La riga verde: l’astrattismo nei giochi di luce e colore di Rozanova

La riga verde

La riga verde

Olga Rozanova / Museo di Rostov
Seguace di Malevich, Olga Rozanova ha avviato una rivoluzione artistica senza precedenti, che prende vita in questo dipinto le cui forme sembrano estendersi oltre la cornice

Oggi, “Riga verde” di Olga Rozanova (1886-1918) sembra un quadro come tanti della pittura astratta, facilmente paragonabile a composizioni di grandi come Barnett Newman o Mark Rothko, che non conoscevano nemmeno quest’opera. Realizzata nel 1917, quando entrambi questi geni dell’astrattismo non erano che bambini (Newman aveva 12 anni e Rothko 14) rimase poi a lungo nell’ombra. 

La pittrice russa Rozanova faceva parte del gruppo artistico “Supremus”, fondato nel 1915 da Kazimir Malevich. Non era semplicemente una discepola, ma un membro attivo del movimento suprematista e moglie del poeta e pittore russo Aleksej Kruchenykh.

“Riga verde” fu il risultato degli studi di Rozanova sulla luce e il colore nell’arte senza soggetto. L’affascinante effetto della striscia proiettata sulla tela è ottenuto con più strati di velatura. Inoltre, questo dipinto è stato uno dei primi che sembrava estendersi oltre la cornice. Rozanova lo completò poco prima di cadere vittima della difterite all’età di 32 anni. 

Al momento della sua morte, Rozanova lavorava al Commissariato del popolo per l’educazione, quindi il dipinto fu conservato nei suoi caveau prima di essere inviato al Museo del Cremlino di Rostov, dove fu esposto per un breve periodo nel 1922, prima di essere riposto in un magazzino. 

La prima importante esposizione avvenne nel 1987 in Giappone, ma il mondo dell’arte aveva appreso in precedenza dell’esistenza della “Riga Verde”, da una copia pirata del dipinto che era stata donata dai suoi amici al collezionista di arte russo-greco George Costakis. Costakis non sapeva che si trattasse di un’imitazione ed esibì persino il quadro, nel 1977 a Düsseldorf. 

Ma dieci anni dopo, quando il vero dipinto emerse nel Museo di Rostov, diventò chiaro che il quadro di Costakis era falso. L’originale è in mostra al Museo di Rostov ed è stato il pezzo forte di una mostra d’arte del 2018, che commemorava il 100° anniversario della morte di Rozanova.

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