La Russia ricorda il suo amato Gianni Rodari e lancia un concorso per illustratori aperto a tutti

Ufficio stampa di Eksmo
A 70 anni dalla pubblicazione delle Avventure di Cipollino, conosciutissime in Russia, la casa editrice di Mosca Eksmo indice un concorso per creare nuove illustrazioni nello stile delle Avanguardie

Un concorso aperto a tutti, disegnatori e pittori professionisti e non, per ricordare Gianni Rodari e quel suo particolare legame con la Russia. È l’iniziativa della casa editrice di Mosca Eksmo, che, per il centenario della nascita dello scrittore italiano, ha lanciato il concorso “Le avventure di Cipollino nel paese delle Avanguardie”. 

Il concorso

I partecipanti possono caricare i propri disegni, raffiguranti i personaggi delle “Avventure di Cipollino” nello stile delle Avanguardie sovietiche degli anni ‘20, direttamente sul sito del concorso entro il 23 aprile 2021. Come premio vi è la pubblicazione di una nuova edizione del libro, in russo e in italiano, con le illustrazioni realizzate dai vincitori.

Un disegno realizzato da uno dei partecipanti del concorso “Le avventure di Cipollino nel paese delle Avanguardie”
Un disegno realizzato da uno dei partecipanti del concorso “Le avventure di Cipollino nel paese delle Avanguardie”
Un disegno realizzato da uno dei partecipanti del concorso “Le avventure di Cipollino nel paese delle Avanguardie”

A selezionare i disegni, sarà una giuria internazionale composta, fra i tanti, da Oleg Novikov, presidente di Eksmo-AST, James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera a Milano, Francesco Brioschi, editore e titolare della casa editrice Francesco Brioschi, Daniela Rizzi, direttrice dell'Istituto di Cultura di Mosca e Francesco Forte, Console Generale a Mosca. Tra i partner del progetto vi è anche la casa editrice italiana Brioschi, che ha messo in palio un premio in denaro. 

Come ricorda James Bradburne, quando il libro di Rodari uscì per la prima volta in URSS, era accompagnato da illustrazioni realizzate secondo le norme del tempo, ovvero quelle del Realismo socialista. Da qui l’idea di inserire l’elemento avanguardista nel concorso odierno. 

Quel profondo legame con la Russia

Oltre al centenario della nascita dello scrittore, celebrato lo scorso 23 ottobre, nel 2021 si ricorda anche il 70° anniversario della pubblicazione delle Avventure di Cipollino, apparse per la prima volta sulle pagine del Pioniere, la rivista italiana per la gioventù comunista diretta all’epoca dallo stesso Rodari, con le illustrazioni di Raul Verdini. Il libro fu poi tradotto in russo e pubblicato nel 1953 oltre la cortina di ferro: il successo fu enorme, al punto che l’opera di Rodari è ancora oggi conosciutissima in Russia, forse più che in patria. 

D’altronde il legame fra Gianni Rodari e l’URSS fu profondo e segnato da innumerevoli viaggi: lui, che imparò il russo e amava conversare con i suoi piccoli lettori durante i tanti viaggi in Russia, non nascose mai il suo fascino verso la terra dei Cremlini. “Rodari si è recato nei luoghi più svariati del nostro paese: a Tblisi, Ordzhonikidze, Sebastopoli, Riga - scrisse nel 1964 la rivista sovietica Pionier -. Ovunque ha prestato ascolto ai racconti dei bambini, annotandoli sul suo grande taccuino”. 

Rodari raccontato dalla stampa sovietica

Così come scrisse la rivista “Kultura i zhizn” nel 1958, “da noi (in URSS, ndr) il nome del poeta italiano Gianni Rodari è noto a ogni scolaro. Gli studenti sovietici si imbattono in questo nome ovunque, ad esempio sulle copertine dei libri, pubblicati dalle case editrici sovietiche in numerosissime copie. Le traduzioni delle poesie di Rodari, le traduzioni delle sue fiabe, delle sue storielle e delle sue lettere rivolte ai piccoli lettori sovietici, appaiono sulle pagine dei nostri giornali e riviste”. 

L’incontro fra Rodari e il traduttore Samuil Marshak, che per primo traspose le sue fiabe in russo, fu seguito e raccontato dai giornali sovietici dell’epoca: “Gianni desiderava molto conoscere Marshak - scrisse nel 1964 la rivista Pionier - . E non appena mise piede in terra russa, chiese di lui. Fu come un incontro fra amici di vecchia data, anche se i due si vedevano per la prima volta. Parlarono a lungo e seriamente di letteratura e di arte”. 

Le dedica di Gianni Rodari scritta per la rivista Pionier

E nello stesso numero di Pionier, una dedica firmata a mano dallo stesso Rodari sintetizza tutto il suo affetto per la Russia: “Al Pionier, un saluto di cuore e auguri per tutto il secolo, dal vostro amico, Gianni Rodari. Mosca, 14 dicembre 1963”.

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