Festival internazionale “La Roma russa”: tra i vincitori c’è anche un’italiana

Emanuele Cremaschi
Si tratta della professoressa Silvia Burini, premiata nella categoria “Divulgazione dell'arte russa in Occidente”

C’è anche un’italiana tra i vincitori del festival internazionale “La Roma russa”, l’iniziativa volta a promuovere la cultura russa all’estero, la cui cerimonia di premiazione si è svolta a Palazzo Poli a Roma. In quello stesso palazzo, quasi 200 anni fa, la principessa Zinaida Volkonskaya, scrittrice e poetessa russa, organizzava i “Saloni russi”: eventi culturali che riunivano artisti provenienti da ogni parte del mondo.
La vincitrice italiana del festival è la professoressa Silvia Burini, membro onorario dell'Accademia Russa di Belle Arti, premiata nella categoria “Divulgazione dell'arte russa in Occidente”. Silvia Burini è direttrice dello CSAR (Centro Studi sulle Arti della Russia) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è professoressa di storia dell’arte russa. È autrice di varie pubblicazioni dedicate all’arte slava e russa, e nel suo cv vanta l’organizzazione di prestigiose mostre.
“Il festival ‘La Roma russa’ si svolge per la seconda volta ma è già riuscito a imporsi come evento per presentare al pubblico italiano il panorama letterario, artistico e musicale russo – ha detto il ministro russo della Cultura Vladimir Medinskij in un suo messaggio rivolto ai partecipanti del festival -. Questa iniziativa è nata per coinvolgere gli esperti che hanno contribuito a diffondere la cultura russa all’estero”. All’evento, infatti, hanno preso parte importanti figure del mondo artistico provenienti da diversi paesi.
“Siamo molto felici che in soli due anni la manifestazione abbia ottenuto fama, riconoscimento e nuovi estimatori – ha aggiunto il presidente del festival Vladimir Torin -. Sono sempre di più le persone da ogni angolo d’Europa che hanno espresso il desiderio di collaborare con noi”.
La statuetta del premio per i vincitori del Festival è stata progettata dallo scultore e Artista del popolo russo Aleksandr Rukavishnikov.
Nella categoria "Per la preservazione del patrimonio culturale russo all'estero" è stata premiata Elisabeth Cheauré, fondatrice e organizzatrice del Centro Marina Cvetaeva di Friburgo (Germania).
Nella categoria “Arte teatrale” è stato premiato Andris Liepa, Artista del popolo della Russia, ballerino solista, regista teatrale e produttore. Per otto anni ha lavorato nel corpo di ballo del leggendario Teatro Bolshoj.
Nella categoria "Musica" è stato invece premiato il violinista russo-italiano e direttore d'orchestra Sergej Krylov, definito da Rostropovich "uno dei cinque migliori violinisti moderni al mondo".

Nella categoria "Arti visive" è stato premiato Sergej Choban, architetto e artista di fama mondiale. Ha progettato più di 40 edifici in Russia, Germania e Italia, molti dei quali hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. Per due volte è stato il curatore del padiglione russo alla Biennale di Architettura di Venezia (nel 2010 e nel 2012).
Nella categoria "Letteratura" è stata premiata Guzel Jachina, scrittrice russa, vincitrice dei premi "Bolshaya kniga” e “Yasnaya Polyana". Autrice dei romanzi "Zuleika apre gli occhi" e "I miei bambini". Il romanzo "Zuleika apre gli occhi" è stato tradotto in 30 lingue.
Nel corso della cerimonia di premiazione si sono esibiti la cantante Nina Shackaja, l’attrice Olga Kabo e il pianista Dmitrij Selipanov, l’attrice del Teatro Bolshoj Anastasija Zakharova, la cantante lirica Nata Pavlova, il violinista Sergej Krylov e la pianista Kaori Matsui.

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