Casa Melnikov (a destra) potrebbe venire danneggiata dalla costruzione di un parcheggio sotterraneo vicino al monumento (Foto: Itar-Tass)
La casa dell’architetto Konstantin Melnikov, capolavoro dell’avanguardia architettonica russa, è a rischio distruzione. I difensori del monumento – un gruppo di importanti organizzazioni internazionali per la tutela del patrimonio culturale - sostengono che lo storico edificio stia subendo dei danni irreparabili a causa dei lavori di costruzione di un centro polifunzionale con un parcheggio sotterraneo, giusto di fronte al monumento.
Lo scandalo è scoppiato nell’estate del 2012, quando la dimora storica di Migunov è stata demolita per fare spazio a un centro commerciale e di intrattenimento multifunzionale sulla Vecchia Arbat, nel pieno centro storico della città. L’edificio, risalente al XVIII secolo, era sopravvissuto all’invasione napoleonica della Russia e al successivo incendio di Mosca del 1812. La casa è stata rasa al suolo in maniera illegale: l’appaltatore, infatti, non aveva la debita autorizzazione per procedere ai lavori e ha ricevuto in seguito una multa di 600mila rubli (pari a 20mila dollari).
Molti degli edifici adiacenti, tra cui la Casa di Melnikov, sono rimasti danneggiati nella demolizione. Sulle loro pareti sono comparse delle crepe. È allora che la gente ha iniziato a farsi sentire, affermando che la costruzione del nuovo centro commerciale e di intrattenimento può compromettere seriamente gli edifici storici circostanti.
I lavori di scavo sul sito dell’edificio demolito sono iniziati nel febbraio 2013. Nonostante il terreno fosse ghiacciato (e quindi più stabile e sicuro per gli edifici adiacenti), sulle pareti di Casa Melnikov sono comparse una serie di crepe e l’intonaco ha incominciato a sgretolarsi. È qui che gli attivisti hanno dato inizio a una campagna contro l’impresa costruttrice, la Trust-Oil.
Organizzazioni internazionali autorevoli, come il Consiglio Internazionale per i Monumenti e i Siti Storici (Icomos), l’Associazione internazionale per la documentazione e la conservazione degli edifici e dei complessi urbani moderni (Docomomo) e l’Unione Internazionale degli Architetti (Iua), hanno aderito alla campagna e si sono rivolte al Presidente Vladimir Putin, al primo ministro Dmitri Medvedev e al sindaco di Mosca Sergei Sobjanin, con la richiesta di interrompere la costruzione e di rinforzare il telaio e le fondamenta del monumento.
L’Icomos ha assegnato alla casa di Melnikov lo status di “Heritage Alert” (Patrimonio in allerta) e prevede di includerla nella lista “Heritage at risk” (Patrimonio a rischio). È la prima volta che un monumento storico russo riceve un così alto livello di allerta.
La società Trust-Oil, che gestisce i lavori di costruzione del centro polifunzionale, cita in sua difesa le norme di costruzione, secondo le quali la distanza del cantiere dalla casa di Melnikov consentirebbe alla costruttrice di realizzare scavi a una profondità di otto metri. L’impresa edile ha inoltre commissionato all’Istituto di ricerca sulle fondamenta e le strutture sotterranee “N.M. Gersevanov” uno studio nel quale si dice che la nuova costruzione avrà un impatto su un’area con un raggio non superiore ai quattordici metri, mentre la casa di Melnikov sorge a una distanza di 32 metri dagli scavi. Secondo lo studio, inoltre, le crepe nelle fondamenta e sulle pareti del monumento, nonché l’intonaco scrostato, sarebbero dovuti al fatto che è da tempo ormai che l’edificio non viene sottoposto a un’opera di restauro.
“L’Istituto Gersevanov ha davvero una pessima reputazione, - afferma Natalja Samover, coordinatrice dell’organizzazione Archnadzor. - È famoso per fornire le conclusioni che i suoi clienti vogliono. Inoltre, la Trust-Oil parla dei risultati di uno studio, ma non ha mai mostrato nessun documento. In ogni caso, tale rapporto non è valido, giacché è stato commissionato da una delle parti coinvolte. Ci vuole uno studio indipendente. Per quanto ne so, l’Accademia russa d’architettura e delle scienze della costruzione sta mettendo insieme un team indipendente per svolgere lo stesso studio, che non sarà pagato da nessuna delle parti”.
“La casa fu costruita nel 1929, quando la densità di popolazione, a Mosca, non era molto elevata, - continua Natalja Samover. - Ma nel corso degli ultimi anni, il paesaggio dell’Arbat e delle strade circostanti è cambiato radicalmente. Diversi edifici moderni, con parcheggi sotterranei, sono emersi attorno alla famosa dimora. I flussi idrici sotterranei sono stati reindirizzati a causa della presenza di nuove pareti, e hanno cominciato a erodere le aree meno stabili sotto la casa di Melnikov, che non dispone di fondamenta sufficientemente profonde”.
La costruzione di una villetta unifamiliare nel centro di Mosca, alla fine del 1920, era qualcosa di straordinario. In quegli anni, il governo moscovita stava promuovendo l’idea di dimore collettive - appartamenti in cui vivevano diverse famiglie. A Melnikov venne in ogni caso concessa la possibilità di costruire la propria dimora, solo per via del design audace. Ai funzionari di allora piacque l’idea di una casa composta da due cilindri che si intersecavano a otto.
La casa è ora abitata da una delle due nipoti dell’architetto, Ekaterina Karinskaja. In un’intervista al quotidiano Izvestia, Ekaterina ha dichiarato di non aver chiesto allo Stato di restaurare la casa, bensì di interrompere gli scavi che stanno alterando le condizioni idrogeologiche della zona sottostante l’edificio.
Il Dipartimento dei Beni culturali della città di Mosca si è rifiutato di commentare la situazione. A quanto pare, in questo momento, solo alcune organizzazioni pubbliche e i rappresentanti della comunità architettonica internazionale stanno lottando per la tutela del monumento. Ci auguriamo che l’appello delle organizzazioni internazionali venga ascoltato dalla leadership del Paese e che ciò permetta di salvare un esempio unico di architettura mondiale.
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