Contenitori per la raccolta differenziata (Foto: Lori/LegionMedia)
Il Ministero delle Risorse naturali vorrebbe vietare l’incenerimento della spazzatura non smistata e di quella che può essere riciclata. Se ne sta discutendo nel progetto di strategia complessa per i rifiuti solidi preparato dal Dicastero e pensato fino al 2030.
La maggior parte delle discariche russe è stracolma, ma numerosi ostacoli insormontabili, come la mancanza di senso del dovere dei cittadini, impediscono la realizzazione dei progetti.
La chiave per un secondo
trattamento è smistare
Nel
testo della strategia visionato da Izvestia
si dice che ogni anno in Russia si formano circa 60 milioni di tonnellate di
rifiuti solidi, cioè circa 400 kg di rifiuti all’anno per ogni cittadino. Del
volume totale soltanto il 7-8 per cento viene trattato, il resto è semplicemente buttato
nelle discariche. Secondo i dati del Dipartimento di Mosca per lo sfruttamento
delle risorse naturali e la tutela dell’ambiente, nel 2011 nella capitale sono stati
prodotti all’incirca 2,9 milioni di tonnellate di rifiuti solidi delle quali
solamente 27,6 mila tonnellate sono state nuovamente trattate, cioè meno
dell’1 per cento; di questa quantità tra l’altro 24.000 tonnellate erano costituite da
carta da macero, cartoni e fogli; 1.530 tonnellate da bottiglie di plastica e
1.005 da vetro.
La strategia dovrebbe svilupparsi in tre fasi: nella prima, entro il prossimo biennio (2013-2014), la Russia deve approvare leggi univoche sul trattamento dei rifiuti. Per la primavera del 2013 è prevista l’approvazione di una legge sui rifiuti, come riferito a Izvestia da Vladimir Kashin, responsabile del Comitato della Duma di Stato per le risorse naturali e l’ecologia.
“Ci aspettiamo che la legge venga approvata a primavera, così da iniziare a mettere in atto i programmi ecologici, - ha precisato il deputato. - Ora sono tutti bloccati per la mancanza di una base normativa indispensabile. Abbiamo ricevuto molte proposte sulle tecniche da adottare, sia da imprese nazionali che straniere. La cosa essenziale è non sbagliare, non puntare su una tecnologia obsoleta, se no sarà ancora peggio di prima”.
La seconda fase, che dovrebbe impegnare gli anni 2014-2020, sarà dedicata alla creazione di un sistema di formazione ed educazione ambientale per i russi, oltre che allo sviluppo di una base tecnica e materiale adeguata. Come si evince dal documento, l’educazione ambientale inizierà dall’asilo, continuerà nelle scuole e negli istituti di istruzione superiore, ma anche gli adulti saranno istruiti e informati tramite manifesti e videoclip. L’intento è di insegnare alla popolazione come raccogliere la spazzatura in contenitori distinti per tipologia.
La colonna di scarico fa danni
“La
presenza di colonne di scarico è uno degli ostacoli principali per passare a
una raccolta differenziata della spazzatura, perché tutto alla fine viene
ammucchiato insieme”, ha riferito a Izvestia
Nikolaj Nefedev, vicedirettore del Dipartimento di Politica statale e
regolamentazione nell’ambito della tutela dell’ambiente e della sicurezza
ambientale del Ministero delle Risorse naturali. “Ogni caso fa da sé, la raccolta
differenziata non va bene per tutti i territori, quindi una strategia simile
non si può applicare a tutto il Paese. Se, per esempio, la spazzatura venisse
incenerita, non sarebbe necessario il suo smistamento. Inoltre ci saranno
sempre dei residui che non possono venire trasformati”.
Tra i primi passi nell'abolizione alle canne di caduta dell'immondizia, gli operatori del servizio pubblico propongono di sistemare dei cassonetti per la raccolta differenziata di vetro, metalli, carta e plastica. A San Pietroburgo è già stato sperimentato un metodo simile. Si ipotizza anche di diffondere, a spese dello Stato, sacchetti biodegradabili per l’immondizia.
Cresce l’onere del riciclaggio
per i produttori
Infine, la terza fase – dal 2020 al 2030 – è definita come il passaggio all’azione:
raggiungere indici precisi e completare gli obiettivi prefissati dalle
strategie di sviluppo a lungo termine.
Nikolaj Nefedev del Ministero delle Risorse naturali rileva che nel modello economico contemporaneo il trattamento della spazzatura è il metodo più economico di riciclaggio dei rifiuti solidi ed è anche il più vantaggioso, quando invece la combustione o l’interramento sono processi più costosi e meno efficaci. Per raggiungere però questa efficacia e una capacità di reddito è necessaria un’infrastruttura adeguata al servizio. Nefedev ha evidenziato che la strategia per ora non propone soluzioni alla questione economica.
Si prevede di finanziare l’attuazione del progetto grazie ai mezzi del budget federale, dei bilanci dei soggetti federali e di quelli locali, oltre che con fonti extrabilancio tra cui rientrano, all’interno del partenariato pubblico-privato, i mezzi finanziari che derivano dal principio di “responsabilità allargata del produttore”. Con questo si intende semplicemente l’aumento per i produttori delle tasse sul riciclaggio della produzione. In realtà i legislatori non hanno ancora deciso quale sarà l'imposta per le diverse tipologie di merci.
A detta di Vladimir Kashin, responsabile del Comitato della Duma di Stato per le risorse naturali e l’ecologia, sarà necessario aumentare in modo significativo i finanziamenti derivati dal bilancio.
“A oggi nel Paese viene destinato per le questioni ecologiche lo 0,2 per cento del bilancio, quando nelle nazioni dell’Unione Europea questo capitolo di spesa è 5-7 volte superior - afferma il funzionario. - Troppo a lungo non abbiamo mosso un dito in questo settore, e ora siamo letteralmente seppelliti dai rifiuti”.
Per il trattamento illegale dei rifiuti ci potrebbero essere più condanne
L’aumento
del consumo nella capitale ha fatto sì che i siti di conservazione dei rifiuti
solidi siano riempiti al 25-30 per cento di confezioni, materiali per confezionare e
loro derivati. Il 39 per cento di questa massa è composta da carta e cartone, il 32 da
polimeri e plastiche. Il vetro e il metallo costituiscono rispettivamente il 12
e il 15 per cento.
Al momento molti scarti industriali complessi, quali i pneumatici per auto, vengono riciclati a pagamento, come i vecchi copertoni lo sono a spese del loro coscienzioso proprietario. Gettare i copertoni è peraltro illegale: è prevista una multa fino a 2.000 rubli. Casi simili sono contemplati dal documento di strategia complessa in punti quali il “rafforzamento delle responsabilità per la violazione delle richieste imposte riguardo al trattamento dei rifiuti solidi” e la “certezza della pena per violazioni nel trattamento dei rifiuti solidi”. Nel 2011 il Dipartimento per lo sfruttamento delle risorse naturali e la tutela dell’ambiente di Mosca ha inflitto multe per le violazioni della legislazione di tutela ambientale nel trattamento dei rifiuti per una somma totale di 34,7 milioni di rubli.
Secondo il parere di Vladimir Kashin è giunto il momento in cui non è più possibile rimandare la ricerca di una soluzione al problema del riciclo. Nella Duma è già stata preparata una nuova legge federale che regola le questioni di raccolta e trattamento dei rifiuti, nella quale sono contemplate tutte le precisazioni necessarie. “Coloro che operano in questo settore si trovano ora ad attendere le nuove regole del gioco”, afferma il deputato.
Gli immigrati scalzano i barboni
nello smistamento dei rifiuti
Come
ha dichiarato a Izvestia Rashid
Alimov, coordinatore del programma contro le sostanze tossiche promosso dalla
rappresentanza russa di Greenpeace, il piano strategico di trattamento dei
rifiuti solidi corrisponde in linea di massima ai principi condivisi
dall’organizzazione.
“Possiamo soltanto accogliere a braccia aperte l’inclusione nel testo di disposizioni quali la prevenzione alla fonte della formazione di rifiuti, l’introduzione del divieto di interramento dei rifiuti solidi previo il loro smistamento, lo sviluppo di un’infrastruttura di raccolta differenziata, il principio di responsabilità allargata dei produttori -, afferma l’ambientalista. - Il documento però non contiene un divieto assoluto per l’incenerimento dei rifiuti solidi. Siamo contrari a bruciare i rifiuti, dato che in tal caso nell’ambiente si riverserebbero inevitabilmente dei composti pericolosi. La combustione distrugge senza scampo le risorse che potrebbero invece essere riutilizzate”.
I netturbini intervistati non si dicono contrari alle riforme. I dirigenti dell’impresa municipale Prioritet srl, che si occupa del trasporto e del riciclaggio dei rifiuti solidi, mettono in comparazione la risoluzione del problema della spazzatura con la preparazione alle Olimpiadi.
“Un riciclaggio completo e una trasformazione totale dei rifiuti solidi è fattibile soltanto a patto di avere investimenti adeguati e la volontà politica della dirigenza del Paese”, ribadiscono gli operatori ecologici. “Per questo occorrono il volere delle persone e azioni concrete; se ci fosse un’educazione adeguata la gente non avrebbe difficoltà a buttare le bottiglie in un cassonetto e la confezione del succo in un altro. Se riusciamo a prepararci per tempo alle Olimpiadi di Sochi, possiamo farcela anche con la spazzatura. Si sta già facendo molto in questo senso. Se prima erano i barboni a smistare la spazzatura nelle discariche, ora in molti siti c’è una gestione organizzata che se ne occupa. C’è da dire in effetti che nelle sezioni lavorano in prevalenza gli immigrati dei Paesi della Csi”.
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