diventa amico di Silvio, che pratica alla perfezione l'arte del tiro. 

Una volta, un ufficiale insulta Silvio, ma, contrariamente alle aspettative di tutti, Silvio non lo sfida a duello, come prevede l'usanza. Gli ufficiali credono che Silvio sia un codardo. Tuttavia, l'uomo spiega il suo comportamento al narratore, suo unico confidente.

Anni prima, Silvio aveva sfidato a duello un giovane conte. Ma durante la preparazione del duello, Silvio scopre che il suo avversario non ha paura della morte. Uccidere l'uomo che non dà valore alla vita non soddisfa Silvio e, invece di sparare, propone al conte di rimandare il duello.

Silvio viene presto a sapere che il suo ex avversario è fidanzato e presume che il suo atteggiamento verso la vita e la morte sia cambiato. Poiché questo era il suo piano iniziale, Silvio si presenta davanti al suo ex avversario per ottenere quella vendetta rimandata.

Dopo diversi anni, il narratore incontra un nuovo vicino e sua moglie. Nell'atrio della casa del vicino, il narratore vede un quadro con due fori di proiettile estremamente vicini l'uno all'altro. Questa precisione gli ricorda il suo vecchio amico Silvio e il narratore lo racconta al suo interlocutore. 

Sentendolo, il vicino di casa del narratore rivela di essere stato un avversario di Silvio. Quando Silvio si presenta da lui reclamando il suo diritto a un duello rimandato subito dopo il matrimonio del conte, il conte accetta e tira per primo, ma sbaglia e colpisce il quadro. Finché Silvio prende la mira, vede la sposa che entra nella stanza spaventata. In preda al rimorso, Silvio spara senza mirare, ma piazza comunque il proiettile proprio sopra il buco fatto dal precedente tiratore. In questo modo, Silvio dimostra che avrebbe potuto facilmente uccidere il conte, ma decide di risparmiargli la vita spinto da sentimenti più nobili della sua sete di vendetta.

La tormenta

Una giovane nobildonna di nome Marja Gavrilovna si innamora di Vladimir, un giovane ufficiale. I genitori della donna non approvano la loro relazione a causa dello status sociale inferiore di Vladimir.

Gli amanti pensano così di fuggire e sposarsi in gran segreto con una cerimonia di mezzanotte in un villaggio vicino. Ma la notte della cerimonia si scatena una forte tempesta di neve. Vladimir si perde nella bufera e non arriva in tempo per la cerimonia. 

Al ritorno a casa, Marja Gavrilovna si ammala e inizia a delirare per via della febbre. Vedendo la sua sofferenza, i genitori le danno il permesso di sposare Vladimir, ma presto vengono informati che l'uomo è stato ucciso nella battaglia di Borodino.

In seguito, Marja e la sua famiglia si trasferiscono in un'altra tenuta dove diversi uomini invocano la mano della donna. Ma la fanciulla, con il cuore spezzato, li respinge tutti, tranne un ufficiale di nome Burmin. Tra i due scatta l'amore, ma Burmin dice di non poter sposare Marja Gavrilovna perché già ammogliato… con una donna che egli sostiene di non conoscere!

Burmin racconta quindi quella strana vicenda: un giorno, dice, durante un viaggio, si è perso in una forte tempesta di neve. Giunto finalmente in una piccola città, viene accolto da un pope che lo informa di essere in ritardo per il matrimonio. Burmin, spaesato, sta al gioco… entra in una chiesa debolmente illuminata, dove su una panca sta seduta una ragazza, semisvenuta e sostenuta da quattro persone. Incantato dalla bellezza di lei, Burmin acconsente distrattamente al fatidico “sì” invocato dal pope. Ma al momento del bacio, la ragazza apre gli occhi e grida che non è lui lo sposo! Burmin allora fugge via. 

Ormai pentito di quello scherzo, Burmin dice di essere ancora fedele alla moglie, nonostante non sappia chi sia. Marja Gavrilovna capisce che Burmin è l'uomo che lei ha visto in chiesa quando aspettava il suo amante, che non è mai arrivato… Dopo aver scoperto le loro vere identità, i due si innamorano perdutamente. 

Il fabbricante di bare

Un impresario di pompe funebri di nome Adrian Prokhorov si guadagna da vivere preparando i cadaveri per la sepoltura e organizzando i funerali. Si trasferisce nel centro di Mosca e apre un negozio nel suo nuovo quartiere, dove risiedono soprattutto commercianti tedeschi.

Durante una delle feste con i suoi vicini, Prokhorov si offende per la battuta di uno dei commercianti, che propone un brindisi alla salute dei clienti di Prokhorov, i defunti. Offeso, Prokhorov lascia la festa dicendo che preferisce festeggiare con i suoi clienti.

Arrivato a casa, Prokhorov è scioccato nel vedere che cadaveri e scheletri hanno accettato il suo invito e sono arrivati a casa sua. Con orrore di Prokhorov, i defunti accusano l'uomo di essere un imbroglione e truffatore. All’improvviso l’uomo si sveglia e si rende conto che si tratta solo di un sogno da ubriaco.

Il mastro di posta

Sotto la pioggia, il narratore si ferma a una stazione, dove incontra Samson Vyrin, il mastro di posta responsabile di fornire servizi come cavalli riposati, letti e cibo ai viaggiatori. Il narratore incontra anche Dunja, la bella figlia quattordicenne del mastro di posta.

Qualche anno dopo, il narratore torna alla stazione, ma Dunja non c'è più. Vyrin gli racconta la storia della sua scomparsa. Un giorno, arrivò alla stazione un giovane ufficiale, che si ammalò e rimase lì per diversi giorni. Mentre stava per partire, l'ufficiale si offrì di dare un passaggio a Dunja fino alla chiesa. Ben presto si scoprì che l'ufficiale aveva portato con sé la ragazza.

Vyrin si reca a San Pietroburgo per riavere la figlia, ma il ricco ufficiale gli dice di essere innamorato di Dunja, dà al capostazione un po' di soldi e lo allontana. 

Tornato ancora una volta in quella stazione, il narratore apprende che Vyrin è morto l’anno prima. Viene anche a sapere che una bella ragazza e i suoi tre figli si sono recati sulla tomba del vecchio e hanno pianto a lungo. Il narratore è soddisfatto di sapere che, nonostante i timori del capostazione, l'ufficiale non ha abbandonato la giovane Dunja perché era sinceramente innamorato di lei.

La signorina-contadina

Due proprietari terrieri non vanno d'accordo per via delle loro opinioni divergenti su come prendersi cura della loro terra. Uno di loro ha una figlia di nome Lisa, l'altro ha un figlio di nome Aleksej, che un giorno viene a far visita al padre. 

Sapendo di quell’ospite, Lisa vuole vedere Aleksej di persona. La giovane donna si traveste da contadina e incontra Aleksej nel bosco, fingendo di essere la figlia del fabbro. 

Aleksej si innamora di quella brillante e graziosa contadina e la coppia inizia a frequentarsi in segreto. 

Qualche mese dopo, i proprietari terrieri si riconciliano e diventano amici intimi. Decidono di organizzare un matrimonio tra i loro figli. Tuttavia, Aleksej protesta contro questa decisione, poiché è innamorato di quella che crede essere una contadina. Il giovane si reca subito dal vicino per giustificarsi, ma vedendo la sua amata "contadina" capisce che ora può esaudire il desiderio del padre e sposare la donna che ama. 

Cosa si nasconde dietro questa raccolta di novelle 

I “Racconti del defunto Ivan Petrovich Belkin” (conosciuti anche come “I racconti di Belkin”) rappresentano uno dei primi tentativi di Aleksandr Pushkin di scrivere in prosa. Ma l'autore rifiuta deliberatamente la paternità dell'opera in prosa e la attribuisce a Ivan Petrovich Belkin, un defunto possidente terriero.

Secondo Pushkin, Belkin avrebbe raccolto queste storie da diversi narratori che avrebbe incontrato nel corso della sua vita. 

Tutti e cinque i racconti descrivono la vita di persone comuni che vivono nell'Impero russo, con i loro problemi, le loro speranze e i loro sogni. Il risultato è un affresco straordinario di vite.

Questi racconti divennero un segno distintivo di quello che divenne noto come “L'autunno di Boldinskij”, il periodo più creativo della vita di Pushkin. 

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