Zakhar Prilepin (Foto: RIAN/Anton Belitskiy)
L'ex ragazzotto di provincia e soldato, Zachar Prilepin, è considerato uno dei migliori scrittori russi contemporanei. Nei suoi libri attraverso fatti di vita quotidiana e spunti autobiografici, racconta, senza nasconderlo, la sua umana preoccupazione per l'umanità e per il destino della Russia di oggi. In questi giorni Prilepin si trova a Roma in tour, con un'agenda ricca di impegni.
Alesha Karamazov del gruppo Pussy Riot Testo di Zakhar Prilepin |
Dopo aver, infatti, presentato "Il peccato" (edito da Voland) al Centro russo di Scienze e cultura di Roma, lo scrittore sarà presente il 6 dicembre 2012 alle 18 alla premiazione del “Premio Russia-Italia. Attraverso i secoli”, assegnato a Nicoletta Marcialis per la traduzione dal russo all'italiano de "Il peccato" e il 7 dicembre alle 16 in Sala Diamante incontrerà i suoi lettori in occasione del festival "Più libri più liberi".
La copertina del libro |
Il suo ultimo romanzo pubblicato in Italia da
Voland si intitola "Il peccato", perché ha scelto questo titolo?
"Peccato" è una parola chiave per l'umanità in
generale, ma anche per la letteratura mondiale. Tanti classici potrebbero
chiamarsi "Il peccato". "Anna Karenina", per esempio.
I suoi libri sono stati tradotti con successo
in italiano. Che rapporti ha con i suoi lettori italiani?
Non ci sono ancora rapporti specifici. Sono
stato già cinque volte in Italia e ho conosciuto soltanto qualche lettore
venuto a qualche incontro. Però devo constatare che quei pochi commenti che ho
sentito hanno azzeccato sempre perfettamente le mie idee. Se in Russia avessi
delle persone che mi capissero così bene sarei molto felice.
Ha definito Alessandro Baricco uno dei suoi
scrittori preferiti di tutta la letteratura mondiale. Le piacciono anche altri
scrittori italiani?
Quello che è stato detto su di me, che nei
miei libri, cioè ci sono due poli, la gioia e la disperazione, è molto
caratteristico anche di Baricco. Leggere Baricco per me è un godimento: con
poche parole regala sensazioni uniche di felicità. Devo ammettere che mentre
leggevo "Novecento" sentivo scendermi una lacrima. Oltre a Baricco, conosco
anche Veronesi e Ammaniti... Questi sono i tre nomi che leggo tra gli scrittori
italiani contemporanei. Considero Umberto Eco uno dei più grandi intellettuale e pensatori di oggi. Mentre reputo Niccolò Ammaniti uno scrittore sociale.
Lo scrittore russo Zakhar Prilepin (al centro) all'incontro al Centro russo di Scienze e Cultura di Roma, il 5 dicembre 2012 (Foto: Ufficio Stampa)
A proposito di Ammaniti, ha detto che nei suoi
libri basterebbe cambiare i nomi dei protagonisti per sembrare di essere in
Russia. Pensa che un suo libro potrebbe essere al contrario ambientato in
Italia?
Credo che la letteratura russa sia molto
affine e vicina a quella italiana. Per esempio, "Come Dio comanda" è
proprio un romanzo russo: papà nazionalista, bambino sfortunato, due teenager come quelle russe, la scuola e il mondo sociale che li circonda per me
è un mondo russo. Non credo che un mio libro potrebbe essere ambientato in
Italia perché io descrivo un mondo un po' specifico. Ma le emozioni delle
persone, i rapporti tra madre e figlia, tra padre e figlio ecco quello che
potrebbe essere trasportato in italiano.
Cosa pensa del fatto che la letteratura russa
contemporanea sia in parte marginalizzata dal mercato delle case editrici
occidentali, non solo rispetto ai classici russi ma anche alla letteratura
contemporanea europea e americana?
La Russia oggi è un Paese
marginale. Se la nostra politica aiuterà a resuscitare il nostro Paese, tutti
noi cominceremo di nuovo ad avere il nostro ruolo. Anche perché durante tutto il
tempo in cui non siamo stati letti noi abbiamo scritto parecchi bei libri.
Qual è il suo rapporto con i grandi classici
della letteratura russa?
Mi inchino. Tra Tostoj e Dostoevskij scelgo
Tolstoj; amo il Pasternak poeta ma non il prosatore.
Tutti i diritti riservati da Rossiyskaya Gazeta
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email