Addio a Oleg Tabakov, attore di “Mosca non crede alle lacrime”

Evgeny Biyatov/Sputnik
Ha guidato uno dei più importanti teatri russi, il “Chekhov” di Mosca, e formato generazioni di grandi artisti. Si è spento il 12 marzo all’età di 82 anni

“Oleg Tabakov, un grande attore di una grande epoca, è morto. Quest’uomo amato da tutto il Paese ci ha lasciato”, ha scritto il giornalista Dmitrij Smirnov, dando voce a molti ammiratori, colleghi e studenti che piangolo la morte dell’artista. Tabakov si è spento il 12 marzo all’età di 82 anni. 

Tabakov, che per 18 anni ha guidato uno dei più importanti teatri russi, il teatro Chekhov di Mosca, è considerato da varie generazioni uno dei più grandi attori di cinema e teatro.

“Secondo me Tabakov è da considerarsi alla stregua di Stanislavskij. Forse ci ha lasciato un’eredità ancor più grande di quella di Stanislavskij, ad esempio i suoi studenti, che sono diventati grandi artisti e, ovviamente, le sue performance. È una grande perdita per la nostra cultura”, ha dichiarato il regista Stanislav Govorukhin ai giornalisti russi. 

In epoca sovietica Tabakov ha prestato la propria voce per doppiare numerosi cartoni animati. 

Tra i lavori più famosi di Tabakov si contano “Il Gatto Matroskin” della serie di cartoni animati sovietici “Troe iz Prostokvashino” (I tre di Prostokvashino). Tabakov ha inoltre doppiato il personaggio principale di Garfield, dell’omonima serie di strisce a fumetti creata da Jim Davis. 

Tra i lavori più celebri di Tabakov ci sono anche i film classici di epoca sovietica come “Mosca non crede alle lacrime” (1980), la famosa serie tv “17 momenti di primavera” (1973), “Oblomov” (1981), “Guerra e Pace” (1966–1967), “D’Artagnan e i tre moschettieri” (1978), “A man from the Boulevard des Capuchines” (1987) e altri ancora. 

Inoltre Tabakov è stato uno dei fondatori e direttori di un altro importate teatro russo,  Sovremennik, e ha guidato lo studio Tabakerka. 

Ha girato il mondo con le tournée del Teatro d’Arte di Mosca e realizzato master class per attori, condividendo la propria arte anche al di fuori dai confini russi.

 

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