Fotografia, le luci invisibili di Venezia esposte a Mosca nella mostra di Arsen Revazov

Ufficio stampa
La galleria New Tretyakov dedica un’intera esposizione al fotografo russo contemporaneo, che ha immortalato con i suoi scatti agli infrarossi anche i paesaggi lagunari

Le luci invisibili di Arsen Revazov riflettono un pezzo di Venezia a Mosca. La città lagunare sarà infatti uno dei protagonisti di “Invisible light”, la mostra allestita dal 3 dicembre 2019 al 13 gennaio 2020 nella galleria New Tretyakov di Mosca, curata da Nina Gomiashvili e dedicata al fotografo russo contemporaneo Arsen Revazov

Il pubblico potrà ammirare circa 100 opere di Revazov, realizzate in epoche diverse e in buona parte esposte per la prima volta in Russia.

Una prima sezione dell’esposizione presenterà gli scatti raccolti sotto il titolo di "Red / slash / beautiful", già esposti a Venezia in occasione della 57° Biennale di Arte contemporanea. 

Il progetto "Red / slash / beautiful" racconta la Russia, i suoi paesaggi rurali e urbani, attraverso stampe a infrarossi che riflettono la visione personale dell’artista: il colore rosso infatti non suggerisce alcun messaggio rivoluzionario o ideologico, ma fa riferimento alla parte più a sinistra dello spettro visibile, dopo l'infrarosso invisibile, in cui le foto sono state effettivamente scattate. 

Una seconda parte della mostra presenterà una selezione di stampe in formato 100 x 50 cm, realizzate in varie città del mondo.

Una terza sezione, realizzata in collaborazione con l'architetto e artista Aleksandr Brodskij, sarà dedicata a Venezia. Lo spazio che Brodskij costruisce trasmette un'immagine del Canal Grande arricchita da molteplici proiezioni video delle opere di Revazov. Tre monumentali panorami fotografici all'infrarosso, oltre a trenta scatti architettonici e paesaggistici realizzati su pellicola infrarossa di grande formato, attraverso un invisibile filtro nero e stampati in formato 40 x 50, costituiranno la quarta sezione della mostra.

La tecnica fotografica a infrarossi utilizzata da Revazov per le sue opere richiede una lunga preparazione prima dello scatto e una complessa elaborazione successiva. Le dimensioni delle stampe spaziano da piccoli cartoncini a panorami immensi. I paesaggi meticolosamente costruiti e le laconiche riprese architettoniche conservano la monumentalità della loro composizione, in qualsiasi formato.

"La domanda più importante che continuo a pormi è: perché continuo a fotografare sempre con gli infrarossi? La mia risposta fa riferimento all’invisibilità. Scatto oggetti familiari, creati dalla natura e dall’uomo, in una luce che non vedremo mai. È questa la ragione per cui i miei lavori raffigurano sia un mondo che esiste, sia uno che non esiste. In questo mondo il cielo e l’acqua sono neri. Se la luce del sole si riflette sull’erba o sugli alberi, essi automaticamente diventeranno bianchi come la neve. In una parola, scatto un mondo invisibile”, spiega l'artista.

Arsen Revazov è nato a Mosca, ma si è trasferito in Israele in gioventù. Ha fatto ritorno in Russia nella metà degli anni Novanta. Nel 1991 ha iniziato a lavorare con successo nel campo della pubblicità e della tecnologia. In quegli stessi anni inizia una carriera letteraria: pubblica una raccolta di poesie e racconti in Israele e scrive per periodici russi. Nel 2005 il suo romanzo Loneliness-12 diventa un best-seller in Russia. All'inizio degli anni 2000 Revazov ottiene la fama attraverso la fotografia. Le sue opere sono state esposte in diverse gallerie d'arte in Russia, Italia e Regno Unito.

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