Karavay, il pane delle nozze slave simbolo di felicità

In passato la sua preparazione durava intere giornate ed era accompagnata da canti e preghiere. Ora il processo può essere molto più breve e potete cucinarlo anche a casa vostra

La tradizione di cucinare il pane karavay alla vigilia di un matrimonio è un’usanza molto antica. Il karavay è infatti considerato il simbolo principale delle nozze.

Questo pane veniva preparato fin dai tempi pagani. L’origine della parola dovrebbe risalire a “korova”, che in un antico dialetto slavo significava “sposa”. Il suffisso “-ay”, invece, farebbe riferimento alla figura del toro, a simboleggiare l’uomo. Il karavay rappresenta quindi l’unione tra l’uomo e la donna, ed è da sempre legato all’idea della fertilità. Da notare che al giorno d’oggi la parola “korova” in russo non ha nulla a che vedere con il termine originale e significa “mucca”.

Il karavay è un pane legato ad antichi rituali: la sua preparazione durava vari giorni ed era accompagnata dall’impiego di strumenti tradizionali per macinare la farina. Originariamente il compito di realizzare la pasta veniva affidato esclusivamente alle donne sposate e con figli, come gesto di buon auspicio per la sposa. Le decorazioni venivano invece commissionate alle donzelle nubili, come forma di contributo e di auspicio personale per trovare presto la felicità coniugale. La preparazione era solitamente accompagnata da canti e preghiere. E più grande era la pagnotta, più felici sarebbero stati gli sposi.

Il karavay è ancora oggi simbolo di felicità, ricchezze e abbondanza.

Ecco a voi la ricetta.

Ingredienti per la pasta madre:

  • 200 gr di farina
  • 155 gr di acqua
  • 2 gr di sale
  • 1 gr di lievito secco 

Preparazione:

Mescolate gli ingredienti all’interno di una ciotola e coprite con una pellicola. Lasciate riposare la pasta madre a temperatura ambiente e poi mettetela in frigo per 12-16 ore. 

Ingredienti per l’impasto:

  • 100 gr di farina di segale
  • 700 gr di farina di frumento
  • 550 gr di acqua
  • 15 gr di sale
  • 5 gr di lievito secco 

Preparazione:

1 Setacciate e mescolate le due farine all’interno di una ciotola.

2 A parte scaldate l’acqua, portandola a 28-30°C e versatela lentamente sul composto di farine. Aggiungete il lievito e fatelo sciogliere. Aggiungete la pasta madre all’impasto e mescolate con un mixer a velocità medio-alta per 5 minuti, fino a quando l’impasto risulterà omogeneo.

3  A questo punto aggiungete il sale e lavorate l’impasto per altri 10 minuti. Dovrà risultare piuttosto elastico.

4 Coprite l’impasto con della pellicola trasparente e lasciatelo lievitare in un luogo caldo per un’ora e mezza.

5 L’impasto dovrebbe raddoppiare le dimensioni. Quindi trasferitelo sul piano di lavoro e lavoratelo con le mani.

6 Dividete l’impasto in due parti; all’interno di una teglia rivestita con carta da forno sistemate la parte più grande, che dovrà rappresentare circa 2/3 di tutto l’impasto. Spennellate la parte superiore con uovo sbattuto.

7 Scaldate il forno a 230°C

8 L’altra parte dell’impasto (circa 1/3 del totale) servirà per la decorazione. Tagliate alcune strisce di pasta che serviranno per realizzare trecce e spirali. Date sfogo alla vostra fantasia per decorare il vostro karavay con pasta a forma di spighe, foglie e bacche.

9 Una volta terminate le decorazioni, spennellatele con l’uovo e aggiungete gli ultimi dettagli, come i semi di sesamo.

10 Infornate il vostro karavay. Sistemate circa 70 gr di acqua in una teglia che sistemerete sul fondo del forno. Chiudete lo sportello il prima possibile per trattenere il vapore di cui avrete bisogno.

11 Cuocete il karavay a 230°C per 10 minuti e poi abbassate la temperatura a 200°C, cucinatelo per altri 45 minuti. Una volta cotto, lasciatelo riposare e raffreddare circa 20 minuti prima di servirlo.

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