Un viaggio nell'arte italiana di inizio Seicento, attraverso le opere di una grande donna e pittrice: Artemisia Gentileschi (Roma 1593 - Napoli 1654). La pittrice italiana di scuola caravaggesca, interprete della vita e dell’arte del suo tempo, è oggi protagonista - insieme ad alcuni suoi contemporanei - di una mostra allestita al Museo Pushkin di Mosca, che anticipa una più grande esposizione in programma per il 2020.
La mostra “Artemisia Gentileschi e i contemporanei” è stata inaugurata alla presenza della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, in visita a Mosca. L’evento darà modo al pubblico russo di conoscere una grande artista, in grado di eguagliare e superare molti suoi contemporanei. Le sue Giuditte vendicatrici, le Maddalene, ma anche le suonatrici e le sante, raffigurate con colori dai toni caravaggeschi, continuano a stregare ancora oggi gli spettatori.
Per l’occasione saranno esposte a Mosca tre straordinarie opere provenienti dal Museo di Capodimonte (Napoli): “Giuditta e Oloferne” di Artemisia Gentileschi, “Angelo con dadi e tunica” di Simon Vouet e “Sant’Agata” di Francesco Guarino, affiancate da cinque tele di loro grandi contemporanei della collezione del Museo Pushkin: “San Sebastiano” e “Allegoria della Fede” di Guercino, “Sacra Famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta” di Simone Cantarini, “Giuseppe e la moglie di Putifarre” e “L’Adorazione dei pastori” di Guido Reni.
La mostra, curata da Viktoria Markova e aperta dal 1° febbraio al 31 marzo 2019, è patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Mosca.
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