I poster sovietici di propaganda, così come gli antichi cartelloni cinematografici, hanno ottenuto nel corso degli anni una grande notorietà prima in Russia e poi all’estero. Con il passare del tempo, infatti, sono stati esposti in tutto il mondo e venduti nelle più importanti case d’asta
Negli anni Settanta in California Susan Pack, un’appassionata di marketing e pubblicità, ha iniziato a collezionare rari poster di film. La sua è la collezione più impressionante del mondo
Di reccente la casa editrice tedesca Taschen ha pubblicato un volume in inglese, francese e tedesco contenente i migliori poster delle avanguardie russe
Il libro contiene 250 manifesti sovietici realizzati tra gli anni Venti e Trenta e appartenenti alla collezione di Susan Pack. La selezione, che ben trasmette “l’energia culturale dell’era pre-staliniana”, comprende lavori di 27 artisti diversi
Così come hanno spiegato dalla casa editrice, le immagini raffigurate nel libro sono ben lontane dallo stile glamour di Hollywood. Si prediligono infatti figure più rigide, sorprendenti e caratterizzate da composizioni dinamiche e primi piani sorprendenti
L’avanguardia sovietica ha iniziato a svilupparsi all’inizio del XX secolo e si è trasformata in uno stile artistico inconfondibile. Questa nuova forma d’arte rivoluzionaria ha dato un calcio alle tradizioni più classiche e accademiche. Gli artisti che aderivano a questo movimento elogiavano un concetto nuovo di libertà
Poesia, architettura, cinema, teatro. Lo stile dell’avanguardia ha coinvolto ogni aspetto dell’arte. Tra le principali correnti si contano il futurismo, il cubo futurismo, il suprematismo, il costruttivismo e l’astrattismo
All’estero sono molto popolari le mostre dedicate alle avanguardie russe. Bisogna però far presente che in circolazione ci sono anche molti falsi
Di recente, ad esempio, alcuni esperti russi hanno messo in dubbio la provenienza di dipinti di Malevich, Kandinskij e altri pittori dell’avanguardia russa esposti in Belgio
La fine degli anni Venti segna la fine dell’epoca d’oro dell’arte sovietica. Stalin considerava infatti l’arte modernista dannosa per il popolo e dichiarò il realismo socialista la nuvoa ideologia culturale dello Stato