L’Italia s’industria: un pezzo di storia italiana raccontata a San Pietroburgo

Mibact fondo bombelli
Gli scatti del fotografo Girolamo Bombelli ripercorrono l’epoca della modernizzazione e della crescita dei primi colossi industriali del Belpaese. Dal 2 dicembre al Centro espositivo Rosphoto

Fu l’epoca della modernizzazione e della crescita dei primi colossi industriali. L’epoca in cui iniziarono ad affermarsi brand come Pirelli, Fiat, Olivetti, Martini & Rossi, Bassetti. L’epoca in cui iniziò a battere chiaramente il cuore industriale dell’Italia, fatta di uomini e donne al lavoro nelle distillerie, nelle fonderie, nei lanifici, nelle cartiere, negli stabilimenti chimici. Un’Italia operosa, alle prese con le prime esperienze di imprenditoria su larga scala. Questo spaccato di storia viene oggi raccontato in Russia attraverso gli scatti del fotografo Girolamo Bombelli (Milano, 1882-1969), in mostra dal 2 dicembre al 24 gennaio 2021 nelle sale del Centro espositivo Rosphoto di San Pietroburgo. L’esposizione, intitolata “L’Italia s’industria. Le fotografie di Girolamo Bombelli dalle collezioni dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MIBACT (Ministero per i beni e per le attività culturali e per il Turismo)”, è organizzata dall’Istituto italiano di Cultura di San Pietroburgo in collaborazione con il Centro espositivo Rosphoto. 

Circa 100 scatti mai esposti prima d’ora e che offrono un’immagine inusuale e poco conosciuta dell’Italia, realizzati su committenza di imprenditori che vollero ritrarre la realtà del lavoro di impresa. Il nucleo centrale della mostra fa parte dell’archivio di Girolamo Bombelli e del suo collaboratore Luigi Cattaneo, attivi tra il 1920 e il 1960 soprattutto in Lombardia. 

Le poche notizie su Bombelli giunte fino a noi raccontano un artista la cui attività era legata principalmente al mondo del collezionismo e di opere d’arte commissionate da galleristi, case d’asta, editori e collezionisti. Solo una piccola parte è dedicata al tema dell’industria ma costituisce forse il nucleo più interessante per il ruolo che ebbe nella costruzione dell’immagine moderna del Belpaese nella prima metà del XX secolo. 


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