DiCaprio interpreterà mai Lenin o Putin?

Cultura
ALEKSEJ TIMOFEJCHEV
Leonardo DiCaprio, nonostante le sue origini (la nonna era russa), non ha passato molto tempo in Russia. Eppure, la sua “madrepatria” non ha mancato di sorprendere la star hollywoodiana

1. “Il cervello di Lenin”

Quando Leonardo DiCaprio ha confessato che gli sarebbe piaciuto interpretare il ruolo di Lenin, il fondatore dello Stato sovietico, sarà poi stato sorpreso dalla velocità con cui gli è stato subito offerta la possibilità di farlo. Solo una questione di giorni. Qualche anno fa, in un’intervista con un giornale tedesco, l’attore americano aveva detto che “ci dovrebbero essere più film sulla storia russa perché ci sono molti episodi degni di Shakespeare”. Ha aggiunto che interpretare Lenin sarebbe stato senza dubbio “un ruolo interessante”. E appena ha pronunciato la frase, la Leninfilm Studios, di proprietà statale e con sede a San Pietroburgo, gli ha offerto di recitare nei panni del giovane Lenin, facendo leva sulla loro apparente somiglianza.

Tuttavia, l’offerta ha fatto infuriare i comunisti locali che hanno perfino montato una protesta, ricordando che DiCaprio “ha impersonato persone pazze e furfanti di ogni tipo”. I comunisti, adirati, hanno fatto a pezzi la fotografia di DiCaprio, minacciando di boicottare i lavori della casa cinematografica.
Secondo loro, per recitare nel ruolo di Lenin, DiCaprio dovrebbe prima ottemperare a una lunga lista di condizioni. Ad esempio, deve guardare i classici film sovietici sul personaggio, visitare i luoghi in cui ha vissuto, denunciare l’imperialismo, ribattezzare la sua isola caraibica personale col nome di Uljanovsk (Uljanov era il vero cognome di Lenin), e molte altre cose.

Alla fine, l’attore dovrebbe presentare un documento, redatto da un notaio, nel quale si impegna, dopo Lenin, a non impersonare più personaggi negativi. Di sicuro, se dovesse davvero accettare queste richieste, la sua vita non sarebbe più la stessa.
Quella, però, non era la prima volta, in cui i media rilanciavano l’idea di fargli impersonare la guida del proletariato mondiale. Dieci anni fa, un giornale russo aveva scritto che DiCaprio avrebbe potuto essere invitato a partecipare a un progetto un po’ strano, chiamato “Il cervello di Lenin”, che si basava sull’idea di uno scienziato russo che creava il clone di Lenin, il quale poi si reca negli Usa e fa nascere una rivoluzione socialista. Il film non è mai stato realizzato.
L’attore, una volta, ha anche espresso il desiderio di impersonare Stalin. È difficile immaginare quale tipo di condizioni, in questo caso, sarebbe obbligato a rispettare secondo i comunisti, sapendo quanto hanno a cuore l’immagine del leader sovietico.

2. Putin e i passeggeri russi
Nella stessa intervista con il giornale tedesco, DiCaprio ha detto che gli piacerebbe impersonare anche Vladimir Putin, che è un personaggio “molto, molto, molto interessante”. I due si erano incontrati nel 2010 a San Pietroburgo, in un forum dedicato alla protezione delle tigri.

Putin definì l’attore “un uomo vero”, lodando la sua determinazione a presenziare all’evento contro ogni previsione. Si riferiva al fatto che l’aereo su cui l’attore era salito negli Usa, subito dopo il decollo, aveva perso uno dei suoi motori ed era stato costretto a fare un atterraggio di emergenza. DiCaprio raccontò poi la storia in uno show televisivo, scherzando anche sull’accento dei passeggeri russi. A sua detta erano sorprendentemente calmi e per nulla scossi da quanto stava accadendo.
Ma i problemi per DiCaprio non erano finiti quando era salito su un altro aereo, continuò a spiegare Putin. Questo secondo non aveva abbastanza carburante. E allora, prima di arrivare in Russia, aveva dovuto fare una sosta in Finlandia.
“Si può dire che DiCaprio non sia arrivato a San Pietroburgo, ma che abbia dovuto piuttosto conquistarsela”, aggiunse Putin. È stato proprio durante quell’incontro che DiCaprio ha rivelato di essere “mezzo russo”, riferendosi ai suoi nonni. Sua nonna per parte di madre era di Perm (a 1.500 chilometri circa da Mosca) e, a quanto dice l’attore, era “la personificazione della forza interiore e dell’integrità”, dando una spiegazione possibile al suo carattere da “vero uomo”.


3. Le temperature estreme della Jacuzia
 
I legami dell’attore con la Russia non si limitano solo a Mosca, San Pietroburgo o Perm. Vanno molto più a est, fino alla Repubblica della Jacuzia. Recentemente, la sua fondazione ambientalista ha lanciato l’allarme per le insolite condizioni meteorologiche della zona. A febbraio, le temperature del posto più freddo abitato del pianeta, il villaggio jacuto di Ojmjakon, hanno raggiunto i -62 gradi centigradi. Secondo la fondazione sarebbe un fenomeno da attribuire al cambiamento climatico.

In risposta, alcuni bambini del luogo si sono versati addosso dell’acqua fredda. “Ciao Leo. Grazie per esserti preoccupato per noi, ma stai sereno: noi stiamo bene”, ha detto uno di loro. 
Poco tempo fa, i suoi fan della Jacuzia avevano raccolto oro e gioielli per forgiare un Oscar da donare all’attore americano. Un modello che somigliava molto alla sua controparte americana, ma con tratti somatici tipici del popolo locale. DiCaprio ha pubblicato l’immagine di questo “Oscar” sul suo account Instagram, ringraziando di cuore i suoi fan del posto più freddo della Terra.

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