Foto: Lori/Legion Media
Sergiev Posad è la città più vicina a Mosca a fare parte del percorso dell’“Anello d'Oro”. In macchina ci si arriva in meno di un’ora, in autobus poco di più. Come per la maggior parte delle antiche città russe la strada verso la capitale attraversa il centro storico. Il fulcro della cultura di Sergiev Posad è il Monastero della Trinità di San Sergio (in russo Lavra Troice-Sergiev, ndr). Si tratta di un antico monastero circondato dalle alte mura della fortezza con possenti torri di guardia lungo tutto il perimetro. In passato tali monasteri erano prima di tutto delle fortezze e i monaci dei buoni guerrieri.
Al centro del Monastero si trova la Chiesa di tutti i Santi dalle belle cupole azzurre. Ora la stanno restaurando ed è quindi temporaneamente chiusa ai visitatori. L’intero territorio del monastero è lastricato; si possono trovare più di dieci tipi diversi di lastricatura, ed è piuttosto piacevole camminarci sopra se non si hanno i tacchi. Nei tour per le città storiche della Russia in generale è meglio non usare scarpe con il tacco alto.
Il Monastero di San Sergio non attrae soltanto i turisti, ma anche i fedeli: per i primi il complesso è un monumento storico straordinario, che rientra nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco; per gli altri è un luogo sacro. Per turisti e fedeli l’ingresso in tutte le chiese e cappelle in funzione del Monastero è libero. Davanti ad alcune c’è persino la fila. La più lunga di solito è quella per entrare alla chiesa della Trinità (in russo “Troickij sobor”, ndr), dove si possono ammirare le icone del famoso scrittore di icone Andrej Rublev. “Siamo venuti qui in pellegrinaggio, vogliamo ammirare questi luoghi santi. Arriviamo dal Sud, dalla regione di Krasnodar, non abbiamo ancora visto la città, ma abbiamo intenzione di farci un giro oggi”, dice Egor, un ragazzo con la divisa da cosacco. Lui e i suoi amici cosacchi sono arrivati a Sergiev Posad con una gita organizzata.
Uscendo dalle porte principali del Monastero vi trovate sulla piazza Krasnogorskaja. Si può passeggiare lungo le mura esterne del monastero e vedere il monumento a San Sergij Radonezhskij (o di Radonezh) che fondò la città nel 1337. Dalla piazza si può cogliere in pieno il contrasto tra il restauro di edifici costruiti 300-400 anni fa e la totale incuranza per le costruzioni di appena cinquant’anni. Sulla strada che parte dal Monastero, in uno stato di totale abbandono, si trova l’edificio dell'ex cinema “Mir”. La facciata di questa costruzione è un esempio di stile sovietico della seconda metà del secolo scorso: quattro enormi figure femminili che incarnano i popoli dell’Unione Sovietica e un grande globo terrestre avviluppato da una pellicola filmica. Ora l’edificio è semidistrutto e delimitato da un alto steccato. C’è soltanto da sperare che arrivi anche il suo turno per essere restaurato.
Come spesso accade in Russia le chiese e i siti di culto si trovano vicini ai monumenti sovietici. Nel parco Pafnutevskij, a duecento metri dal Monastero, è situato il grande complesso architettonico commemorativo con la fiamma eterna, dedicato agli abitanti di Sergiev Posad caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. È inoltre il luogo in cui sorge, ingiustamente bistrattata dai turisti, la chiesa Vedenskij del Cinquecento.
Una volta arrivati a Sergiev Posad non si può non visitare l’eremo di Gefsimani-Chernigov. Si trova nei sobborghi della città e ci si può arrivare con l’autobus o a piedi. Dal Monastero a via Vifanskaja ci vogliono circa quaranta-cinquanta minuti. Il fatto più curioso è che si tratta di un monastero rupestre, collocato a sette metri di profondità sotto la cattedrale principale. Nella metà del XVIII secolo il monaco Teofano si convinse che l’isolamento nel luogo di culto non fosse sufficiente e decise di costruirsi un monastero dentro il monastero.
Scavò con le sue mani una piccola cella e iniziò a viverci, dedicandosi esclusivamente alla preghiera. Altri monaci seguirono il suo esempio, iniziarono a ricavarsi i propri angolini sottoterra in cui pregare. Il requisito principale per essere accettati nella comunità situata nella grotta era che il nuovo confratello si scavasse da solo il posto dove vivere. Alcune celle arrivano a misurare anche 1,5 metri quadrati.
Grazie agli sforzi dei monaci le grotte si ampliarono con nuove stanze e cunicoli. C’è addirittura una chiesa sotterranea nella quale due volte alla settimana si dice la messa. Si può scendere nella grotta soltanto in gruppo con uno dei monaci locali che fa da guida. Gruppi di dieci persone al massimo si formano direttamente nella chiesa di sopra. È sufficiente rivolgersi alle signore che vendono le candele al banchetto dentro la chiesa. Se scendete nella chiesa sotterranea prendete assolutamente un contenitore qualsiasi per l’acqua. Se non lo avete compratene uno al banchetto di sopra. C’è un motivo: mentre i monaci stavano ampliando la loro “città” nel sottosuolo, si sono imbattuti in una fonte sotto il livello del suolo. L’acqua della fonte si può prendere gratuitamente.
La moderna Sergiev Posad invece è una città industriale. Qui sorgono fabbriche meccaniche ed elettrotecniche, imprese metalmeccaniche e altre. Sergiev Posad è un capoluogo di regione con 250.000 abitanti. Storicamente la città era rinomata per la produzione di giocattoli. Dal Cinquecento a Sergiev Posad è attiva la produzione di bambole e oggi si trova l’unico Istituto del giocattolo e l’unico Museo del giocattolo di tutta la Russia, nel quale sono raccolti gli oggetti che hanno fatto la storia delle bambole.
Ci sono alcuni hotel, ma non saltano agli occhi come in altre città dell’“Anello d’Oro”. Grazie alla sua vicinanza da Mosca Sergiev Posad si presenta come un singolare punto di trasbordo per i viaggiatori. Di solito qui si passa una giornata e poi si prosegue oltre, verso Yaroslavl, oppure si torna nella capitale. È molto comoda se si ha soltanto un giorno libero a Mosca.
Come arrivare: l’autobus n. 388 “Mosca-Sergiev Posad” passa ogni 10-15 minuti dalla fermata della metropolitana Vdnka. Dalla stazione Yaroslavskij di Mosca ogni 10-30 minuti partono gli elettrotreni per Sergiev Posad e per Balakirevo e Aleksandrov che vanno nella stessa direzione
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email