Foto: Teatro Bolshoj
Carlo d’Azaro Biondo, a capo della cooperazione strategica di Google in Europa, nel Vicino Oriente e in Africa, ha spiegato a Rbth perché il gigante di Internet investe così tanto denaro per la digitalizzazione del patrimonio culturale nel mondo. Il 10 febbraio è stato presentato un viaggio virtuale in 3D nel Bolshoj, realizzato da Google e dal teatro moscovita, realizzato nell’ambito del progetto Google Cultural Institute.
Come è nata l’idea di creare il Google Cultural Institute?
Un giorno, finché eravamo seduti a tavola pranzando, il programmatore indiano Amit Sood, un paio di colleghi ed io stavamo discutendo su come il patrimonio culturale di paesi come Francia, Italia, Spagna, Russia e Vicino Oriente sia poco rappresentato in internet. Sicuramente ci sono molti più contenuti inglesi e americani. Inizialmente i direttori dei musei pensavano che la gente, se avesse avuto la possibilità di vedere tutto on line, avrebbe smesso di visitare fisicamente i musei. Ma la nostra risposta è semplice: Sapete qual è l’immagine più riprodotta in tutto il mondo? La Gioconda di Leonardo Da Vinci. E abbiamo dimostrato che, più un’immagine viene riprodotta su internet, più la gente è invogliata ad andare a vederla dal vivo.
Quanta gente si è dimostrata interessata a questo progetto?
Il progetto relativo alle opere principali ha coinvolto milioni di persone. Attualmente si contano un milione e mezzo di quadri, 620 musei e 150 opere che sono disponibili in ultra-alta definizione.
Io stesso talvolta, quando torno a casa, mi accendo un sigaro, stappo una bottiglia di vino e accendo musica classica. Mia moglie ed io ci sediamo in divano e guardiamo i quadri sul monitor del televisore. Possiamo trascorrere anche due o tre ore ammirando quadri. In quale altro posto si possono trovare 65 opere di Renoir tutte insieme? O 42 quadri di Van Gogh?
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Quali sono le opere che più le piacciono?
Un’opera, così come un piatto, dipende dal momento e dallo stato d’animo. Sono italiano. Se potessi trasferirmi su un’isola deserta e portarmi solo un’opera, quale sceglierei? Sicuramente sarebbe qualcosa di italiano… Forse qualcosa di Nabucco. La sua musica è meravigliosa e mi ricorderebbe l’Italia. Se potessi scegliere più cose, mi porterei qualcosa di Mozart e poi Tchaikovsky. Ma sarebbe comunque una scelta difficile!
Quanto costa digitalizzare un teatro?
Purtroppo non sono autorizzato a dare delle cifre. Però posso dire che scannerizzare dei quadri in ultra-alta definizione costa tra i 10.000 e i 50.000 euro. Il prezzo dipende molto dal tipo di opera e dall’attrezzatura che si utilizza.
Chi lavora a questo progetto?
Abbiamo un centro a Parigi dove lavorano una ventina di persone specializzate nella tecnologia di scanner laser in 3D, utilizzata per i quadri di grande livello. Questo è il loro lavoro principale. E sono tutti pazzi per l’arte.
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Per fare foto utilizziamo il personale di Google in situ. Imparano a usare la fotocamera in 3D e fanno tutte le foto. Se non fosse per loro, non riusciremmo a portare a termine tutto questo lavoro solamente con venti persone.
Quali altri oggetti pensate di digitalizzare?
Ne abbiamo molti! Il Cremlino, per esempio…
E l’ufficio di Putin?
Beh, non abbiamo intenzione di convertirci allo spionaggio. Vogliamo mostrare ciò che potrebbe aiutare gli stranieri a comprendere meglio la Russia. Le chiese, i musei, l’arte contemporanea, la street art. Non ci sono limiti. Dateci un’idea e lavoreremo per realizzarla. Faremo di tutto affinché le culture dei popoli del mondo possano capirsi meglio.
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