La Madonna Litta di Leonardo da Vinci arriva dall'Ermitage di San Pietroburgo per una mostra che vuole celebrare i 500 anni dalla morte del genio rinascimentale
ufficio stampaPer la prima volta dopo quasi 30 anni, la Madonna Litta di Leonardo torna a Milano. Il celebre dipinto dell’Ermitage, fra i massimi capolavori del museo nazionale russo, sarà esposto dal 7 novembre 2019 al 10 febbraio 2020 al Museo Poldi Pezzoli per una mostra di “grandissimo rilievo”, voluta per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.
Insieme alla Madonna Litta verrà presentato un nucleo selezionatissimo di opere: una ventina tra dipinti e disegni di raffinata qualità provenienti dalle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, eseguiti da Leonardo e dai suoi allievi più vicini (da Giovanni Antonio Boltraffio a Marco d’Oggiono, dall’ancora misterioso Maestro della Pala Sforzesca a Francesco Napoletano) negli ultimi due decenni del Quattrocento, quando il maestro viveva a Milano presso la corte di Ludovico il Moro.
La Madonna Litta è strettamente legata alla città di Milano: eseguita nel capoluogo lombardo nel 1490 circa, mostra notevoli affinità stilistiche con la seconda versione della Vergine delle rocce conservata alla National Gallery di Londra. Nel Ducato milanese il dipinto conobbe una notevole fortuna, come dimostra il grande numero di copie e derivazioni eseguite da artisti lombardi pervenute fino a noi.
Nell’Ottocento, inoltre, era considerata la raffigurazione più rinomata di una delle più importanti collezioni di opere d’arte milanesi, quella dei duchi Litta (da cui deriva il soprannome con cui è conosciuta in tutto il mondo) ed era conservata nel grande palazzo di Corso Magenta; l’Ermitage l’acquistò nel 1865 dal duca Antonio Litta Visconti Arese (1819-1866).
Nella mostra milanese la Madonna Litta sarà affiancata da un altro capolavoro nato da una raffinata composizione di Leonardo, la Madonna con il Bambino del Museo Poldi Pezzoli: il dipinto, eseguito verso il 1485-1487 da Giovanni Antonio Boltraffio – il migliore fra gli allievi di Leonardo a Milano – con ogni probabilità sulla base di studi preparatori messi a punto dal maestro, è accostabile, dal punto di vista stilistico, alla prima versione della Vergine delle rocce del Louvre.
La Madonna con il Bambino di Giovanni Antonio Boltraffio, eseguita verso il 1485-1487 e custodita nel Museo Poldi Pezzoli
ufficio stampaNella prima metà dell’Ottocento anche la Madonna con il Bambino apparteneva alla collezione dei duchi Litta (fu acquistata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 1864): sarà quindi un’importante occasione poter riunire nuovamente a Milano, dopo oltre un secolo e mezzo, questi due straordinari e affascinanti dipinti leonardeschi raffiguranti la Madonna con il Bambino.
Nella mostra sarà presentato inoltre un altro quadro del Poldi Pezzoli che raffigura la Madonna allattante: riferito a un anonimo artista lombardo attivo nel primo decennio del Cinquecento, rappresenta una delle derivazioni dalla Madonna Litta più interessanti e di migliore qualità che ci siano pervenute.
La Madonna allattante di un anonimo artista lombardo attivo nel primo decennio del '500 e custodita nel Museo Poldi Pezzoli
ufficio stampaSaranno inoltre presenti altri dipinti raffiguranti la Madonna con il Bambino di Marco d’Oggiono, di Francesco Napoletano e del Maestro della Pala Sforzesca, che permetteranno di illustrare come Leonardo e i suoi più stretti seguaci (che spesso lavoravano sulla base di progetti e composizioni del maestro) abbiano affrontato dal punto di vista compositivo, in maniera sempre nuova e originale, questo diffusissimo soggetto.
Fra i disegni in mostra un bellissimo studio riferibile con sicurezza alla mano di Leonardo, eseguito a punta metallica: custodito alla Biblioteca Ambrosiana, raffigura un profilo femminile e un occhio dalla palpebra nettamente delineata, che si confronta molto bene con gli occhi della Vergine nel dipinto dell’Ermitage.
Per tutta la durata dell’esposizione saranno inoltre organizzate diverse attività didattiche collaterali: visite guidate su prenotazione per il pubblico e le famiglie, itinerari didattici per le scuole e per i bambini, un ciclo di conferenze sui temi della mostra e un ciclo di laboratori dedicati al disegno e alle arti decorative, in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
L’esposizione, a cura di Pietro C. Marani e Andrea Di Lorenzo, con progetto allestitivo di Migliore + Servetto Architects e progetto grafico di Salvatore Gregorietti, è organizzata grazie al sostegno di Fondazione Bracco, Main Partner, cui si affiancano Regione Lombardia e Comune di Milano.
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