Pubblicate in Italia le lettere di Dostoevskij che ripercorrono la vita e il pensiero del genio

Le missive sono state tradotte a sei mani e raccolte in un libro recentemente pubblicato da “Il Saggiatore”: compongono l’epistolario di Dostoevskij più completo mai apparso in Italia, un’autobiografia intima e coinvolgente dell’autore che svela vizi, pensieri e processi creativi

A 200 anni dalla sua nascita (11 novembre) e a 140 dalla morte (9 febbraio), Fedor Dostoevskij continua a essere un autore di sorprendente attualità. Attuale non solo per come ha raccontato vizi e atroci delitti, ma anche per come ha scavato nell’animo umano, indagando il “sottosuolo” delle anime. In occasione di questi importanti anniversari, nelle librerie del Belpaese è arrivata la raccolta delle sue lettere, in buona parte inedite in Italia, appena tradotte per “Il Saggiatore” da Giulia De Florio, Alice Farina e Elena Freda Piredda. Il volume (pagg. 1376, € 75) rappresenta l’epistolario di Dostoevskij più completo mai pubblicato in Italia e fa luce non solo sulla sua biografia (le missive raccolte coprono l’intero arco della sua vita), ma anche su alcuni aspetti delle sue opere. È “il romanzo di una vita”, come lo definisce Alice Farina nell’introduzione, “un’opera letteraria parallela all’opera, ma anche sorgente viva per l’opera stessa”. 

Leggendo le missive ci si addentra infatti nella vita intima dello scrittore, che a 18 anni confessa al fratello di voler dedicare la propria esistenza a svelare il mistero dell’essere umano, o che chiede perdono alla persona amata per aver perso tutto al gioco. Ma ci sono anche racconti di scene quotidiane, comiche e divertenti, o drammatiche come la condanna a morte e il confino in Siberia. “Fratello, amico mio caro! È deciso! Sono stato condannato a 4 anni di lavori forzati”, scriveva Dostoevskij il 22 dicembre 1849, raccontando quell’ultimo minuto di vita che gli restava sul patibolo, prima di sapere di aver ottenuto la grazia. “Mi sei tornato in mente tu, fratello, e i tuoi cari; nell’ultimo istante tu, soltanto tu, eri nei miei pensieri, e lì ho capito quanto ti voglio bene”. Il sollievo dopo l’annuncio della ritirata; la gioia nel sapersi vivo, ancora vivo. E quella riflessione che segue nella lettera indirizzata al fratello: “La vita è vita ovunque, la vita è dentro di noi, non al di fuori. Intorno a me ci saranno altri uomini, ed essere un uomo tra gli uomini e rimanerlo per sempre, qualunque disgrazia capiti, senza lamentarsi, non perdersi d’animo - ecco in che cosa consiste la vita”. 

Attraverso queste lettere, il cui modo di scrivere cambia con il passare degli anni, si percepiscono le sue nevrosi, il suo processo creativo, la nascita dei suoi personaggi e dei suoi romanzi. È un affresco a tutto tondo sulla vita di uno dei più grandi romanzieri di tutti i tempi. Che non smette di essere estremamente contemporaneo.

Il volume verrà presentato il 17 marzo alle 18.30 (ora italiana) su Zoom in un incontro organizzato dal Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma. Per partecipare all'iniziativa è necessario registrarsi al seguente link



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