Lo scorso dieci novembre i più attivi utenti russi di Instagram hanno partecipato all’iniziativa #EmptyHermitage, che ha dato loro l’opportunità di aggirarsi tra le sale dell’Ermitage di San Pietroburgo, il museo più famoso del Paese, nel suo giorno di chiusura settimanale. L’occasione ha segnato il secondo appuntamento di un progetto nato dalla collaborazione tra Instagram Russia e le istituzioni culturali del Paese.

Ad ottobre infatti gli “instagrammer” avevano già visitato il teatro Bolshoj di Mosca. L’obiettivo dell’iniziativa, stando agli organizzatori, è quello di consentire a dei fotografi di talento di visitare edifici di grande pregio senza dover condividere gli spazi con i numerosi turisti che normalmente li affollano. Come richiesto, i diciassette blogger che hanno immortalato l’Ermitage si sono presentati all’appuntamento in abito da sera. “Anche in occasione della visita al Bolshoj avevamo scelto di imporre una mise formale”, ha spiegato a Rbth Olesya Shayakhmetova, che dirige la comunità Instagram della Russia e dell’Europa orientale.

“È molto importante creare un senso di complicità tra i partecipanti: in questo modo l’evento diventa ancor più interessante. Durante la visita all’Ermitage abbiamo avuto l’impressione di essere i protagonisti di un film avvincente la cui trama si snoda tra le sale di uno dei musei più famosi del mondo. Abbiamo ricreato inseguimenti e storie d’amore, ed è stato come vivere dentro un film”, ha aggiunto. I fotografi che hanno avuto la fortuna di prendere parte all’evento sono stati entusiasti dell’opportunità loro offerta. “Ho provato delle emozioni straordinarie”, ha raccontato a Rbth Olga Melekestseva, una di loro. “Abbiamo avuto l’occasione di vedere tutti gli ambienti e fotografare il museo in silenzio, con calma e da qualsiasi angolazione, senza doverci preoccupare dei soliti visitatori che intralciano e rovinano gli scatti”, ha aggiunto.

“Trovarsi nell’Ermitage deserto è stato affascinante, ho avuto l’impressione di trovarmi all’interno di un organismo vivente”, spiega Ekaterina Mishchenkova. “Senza le folle di visitatori, questo luogo si impone immediatamente per maestosità e bellezza”, le fa eco la fotografa Nastya Kopteva. I partecipanti non si sono limitati a fotografare le sale vuote dell’Ermitage, ma hanno anche immortalato alcuni episodi insoliti che hanno avuto come protagonisti i dipendenti del museo. In alcuni scatti si vede in che modo vengono sostituite le lampadine degli enormi lampadari di cristallo, o come si spolverano le cornici dei quadri. “Ho anche avuto occasione di osservare alcuni studenti d’arte che lavorano nel museo durante il giorno di chiusura: l’Ermitage è come un teatro, le cui quinte sono inaspettatamente animate!”, ha concluso Olga Melekestseva.