Vodka o madera? Cosa bevevano i protagonisti della letteratura russa?

Mikhail Shvejtser/Mosfilm, 1984
Non mancano gli esempi di solenni bevute e personaggi che alzano il gomito nelle pagine di tanti immortali scrittori. Ecco alcuni esempi alcolici

1. Punch – Pjotr Grinjov, “La figlia del capitano” di Aleksandr Pushkin

Capitano di un reggimento degli ussari a cavallo, Zurin, ha bisogno di soldi e decide di assicurarsi il denaro giocando e vincendo con Pjotr Grinjov, un giovane viziato che sta iniziando il suo servizio militare, e che è il protagonista del romanzo. Pjotr confessa di non saper giocare a biliardo, ma Zurin promette di insegnargli, affermando che ogni ufficiale deve sapere come giocare a biliardo e bere. Dopo qualche minuto di lezione lo sfida, e intanto gli fa bere un punch dopo l’altro. “Zurin ha ordinato un punch al rum e mi ha convinto a fare un tentativo, dicendo ancora una volta che dovevo abituarmi al servizio militare, e che tipo di servizio sarebbe mai senza punch!”

Alla fine, Pjotr perde una grande somma; cento rubli. “Ogni sorso dal mio bicchiere mi ha reso più audace”, confessa, e si sveglia con un terribile mal di testa e un gran debito da onorare.

2. Tutto ciò che è liquido – Proprietario terriero, “Le anime morte” di Nikolaj Gogol

I proprietari terrieri annoiati in Russia amano bere, specialmente quando hanno ospiti, e non accettano un “no” in risposta dai loro visitatori. Un giorno, Chichikov sta viaggiando per la campagna comprando dei servi morti indicati sui documenti come vivi, per il suo raggiro, e si ritrova a vivere la seguente scena:

“Nozdrjov ci dava dentro con i vini: non avevano ancora servito la minestra, che aveva già versato agli ospiti un bicchierone di porto e un altro di Haut-Sauternes, perché nei capoluoghi di governatorato e di distretto non esiste il semplice Sauternes. Poi Nozdrjov fece servire una bottiglia di madera, “che neanche il feldmaresciallo ne beveva di migliore”. Il madera, in effetti, bruciava perfino in bocca, poiché i mercanti, conoscendo ormai il gusto dei proprietari terrieri amanti del buon madera, lo correggevano senza misericordia con il rum, e talvolta ci mescolavano anche dell’acqua regia, nella speranza che gli stomaci russi avrebbero sopportato tutto. Poi Nozdrjov fece portare ancora una certa bottiglia speciale, la quale, secondo le sue parole, era un blend di “borgogna” e “champagne”.

3. Madera – Ilijà Oblòmov, “Oblomov” di Ivan Goncharov

Il personaggio principale trascorre la maggior parte del suo tempo in posizione sdraiata e non è contrario a qualche drink per aiutarsi a dormire. Il suo servitore, Zakhar, dice al cocchiere e ai lacchè: “Ci credereste? Ha bevuto, tutto da solo, una bottiglia e mezza di madera, due litri e mezzo di kvas, e ora è profondamente addormentato.” E di bevute solitarie così, Oblomov, a quanto pare, ne faceva parecchie.

4. Champagne, acquavite e alcol puro – ospiti del ballo di Satana, “Il maestro e Margherita” di Mikhail Bulgakov

Come aperitivo, in questo raduno infernale, c’era champagne a fiumi: “Lo champagne gorgogliava in tre piscine ornamentali, la prima di colore viola traslucido, la seconda rubino e la terza cristallo.” Le donne si tuffavano in piscina ed emergevano completamente ubriache.

In seguito, il gatto Begemot, con un colpo di magia, trasforma lo champagne della piscina in brandy, e solo i più coraggiosi, tra cui il gatto, osano tuffarsi.

Stanchi dopo il ballo, Begemot, Margherita e Satana in persona bevono alcol puro. Questa scena del romanzo è diventata una fonte di meme:

“– Quella è vodka? – Chiese Margherita timidamente.
Il gatto saltò su dalla sedia indignato.
“Scusi, regina,” squittì, “pensa che darei della vodka a una signora? Quello è alcol puro!”

5. Vodka e birra – Persone in un rifugio per senzatetto, “Bassifondi” (o “L’albergo dei poveri”) di Maksim Gorkij

Una bottiglia di vodka, tre bottiglie di birra e una grande fetta di pane nero appaiono prima di Satine, del Barone e di Nastja all’inizio del quarto atto, e i personaggi non smettono di bere fino alla fine. “Riempi il suo bicchiere, Satine! … Fratelli, di cosa ha bisogno un uomo, dopotutto? Per esempio, io ho bevuto qualcosa e sono felice!”

6. Tutto e niente – Mitja a una festa, “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij

Il capitolo in cui il fratello maggiore, Mitja, beve molto e si diverte con “le ragazze” è giustamente intitolato “Delirium”. Sembra che alla festa, che è descritta come “quasi un’orgia, una festa a cui tutti erano i benvenuti”, fossero serviti tutti i tipi di bevande: “Solo le ragazze erano molto avide di champagne. Gli uomini preferivano rum, brandy e, soprattutto, punch caldo.”

Il samovar con il punch era tenuto al caldo per tutta la notte e tutti potevano servirsi da soli. Sfortunatamente, quel periodo di bevute non portò nulla di buono, e dopo la festa Mitja fu accusato di aver ucciso suo padre.

7. Gin e succo d’ananas – Humbert Humbert, “Lolita” di Vladimir Nabokov

“Il pomeriggio è diventato maturo. Ho bevuto un drink. E poi un altro. Gin e succo d’ananas, la mia miscela preferita, che raddoppia sempre le mie energie.” Dopo di che Humbert va a prendere Lolita in un campo estivo e vede ninfette dappertutto.

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