Le prime foto a colori apparvero nell’Impero russo alla fine del XIX secolo. Molte di queste erano in realtà colorate a mano. Purtroppo, a noi è arrivata solo una manciata di tali scatti.
Il convento di Novodevichij, Mosca. circa 1890
Tutte queste immagini uniche hanno immortalato la vita delle persone in diverse regioni del Paese all’inizio del XX secolo.
Piazza Rossa, primi del Novecento
Le foto colorate aiutavano a nascondere e proteggere il foglio bianco, che si ingialliva dopo qualche tempo.
A casa di Kuma, Malorossija, primi del Novecento
La carta era colorata di verde o rosa, a seconda dell’effetto desiderato, e poi venivano usati colori all’anilina.
Prospettiva Nevskij. La vista dal ristorante Lezhen. 1900-1907
Il fotografo Petr Pavlov (1860-1924) ha scattato almeno una decina di foto del centro di Mosca che ci permettono di vedere edifici che oggi non esistono più.
La Porta di Vladimir del Kitaj-Gorod (XVI secolo) e la Cappella di Pantaleone di Nicomedia (XIX secolo) tra la via Nikolskaja e la piazza della Lubjanka. Entrambi i monumenti furono demoliti nel 1934. Foto scattata prima del 1910
La sua macchina fotografica ha anche catturato eventi importanti nella vita della città, come l’incoronazione di Nicola II, l’inaugurazione del monumento ad Alessandro II e alcune celebrazioni popolari.
Via Malaja Dmitrovka. 1890. La linea del tram è stata attiva qui fino al 1953
Le prime foto a colori risalgono ai primi anni del 1900. Alcuni fotografi usavano il processo di autocromia brevettato dai fratelli Lumière (fu introdotto sul mercato nel 1907). I colori che apparivano sulla lastra autocroma erano ottenuti grazie a un mosaico di piccolissimi filtri costituiti da granelli di fecola di patate colorati in verde, blu-violetto e arancione.
I bambini di Kozakov. Tenuta Nikolskoe nella regione di Simbirsk (dal 1924, Uljanovsk), 1910
Il contributo più significativo nello sviluppo della fotografia a colori russa venne stato dato dal chimico Sergej Prokudin-Gorskij. Nel 1905 brevettò il suo complesso procedimento per la fotografia a colori e realizzò la più grande collezione di foto a colori dell’Impero russo.
Orfani. 1905
Prokudin-Gorskij scattò foto di Lev Tolstoj, Fjodor Shaljapin e altri personaggi famosi del suo tempo. Realizzò anche diversi autoritratti.
Autoritratto. Cascata di Kivach, Distretto di Olonets. 1915
Nel periodo 1909-1915, viaggiò attraverso il Paese fotografando antichi edifici religiosi, città, natura e scene della vita quotidiana della campagna russa. Dopo la Rivoluzione, lasciò la Russia, portando molte foto con sé. Ora sono archiviate nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Crimea. Primi anni del Novecento
Ecco la collezione degli articoli di William Brumfield, che rivisita i luoghi fotografati da Sergej Prokudin-Gorskij