Konstantin Somov, il padre della pittura erotica nella Russia zarista

Dominio pubblico
Le sue opere "peccaminose", all’epoca considerate scandalose e oggi paragonate ai quadri di Édouard Manet, saranno esposte a San Pietroburgo fino al 4 novembre

Konstantin Somov (1869-1939) nacque nella famiglia del custode dell'Ermitage di San Pietroburgo: non stupisce quindi che avesse trascorso la propria infanzia circondato dall’arte. Somov frequentò successivamente l’Accademia di Belle Arti.

Somov abbe la fortuna di studiare con Ilya Repin, il quale però non si aspettava da lui grandi risultati: lo irritavano infatti “la stupidità infantile dei colori” e “le composizioni insensate” del suo allievo.

Ma la comparsa del simbolismo nella pittura russa all’inizio del XX secolo e le influenze degli impressionisti francesi misero tutto al proprio posto: Somov avviò infatti il proprio lavoro in questa direzione. Non è forse vero che la sua “Giovane donna che dorme sull’erba” ricorda la scandalosa “Colazione sull’erba” di Édouard Manet?

Somov partecipò alla realizzazione della rivista letteraria Mir iskusstva (Il mondo dell’arte), la principale rivista dei simbolisti russi e dei precursori delle Avanguardie.

Il suo stile inoltre si adattava perfettamente alle illustrazioni dei libri: Somov realizzò ad esempio le immagini per il poema di Aleksandr Pushkin “Il conte Nulin” e per l’antico romanzo greco “Gli amori pastorali di Dafni e Cloe”.

Il lavoro erotico più famoso di Somov è probabilmente legato a “Il libro della marchesa”, che lui ha illustrato. 

Alcuni dipinti sono talmente spinti che non si possono nemmeno pubblicare.

Somov all’epoca frequentava i principali esponenti della vita bohémienne di inizio XX secolo, come l’artista Aleksandr Benois, l’impresario Sergej Dyagilev, il poeta e compositore Mikhail Kuzmin. 

Kuzmin tra l’altro fu il primo ad aver sollevato il tema dell’erotismo omosessuale nella letteratura russa; mentre Somov fu il primo pittore ad aver cantato le lodi di un corpo nudo maschile.

Nel 1923 Somov, insieme al suo fidanzato di lunga data Mefodio Lukyanov, si recò in America per allestire una mostra personale. E non fece più ritorno nella Russia bolscevica. Un paio di anni più tardi si stabilì in Francia, dove continuò a lavorare alle illustrazioni di alcuni libri.

Somov visse a Parigi fino alla sua morte, nel 1939. È sepolto nel cimitero russo di Sainte-Geneviève-des-Bois, insieme a molti immigrati russi di diverse epoche (tra i più famosi Ivan Bunin, Rudolf Nureyev e Andrej Tarkovskij).

Per il 150esimo anniversario della sua nascita, il Museo Russo di San Pietroburgo ospita una mostra dedicata ai suoi lavori; l’esposizione resterà aperta fino al 4 novembre 2019.

 

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