È il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo a fare da curatore per l’esposizione russa alla 58º Biennale di Venezia. È la prima volta che il ruolo è ricoperto un’intera istituzione
La kermesse in Laguna è aperta ai visitatori dall’11 maggio al 24 novembre del 2019. Lo storico Padiglione russo dei Giardini della Biennale è stato inaugurato nel 1914
Il titolo dell’esposizione russa “Lc 15:11-32” viene direttamente dai Vangeli, da quello di Luca per la precisione, e si riferisce alla “Parabola del figliol prodigo”
La parte centrale del padiglione russo è occupata da un’installazione multimediale del celebre regista russo Aleksandr Sokurov (Leone d’oro a Venezia nel 2011 con “Faust”)
L’artista Aleksandr Shishkin-Hokusai ha invece creato l’attrazione intitolata “Scuola fiamminga” (in russo: “Flamandskaja shkola”) i cui particolari vedete in queste foto
Figure intagliate in legno si muovono costantemente e interagiscono con i quadri, i loro personaggi e i visitatori dell’esposizione, rappresentando il moto perpetuo del mondo
Allo stesso tempo sono un richiamo ai complessi meccanismi di automazione di alcuni capolavori presenti all’Ermitage, come il celebre “Orologio del Pavone” settecentesco
L’orologio si trova in una delle sale del Palazzo d’Inverno, uno degli edifici in cui ha sede l’Ermitage, un museo-mondo, meta di pellegrini dell’arte da ogni angolo della Terra
Aleksandr Shishkin-Hokusai è nato il 18 dicembre 1969 a San Pietroburgo (allora, Leningrado) ed è uno dei più importanti e premiati scenografi teatrali e artisti russi
Dopo le gambe in legno che richiamano quelle dei monumentali Atlanti all’ingresso del Nuovo Ermitage ci si cala in un’atmosfera oscura, nel rumore incessante dei meccanismi in movimento
La Biennale 2019 si intitola “May You Live In Interesting Times”. Il Leone d’oro è stato vinto dall’installazione “Sun & Sea (Marina)” di tre artiste lituane
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