Ogni bambino in Russia conosce i lavori di Ivan Bilibin, pittore e illustratore vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Nato in un piccolo villaggio vicino a San Pietroburgo, questo genio del pennello custodiva nel cassetto il sogno di diventare avvocato. Non per niente nel 1900 conseguì una laurea in giurisprudenza presso l’Università di San Pietroburgo. Parallelamente dedicò tutta la sua vita allo studio dell’arte: era infatti un grande ammiratore delle opere di Ilia Repin, uno dei più importanti rappresentanti della cultura artistica russa della seconda metà del XIX secolo
Il talento di Bilibin non si limitava a dare forma alle illustrazioni per le favole russe: realizzò anche numerose scenografie teatrali e operistiche. Esperto e appassionato di tradizioni e costumi d’epoca, partecipò attivamente all’idealizzazione di scenografie destinate a spettacoli di tutto il mondo, da Parigi a Buenos Aires, passando per Praga
La fervida immaginazione di Bilibin e il suo talento nel dipingere sfociarono nella realizzazione di un’aquila a due teste utilizzata come simbolo ufficiale dell’Impero Russo nel 1917. Lo stemma venne adottato solamente per un anno, ma servì di ispirazione negli anni Novanta del Novecento per coniare il simbolo della Banca centrale russa
Al giorno d’oggi Bilibin è ricordato soprattutto per esser stato un geniale illustratore di fiabe. Ma non bisogna dimenticare che questo artista ha dato volti e colori anche ai personaggi di molti romanzi. In questa immagine, la raffigurazione di Pietro il Grande realizzata da Bilibin per una novella di Aleksej Tolstoj
Fuggendo dalla Russia rivoluzionaria, Bilibin visse dapprima al Cairo, poi ad Alessandria d'Egitto; nel 1925 si trasferì a Parigi. In questa immagine, le decorazioni di Bilibin per un balletto di Cherepin
Anche se Bilibin se ne andò dalla Russia sovietica, non si può certo dire che egli nutrisse particolari simpatie per il sistema zarista. Venne infatti arrestato nel 1906 per aver preso parte alla redazione di una rivista satirica chiamata Zhupel. Qui, la caricatura dello zar russo realizzata da Bilibin
Durante la sua permanenza in Egitto, egli si guadagnò da vivere realizzando affreschi con i quali decorava gli interni delle case. In questo periodo si avvicinò allo studio dell’arte egiziana. In questa immagine, il dipinto dei cortili interni della moschea Al-Azar
Tra i viaggi che più di tutti segnarono la sua produzione pittorica ci fu quello a Yogna, un piccolo villaggio russo a 400 chilometri da Mosca: qui realizzò una serie di illustrazioni per una fiaba popolare dedicata a Ivan Zarevich, uno dei principali eroi del folklore russo
I Giardini di Chernomor per l’opera Ruslan e Ludmila
Quasi tutte le creazioni di Bilibin prendono spunto dalla cultura popolare susa. Questo paesaggio rurale dipinto nel 1911 sarà molto familiare a tutti coloro che conoscono bene la campagna russa. Fino al 28 ottobre 2017 il Gran Palazzo del Museo-riserva di Tsatitsyno a Mosca ospiterà una mostra dedicata ai suoi disegni
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