Ivan VI
Quando morì: a 23 anni
Chi lo uccise: le guardie di una prigione
Il ritratto di Ivan VI (1740-1764). Fonte: Wikipedia
Ivan VI (Ivan Antonovich, 1740 - 1764) non fu mai artefice del proprio destino. Era un bebè di appena pochi mesi quando venne proclamato imperatore, successore dell’imperatrice Anna Ioannovna nel 1740. Questo cambio di poltrone avvenne nel XVIII secolo, in piena “epoca dei colpi di palazzo”, quando gli zar e le zarine cambiavano rapidamente, appoggiati dalle persone più influenti dell’aristocrazia.
Il gruppo che sostenne Ivan perse il proprio potere due mesi dopo la sua salita al trono e il bambino finì in carcere. Ivan trascorse tutta la sua infanzia dietro le sbarre. Visse all’interno di remoti castelli senza comunicare con nessuno.
Ma la sua miserabile vita non durò molto: nel 1764 un ufficiale militare organizzò un golpe per liberarlo. Ma le guardie della prigione, seguendo ordini ben precisi, uccisero a pugnalate l’imperatore. Ivan VI fu quindi la vittima più innocente di tutte le brutali lotte per il potere nel XVIII secolo.
Pietro III
Quando morì: a 34 anni
Chi lo uccise: non è chiaro
Lo zar Pietro III. Fonte: Galleria Tretyakov
Molto impopolare sia tra l’aristocrazia sia tra il popolo, l’imperatore di origine tedesca Pietro III (1728 - 1762) governò la Russia solamente per sei mesi. La guardia reale, preoccupata del fatto che Pietro progettava di mandarli in guerra contro la Danimarca, rovesciò l’imperatore, consegnando il trono alla sua sposa, Caterina II (Caterina la Grande).
L’imperatore fu così incarcerato nel palazzo di Ropsha, non lontano da San Pietroburgo, e nell’arco di una settimana iniziò a circolare la notizia della sua morte. Ancora oggi, nonostante siano passati molti anni, non è chiaro cosa sia successo esattamente. Secondo la versione ufficiale, morì per un attacco di coliche, anche se questa teoria solleva non pochi dubbi. Aleksej Orlov, il favorito di Caterina II, responsabile della prigionia di Pietro III, scrisse una lettera nella quale parlava di una morte sopraggiunta durante un tafferuglio nato da uno scatto d’ira. Esiste però il sospetto che possa essere stata proprio Caterina II a ordinare la morte del marito.
Paolo I
Quando morì: a 46 anni
Chi lo uccise: cospiratori
Il ritratto di Paolo I. Fonte: Wikipedia
Il figlio nonchè erede di Caterina, Paolo I (1754 – 1801) non aveva un buon rapporto con la madre, mentre era molto affezionato al padre, Pietro III. Si rivelò un reggente rigido e rigoroso che cercò di trovare un punto di svolta a molte riforme di Caterina che stavano rafforzando l’aristocrazia. Questi suoi tentativi causarono seri conflitti. La risposta degli aristocratici fu un tentativo di golpe. E molti storici si dicono convinti che anche il figlio di Paolo I, Alessandro, appoggiò segretamente la cospirazione.
All’inizio del suo regno Paolo I si dimostrava sospettoso nei confronti di tutti (un atteggiamento logico, nella sua situazione). Fu per questo che fece costruire nel centro di San Pietroburgo un castello, il castello Mikhajlovskij: lì si sarebbe sentito più sicuro e protetto. Trascorse buona parte del suo regno chiuso dentro quelle mura. Ma questo castello si trasformò in breve tempo in una trappola: il 12 marzo 1801 un gruppo di cospiratori, ufficiali della guardia di palazzo diretti dal governatore di San Pietroburgo, Peter von der Palen, fecero irruzione nell’abitazione di Paolo I. Colpirono brutalmente lo zar e lo soffocarono. Il giorno successivo fu incoronato il figlio, Alessandro I. Per quanto riguarda il povero Paolo I, si crede che il suo fantasma continui a vagare ancora oggi tra le stanze del castello. Dopo la sua morte nessun altro zar infatti visse in questo luogo.
Alessandro II
Quando morì: a 62 anni
Chi lo uccise: dei terroristi
Alessandro II. Fonte: Getty Images
Nel 1861 Alessandro II (1818 - 1881) avviò la riforma più attesa del XIX secolo: l’abolizione della servitù, che mise in libertà milioni di schiavi. Ma questa riforma non venne applicata in tempi brevi: i contadini si ritrovarono a lavorare per i propri signori ancora una decina di anni per poter rivendicare la proprietà della terra. Questa sorta di “inganno” causò una forte indignazione da parte del popolo che spinse i rivoluzionari a “dar la caccia” all’imperatore con armi e bombe.
Alessandro riuscì a sopravvivere a vari tentativi di assassinio: gli attivisti di “Narodnaya Volya” (volontà del popolo) fecero saltare in aria con una bomba una stanza del Palazzo d’Inverno dove si credeva si trovasse lo zar. Cercarono poi di sparargli, invano. Il 1 marzo 1881 una bomba esplose vicino alla carrozza dell’imperatore, ferendo varie guardie. Alessandro uscì per soccorrere i feriti: ma fu proprio in quel momento che il rivoluzionario polacco Ignacy Hryniewiecki lanciò una seconda bomba che uccise lui stesso e l’imperatore.
Al giorno d’oggi sul luogo dove venne assassinato lo zar si trova la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, eretta per volere del figlio, Alessandro III.
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