La propaganda ricamata sui tappeti: così l’URSS sfruttava la passione sovietica per gli arazzi

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Appesi alle pareti delle case come oggetti decorativi e per proteggersi dal freddo, i tappeti vennero usati per molti anni come strumento di propaganda

Il tappeto è uno dei simboli più riconoscibili della vita sovietica: come vi abbiamo raccontato in questo articolo, ogni famiglia sognava di averne uno, possibilmente orientale, e appenderlo alle pareti non solo come oggetto decorativo, ma anche per proteggersi dal freddo. 

Tenendo conto di questo amore smisurato nei confronti dei tappeti, le autorità sovietiche decisero di sfruttarli come strumento di propaganda: ordinarono di tessere e ricamare i gloriosi momenti della Rivoluzione bolscevica, i successi delle industrie sovietiche e, naturalmente, i ritratti dei leader del paese. 

I maestri tessitori continuarono a creare tappeti tradizionali, realizzando al contempo anche pezzi unici che univano, in modo insolito e interessante, motivi orientali e immagini di agitazione politica. Ecco alcuni degli esempi più rappresentativi degli esclusivi tappeti prodotti tra gli anni 1920-1970 nella Repubblica Sovietica dell'Azerbaigian.

1 / Tappeto "Leader della rivoluzione mondiale, Vladimir Lenin, e leader dell'Est, Nariman Narimanov", 1920

Nariman Narimanov, compagno bolscevico e di Lenin, fu nominato prima direttore del Dipartimento per il vicino oriente del Commissariato del popolo per gli affari esteri della RSFS Russa, e poi vicecommissario del popolo per le nazionalità. 

2 / “Ritratto di Molotov", ricamo, 1934-1935

Il ritratto del famoso primo ministro sovietico (Presidente del Consiglio dei Commissari del Popolo dell'Unione Sovietica) è stato ricamato con filo di seta su questa tela di cotone rosso di 71х61 cm, insieme al celebre slogan "Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”.

3 / Tappeto "Lavoratore dell’industria petrolifera", 1969

Questa enorme tela di 316х211 cm ricorda un'icona ortodossa con le vite dei santi. Infatti, per lo Stato sovietico i lavoratori erano eroi e santi. 

Nell'immagine centrale è raffigurato un lavoratore esemplare insieme alla sua famiglia: suo figlio è un pioniere, sua figlia è una raccoglitrice di cotone e sua moglie lavora probabilmente come ingegnere. Sullo sfondo si possono ammirare i paesaggi dell'industria petrolifera, all’epoca una delle industrie più importanti e in più rapida crescita dell'Azerbaigian sovietico. 

Nella cornice sono rappresentate scene di vita azerbaigiana, esattamente come nelle tradizionali icone vengono solitamente raffigurate le scene di vita dei santi: la raccolta del cotone, la pesca, lo sport e altri momenti di felice vita sovietica. 

4 / "Gli Stakhanovisti", 1937

Nel 1928, Stalin lanciò i primi piani quinquennali per lo sviluppo dell'economia nazionale. L'obiettivo era quello di avviare un rapido sviluppo del paese. Nel 1935, il minatore Aleksej Stakhanov riuscì a estrarre 102 tonnellate di carbone nel corso di un solo turno di lavoro (la media era di 7 tonnellate). Da lì nacque il movimento Stakhanovista per incentivare i lavoratori di tutto il paese a superare i propri stessi limiti. 

Questi operai, elogiati dalla propaganda sovietica e premiati con medaglie e onorificenze, contribuirono notevolmente allo sviluppo dell'economia nazionale.

5 / “Laboratorio”, 1969

Tra gli obiettivi del popolo sovietico vi era quello di incentivare lo studio ed eliminare l’analfabetismo. Vennero così prodotti manifesti e slogan a sostegno dell’istruzione e dello studio. 

6 / "Sport", 1969

Una buona istruzione, impegno nel lavoro e un fisico sano e atletico: erano questi i requisiti di ogni cittadino sovietico modello. La promozione dello sport finì così al centro della propaganda sovietica. 

Questi e altri tappeti sono stati raccolti nella mostra "Eco dell'Azerbaigian sovietico. Tappeto. Ricamo. Poster", aperta fino al 1° marzo nel Museo statale di arte orientale di Mosca, e organizzata in collaborazione con il Museo azerbaigiano dei tappeti di Baku.