1 / Pjotr Krivonogov (1910-1967) – “I Difensori della Fortezza di Brest” (1951)
O. Ignatovich/Sputnik
La Fortezza di Brest (oggi in Bielorussia, e sede di un impressionante memoriale) fu il primo avamposto sovietico ad affrontare l’invasione tedesca, il 22 giugno 1941. Fu presto circondata e lasciata alle spalle dal nemico che avanzava. Ma la sua guarnigione continuò eroicamente a resistere fino all’ultima pallottola, fino alla fine di luglio.
2 / Nikolaj Prisekin (1928-2008) –“Tempi difficili”(1984)
Grekov Studio of Military Art
3 / Konstantin Vasiljev (1942-1976) –“L’addio della Slava”(1974)
Konstantin Vasilyev
La marcia patriottica russa “Proshchanie Slavjanki”; “L’addio della Slava”, fu scritta in onore delle donne che accompagnavano i loro mariti alla guerra. La marcia è stata molto popolare sia nell’Impero russo che nell’Unione Sovietica (con testi cambiati), ed è ancora oggi la marcia militare preferita nella Russia moderna.
4 / Boris Tarelkin (1939-) –“Compagni”(1983)
Museo Statale d'Arte della Chuvashia
5 / Nikolaj But (1928-1989) – “Lettera alla madre” (1970)
Nikolay But
6 / Sergej Gerasimov (1885-1964) – “Madre di un partigiano” (1943-1950)
O. Ignatovich/Sputnik
7 / Fjodor Usypenko (1917-2000) – “Operazione notturna” (1958)
Legion Media
8 / Marat Samsonov (1925-2013) – “L’infermiera” (1954)
Central Armed Forces Museum
9 / Anatolij Shorokhov (1935-2017) – “Sete” (2009)
Anatolij Shorokhov
10 / Aleksandr Dejneka (1899-1969) – “La difesa di Sebastopoli” (1942)
I. Kogan/Sputnik
Il dipinto di Dejneka non è una rappresentazione realistica dell’assedio di Sebastopoli del 1942, ma un’immagine simbolica dello scontro di due forze implacabili: una massa oscura senza volto di invasori opposta ai sovietici; dei candidi marinai in abbaglianti costumi bianchi.
11 / Irina Baldina (1922-2009) – “Natasha Kachuevskaja, Eroina dell’Armata Rossa nella Battaglia di Stalingrado” (1984)
Irina Baldina
Durante la Battaglia di Stalingrado, l’infermiera Natalja Kachuevskaja (1922-1942) salvò 20 soldati dell’Armata Rossa feriti, combattendo da sola contro l’avanzare delle truppe nemiche. Finite le munizioni, fece esplodere se stessa e il nemico con l’ultima granata.
12 / Aleksandr Dejneka (1899-1969) – “Asso abbattuto” (1943)
А. Sverdlov/Sputnik
13 / Pjotr Maltsev (1907-1993) – “L’assalto di Sapùn-Gorà” (1958)
Aleksandr Krasavin/Sputnik
La collina di Sapùn, alta 240 metri, era una posizione di difesa tedesca ben fortificata che fu conquistata durante la liberazione sovietica di Sebastopoli nel maggio 1944, nel corso dell’Offensiva di Crimea. Ci vollero molte ore di battaglia e un alto tributo di sangue perché l’Armata Rossa la prendesse. Dopo aver perso questo punto chiave, i tedeschi persero presto l’intera città.
14 / Evsej Moiseenko (1919-1988) – “Vittoria” (1972)
Museo russo
15 / Pjotr Krivonogov (1910-1967) – “La resa di Berlino” (1946)
Pyotr Krivonogov
16 / Kukryniksy – “La fine” (1947-1948)
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“Kukryniksy” era il nome collettivo derivato dai nomi combinati di tre caricaturisti: Mikhail Kuprijanov (1903-1991), Porfirij Krylov (1902-1990) e Nikolaj Sokolov (1903-2000).
17 / Pjotr Krivonogov (1910-1967) – “Vittoria” (1948)
Vladimir Vdovin/Sputnik
18 / Mikhajlo Khmelkò (1919-1996) – “Il trionfo della patria vittoriosa” (1949)
Galleria Tretjakov
19 / Andrej Gorskij (1926-2015) – “Disperso, 1946” (1962)
Andrej Gorskij
20 / Igor Kravtsov (1964-2010) – “L’ultimo saluto” (2010)
Igor Kravtsov
I cinque piùbei musei russi sulle battaglie sono un vero viaggio nel tempo