Dieci magnifiche isbe: mai stati in una casa russa di legno?

Cultura
BORIS EGOROV
Per secoli, fino alla Rivoluzione, è stata l’abitazione più diffusa tra i russi. E ora sta tornando di moda, con aziende che si specializzano in edifici che uniscono tradizione e moderni comfort

L’isba (in russo izbà), la tradizionale casa costruita con tronchi d’albero, è stata l’abitazione più diffusa in Russia dai tempi degli antichi slavi fino ai primi del Novecento.

L’isba ha un tetto a due spioventi e sulla facciata principale ha solo finestre (la porta d’ingresso è nel cortile). Non ha fondamenta, ma semplici pavimenti di legno sulla terra. La tipica isba aveva solo una grande stanza, dove i contadini cucinavano, mangiavano e dormivano.

Il cuore dell’isba è la stufa, in mattoni o argilla. La stessa parola “izbà” deriverebbe dal verbo “istopìt” (“scaldare”, nel senso di “alimentare di legna il fuoco”). La stufa aveva le fondamenta, per evitare che la casa cedesse su un lato per il peso. Sotto la stufa c’era lo spazio per tenere piatti e stoviglie.

Questa grande isba a due piani è stata costruita nella seconda metà del XIX secolo in Carelia dal contadino abbiente Oshenev, tenendo conto delle rigide condizioni climatiche del Nord russo. Oggi è parte del famoso Kizhi Pogost, un sito storico sull’Isola Kizhi del Lago Onega, nota per i suoi capolavori di edilizia in legno, patrimonio dell’Unesco.

Il maniscalco Sergej Kirillov impiegò 13 anni per costruire, a metà del Novecento, questa isba nel villaggio di Kunara, nella Regione di Sverdlovsk, sugli Urali. Sembra un po’ la colorata casetta di marzapane di Hänsel e Gretel, ma le figure di Pionieri (la gioventù comunista), vicino al tetto, ci riportano alle sue origini di epoca sovietica.

Questa villetta cittadina del ricco mecenate siberiano Vladimir Sukhachev (1849–1920) venne costruita a Irkutsk nel 1882. Per via degli stretti legami tra Siberia e Cina nel XIX secolo, l’arte orientale era allora molto in voga. Così si spiegano i motivi cinesi che adornano l’interno di questa dimora, che ancora oggi è piena di vita e ospita concerti, mostre e molte altre attività.

Non è certo rimasto molto dell’antica architettura in legno di Mosca, ma esistono delle eccezioni. Questa isba nel quartiere di Khamovniki, un distretto centrale della capitale (quello per intenderci dove sorgono il museo Pushkin e il Monastero di Novodevichij), è stata costruita nel 1856 e appartenne al famoso storico russo Mikhail Pogodin (1800-1875). Come se fosse qui per magia, questa antica casa in tronchi di legno è circondata da moderni grattacieli.

Ogni turista che visita Irkutsk (sul Bajkal, 5.200 chilometri ad est di Mosca) non deve perdersi la cosiddetta “Casa europea”, costruita come complesso abitativo dalla famiglia di mercanti Schastin nel XIX secolo. A inizio Novecento è stata riccamente decorata, e oggi è una perla di questa città siberiana.

Il “teremòk”, in russo “piccolo palazzo a torre” è un vero capolavoro dell’architettura lignea, edificato nel 1901 come biblioteca scolastica. Si trova nella regione di Smolensk, nel villaggio di Flenovo (420 chilometri ad ovest di Mosca) e lascia di stucco per le sue bellissime decorazioni. Per ore i turisti possono osservare (e fotografare) le coloratissime immagini e le bizzarre creature della mitologia slava e del folklore russo.

Oggi, come conseguenza del periodo sovietico, quando furono costruiti appartamenti in massa, l’isba non rappresenta più la soluzione abitativa più comune tra i russi. Ma sta tornando di moda. E molte aziende edili si stanno specializzando nella costruzione di isbe in grado di combinare le antiche tradizioni con i comfort più moderni.