La carica delle rock band nelle terre dell'Est

Anche in Russia è tempo di concerti all’aperto: i big della musica locale ed europea fanno tappa non solo a Mosca e a San Pietroburgo, ma si esibiscono anche nelle zone meno conosciute del Paese

Dopo la caduta della cortina di ferro la Russia si è aperta all’influenza straniera, soprattutto occidentale, e oggi è ormai abituata alla presenza di superstar di calibro mondiale. Proprio come accade in Europa, i biglietti dei concerti sono messi in vendita con grande anticipo e si esauriscono in poco tempo. Con l’unica differenza che qui i prezzi sono considerevolmente più alti.

Fino a poco tempo fa gli artisti stranieri si esibivano soprattutto a Mosca, per fare poi tappa a San Pietroburgo e spingersi, occasionalmente, lungo il Volga e sino alla Siberia. La provincia russa è rimasta a lungo un territorio di esclusiva pertinenza delle stelle di minore grandezza (Nazareth, Uriah Heep) o dei veterani del pop e del rock anni Ottanta, tra cui alcuni beniamini del pubblico russo come gli A-ha, gli Scorpions e i Modern Talking.

Negli ultimi cinque anni però la situazione è drasticamente cambiata: i concerti oggi si tengono anche in luoghi lontani dalla capitale o da qualsiasi altra grande città, e non mancano mai di attrarre decine di migliaia di spettatori né di proporre i più acclamati artisti del pop, del rock, della musica alternativa o elettronica.

Nella capitale 
Durante l’ultimo fine settimana di giugno 2013 a Mosca si è tenuto il famoso Park Live Festival: un evento della durata di tre giorni che deve probabilmente il suo nome a  "Parklife", il successo dei britannici Blur. Anche se è stata organizzata all’interno di un complesso squisitamente sovietico, il Centro espositivo di tutte le Russie (costruito per volontà di Stalin e un tempo chiamato Mostra dei successi economici della Nazione, ndr), la rassegna non ha riportato nulla di sovietico.

Alle esibizioni dei nomi emergenti del rock nazionale, come Anna Pingina, si sono alternate quelle dei giganti del rock russo, come Zemfira. Tuttavia, ad esercitare il maggiore richiamo sono state le star occidentali, e in particolare gli americani The Killers, protagonisti indiscussi della rassegna. La band ha tenuto nella ex-Mostra di Stalin il suo primo concerto in Russia. In programma vi era anche un’attesissima esibizione della band neo-metal Limp Bizkit, molto apprezzata dai giovani russi. A dispetto di una pioggia torrenziale, l’evento non ha tradito le aspettative, e il pubblico ha partecipato numeroso ed entusiasta.

I Blur intanto stanno programmando il loro secondo tour in Russia. Se negli anni Novanta la prima ondata di rock britannico (che comprendeva tra gli altri Suede, Blur e Pulp) venne accolta con entusiasmo solo da uno sparuto gruppo di giovani moscoviti appassionati di musica britannica, perlopiù studenti d’arte e di lettere, l’uscita dell’album “Song #2”, avvenuta nel 1997, ha reso i Blur estremamente popolari in tutto il Paese. Dopo che i Gorillaz, il secondo gruppo fondato da Damon Albarn, hanno scatenato in Giappone e in Russia una reazione esaltata, a dispetto della tiepida accoglienza che gli era stata riservata in Occidente, qui sono diventati una vera e propria leggenda. Nonostante in Russia possano contare sulla presenza di numerosissimi ammiratori, dal 2000 a oggi i Blur hanno tenuto nella Federazione solamente due concerti, mentre i Gorillaz non si sono ancora esibiti nemmeno una volta. L’attesissimo concerto dei Blur si è tenuto il 13 luglio 2013 nell’ambito dell’Afisha Picnic (che nel 2012 ha ospitato i Pet Shop Boys, preceduti dal gruppo ska britannico Madness). Neil Tennant, il cantante solista dei Pet Shop Boys, innamorato della Russia, ha apprezzato molto l’evento, di cui ha evidenziato l’organizzazione impeccabile, il calore del pubblico, la varietà delle band occidentali presenti e persino le condizioni meteo impeccabili.

Nella capitale del Nord
Il 13 e 14 luglio 2013 San Pietroburgo ha ospitato sull’isola di Yelagin l’annuale rassegna Stereoleto, dedicata alle nuove espressioni musicali di tendenza e all’esibizione di interpreti locali e stranieri. Il festival è stato ideato da Ilya Bortnyuk, un veterano dell’industria musicale nonché promoter esperto, che per molti anni ne ha anche curato l’organizzazione. Nelle prime edizioni della rassegna Bortnyuk si limitava a invitare secondo il proprio gusto personale giovani artisti di musica elettronica e alternativa; con il tempo, però, ha iniziato ad avvicinare personaggi di maggiore richiamo, come Nick Cave, trasformando in poco tempo Stereoleto in un evento affermato e in un vero e proprio marchio, al punto da rendere gli appuntamenti estivi di San Pietroburgo addirittura più avvincenti di quelli di Mosca. Benché quest’estate nella capitale settentrionale non si preveda l’esibizione di nessuna superstar, San Pietroburgo ospiterà il dj canadese Kid Koala, stella di punta dell’etichetta Ninja Tune, oltre al duo disco-punk La Roux, un tempo sulla cresta dell’onda, gli svedesi Slagsmalsklubben, ed altri.

Nella regione del Volga
All’inizio di giugno 2013 sulle sponde del grande fiume Volga, nei pressi della città di Samara, si è svolta la rassegna “Rock sul Voga”: un evento che richiama decine di migliaia di persone che si radunano all’aperto e sotto un solo cocente per ascoltare musica rigorosamente rock. E se all’evento inizialmente partecipavano solo le stelle del rock russo, come Alisa, un gruppo nato negli ambienti underground di San Pietroburgo, a partire dal 2010 il festival ha iniziato a invitare i Deep Purple, una band molto amata non solo dall’attuale primo ministro russo Dmitri Medvedev, ma anche da almeno quattro generazioni di russi. Ian Gillan, membro del gruppo, ha fatto notare che “Smoke on the Water”, brano di successo dei Purple, si presta facilmente ad essere modificata per l’occasione in “Smoke on the Volga”.

Quest’anno il nome di maggior richiamo è stato quello dei Rammstein. Per quasi un’ora e mezza la band ha cantato a squarciagola i propri successi, accompagnati da caratteristici effetti pirotecnici. L’esibizione ha anche prodotto una sorta di scandalo, nato dal fatto che alcuni politici russi hanno interpretato l’estetica della band come un elogio di quella del Terzo Reich e della pornografia. La polemica tuttavia non ha intaccato il successo del festival (che quest’anno ha richiamato seicentomila persone: un record), né la reputazione dei Rammstein, che in Russia sono considerati una band “del popolo”. Paul Landers, membro del gruppo, è nato in Bielorussia, e il gruppo ama intrattenere il pubblico russo con la propria interpretazione del vecchio canto della propaganda russa dedicato ai giovani comunisti. All’indomani del loro concerto sul Volga, i Rammstein hanno scritto sul loro sito ufficiale: “Quest’anno al festival “Rock sul Volga”, che si è tenuto nella città di Samara, si potevano contare circa settecentomila amanti della musica rock più hard. I Rammstein sono stati il gruppo di maggior richiamo della rassegna, giunta alla sua quinta edizione. Prima di tornare a casa, la band ha concluso la sua tournée russa con un giro in barca sul Volga”.

Nel Kuban
Dal 1° al 7 agosto 2013 la città di Anapa ospiterà Kubana. Un festival il cui nome ricorda al tempo stesso Kuban, il luogo dove si tiene, e Cuba che, a parte il flamenco e il tango, evoca nella mente dei fan russi una musica punk, rock e hip hop aggressiva e ispirata all’estrema sinistra o addirittura anarchica. Tra i nomi in cartellone appaiono Leningrado, Basta e Kirpichi, fino alla leggenda del neo-punk statunitense Antiflag e al veterano del punk Marky Ramone (che parteciperà per il secondo anno consecutivo).

Con la sua particolare atmosfera ispirata agli anni Settanta e un’ambientazione spartana (anche se gli organizzatori hanno annunciato che quest’anno gli impianti dove si svolgerà il festival saranno ampliati e dotati di migliori attrezzature), l’evento non manca di attrarre appassionati di musica da tutto il Paese. Ogni esibizione si protrae tra canti e danze sino alle prime ore del mattino, in un clima di “pace e amore” che l’hard rock, anziché attutire, amplifica.

Quest’anno la presenza di artisti stranieri è paragonabile a quella di altri festival europei: parteciperanno infatti i System of a Down, Wu-Tang Clan, Bloodhound Gang, Misfits, The Prodigy, Guano Apes e Die Ärtzte, mentre l’euro-pop sarà rappresentato tra l’altro dalla band emo Bullet For My Valentine e dagli svedesi The Sounds, che propongono un pop-rock intellettuale.

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