L'assemblamento della Lada Kalina in una fabbrica AvtoVaz (Foto: Itar-Tass)
Il Servizio Federale Antimonopolio ha autorizzato l'alleanza Renault-Nissan ad acquisire il pacchetto di maggioranza dell'AvtoVaz. I termini conclusivi della transazione sono stati discussi dai principali azionisti della società (Rostechnologii, Renault e Trojka Dialog) nell’ultimo consiglio di amministrazione; gli accordi giuridici per formalizzare l'acquisto sono previsti in dicembre 2012. Come si svolgerà la più grande compravendita dell'industria automobilistica russa? Lo ha raccontato a Kommersant il direttore generale della holding statale Rostechnologii, Sergei Chemezov.
Il management dello stabilimento cambierà
radicalmente quando l'alleanza Renault-Nissan prenderà il controllo? L'argomento
sarà affrontato nell'accordo finale?
Abbiamo discusso della questione con il
presidente di Renault-Nissan Carlos Ghosn. La parte francese è anzi interessata
a mantenere il più possibile il personale russo nelle proporzioni in cui è
presente oggi. Non vi saranno modifiche sostanziali dello staff manageriale.
Il presidente di AvtoVaz verrà nominato
dai francesi o dai russi?
Per ora Igor Komarov (il presidente di AvtoVaz, ndr) soddisfa pienamente i francesi, che ci
hanno chiesto di parlare con lui affinché rimanga il più a lungo possibile.
Come saranno distribuiti i posti nel
consiglio di amministrazione?
Vi saranno, naturalmente, dei cambiamenti in
consiglio di amministrazione. I rappresentanti di "Trojka Dialog" vi
resteranno fino alla metà del 2014, ma non appena la compravendita sarà conclusa,
usciranno dal consiglio. Quanto alla carica del presidente, abbiamo un accordo
con il signor Ghosn per cui guideremo a turno il Cda. Fino alla metà del 2013
sarò io il presidente. A luglio è prevista la prossima assemblea degli
azionisti, e lui guiderà il Cda mentre io diventerò il suo vice. E dopo un anno
ci scambieremo di posto.
Che cosa pensano alla Renault-Nissan dell'attuale
strategia della AvtoVaz?
Abbiamo appena cambiato la nostra strategia. I
francesi si sono prefissati l'obiettivo di conquistare con la Lada una fetta di mercato non
inferiore al 25 per cento. Noi abbiamo
valutato quali siano gli investimenti necessari per operare una profonda
modernizzazione e attrarre tecnologie più all'avanguardia. Abbiamo raggiunto un
accordo per cui noi utilizzeremo per la nostra produzione anche la piattaforma
Renault-Nissan, e loro prenderanno la piattaforma della Kalina.
Attualmente la situazione dell'economia
mondiale non è semplice. Il mercato dell'auto in questo contesto sta
rallentando. Quali passi stanno compiendo "Rostechnologii" e AvtoVazper
non trovarsi di nuovo in una situazione come quella degli anni 2008-2009?
Fin d'ora stiamo prendendo una serie di
provvedimenti, innanzitutto per assicurare la produzione del maggior numero
possibile di modelli. Quanti più sono i
modelli, tanto più saremo al riparo dai rischi di vario genere. Ad oggi abbiamo
le Lada Priora, Kalina, Granta, e Largus. Questo autunno sulla piattaforma В0 verrà
messa in produzione la Nissan
Almera. Nella prima metà del 2013 avvieremo la produzione e l'immissione
sul mercato della nuova Lada Kalina, e poi di un'auto a marchio Renault. All'inizio del 2014 è previsto l'avvio della
produzione delle auto Datsun, realizzate con la piattaforma della Kalina AvtoVaz.
Il marchio Lada, secondo le stime più modeste, vale oltre 1 miliardo di dollari
- è un ottimo attivo, che naturalmente verrà conservato in ogni caso. Inoltre,
a partire dal 2008 è stato ottimizzato il numero dei dipendenti, che è passato da
110-115 mila a 66 mila. Abbiamo già annunciato che razionalizzeremo il numero
dei dipendenti intervenendo sul personale ausiliario, ossia sui manager e non
sugli operai.
In che fase si trova la trattativa per la
vendita di un pacchetto di Kamaz alla Daimler? Lei ha parlato dell'inizio del
2013. Anche questa compravendita avrà una struttura complessa come quella
dell'AvtoVaz?
Non escludo che la compravendita possa essere dello
stesso genere. Ma per ora non abbiamo preso una decisione definitiva.
Vuol dire che anche il pacchetto di
controllo della Kamaz resterà alla corporazione statale?
Sì, certamente. Verrà mantenuto come minimo il
pacchetto di opposizione. Per il momento, "Rostechnologii" e Kamaz
non vendono nulla. A vendere è "Trojka Dialog". Abbiamo ricevuto
indicazioni da parte del governo di mantenere gli attivi automobilistici,
almeno la partecipazione necessaria per poterci opporre in Cda. Possediamo il 49,9
per cento di Kamaz e non siamo intenzionati a vendere. Per ora nessuno ci ha
dato l'autorizzazione a farlo. Però vogliamo investire questo pacchetto in una
joint venture con la Maz.
La
Daimler è favorevole alla vostra alleanza
con la Maz?
Non possiamo commentare la posizione dei nostri
partner. Posso dire, a nome di "Rostechnologii", che il pacchetto
della Daimler non andrà disperso, perché è in progetto la creazione di una
joint venture in cui confluiranno le azioni della Kamaz appartenenti a
"Rostechnologii" e le azioni della Maz appartenenti al governo della
Bielorussia. La joint venture ci permetterà di ampliare il nostro mercato e di
produrre noi stessi in Bielorussia le Kamaz che vogliamo poi vendere anche in
Europa. La Kamaz
oggi è una macchina completamente diversa da com'era anche solo tre anni fa. Abbiamo
nuovi motori Cummins, una nuova trasmissione, un nuovo sistema frenante e una
cabina realizzata in collaborazione con la Daimler. È
un'auto europea, che soddisfa tutti gli standard europei. Se non altro,
possiamo tranquillamente concorrere con la Mercedes. Cerchiamo
anche di dividerci i vari mercati con loro per non disturbarci a vicenda.
Nel 2011 "Rostechnologii" e
Pirelli hanno comprato da "Sibur - Russkie shiny" gli stabilimenti per
la produzione di pneumatici di Voronezh e di Kirov. Qual era lo scopo del
progetto?
Con la
Pirelli ora abbiamo formato una joint venture. In meno di un
anno abbiamo operato una notevole modernizzazione: oggi la fabbrica di Voronezh
è lo stabilimento di produzione di pneumatici più all'avanguardia di tutta la Russia. Ciò è stato
possibile grazie al supporto della Pirelli, che ci ha fornito la sua tecnologia
e i macchinari. Si tratta di una
cooperazione strategica.
Alla fine "Rostechnologii"
uscirà dalla joint venture?
Per ora la Pirelli ci chiede di rimanere. Le nostre
partecipazioni nella joint venture sono del 50 per cento. Ma in prospettiva penso che sarà sufficiente mantenere
il pacchetto di opposizione. E poi uscirne del tutto, quando l'azienda avrà
cominciato a funzionare regolarmente. Alla Pirelli ora serve il nostro sostegno.
Dopo tutto, per degli stranieri che arrivano in qualsiasi Paese è difficile
orientarsi in situazioni come questa, e tanto più in un Paese come la Russia, dove abbiamo le
nostre peculiarità. Per questo hanno bisogno della nostra assistenza, anche
amministrativa.
Si ha l'impressione che
"Rostechnologii" stia uscendo sistematicamente dalla maggior parte
degli attivi cruciali: "Skartel" va alla "MegafFon",
"AvtoVaz" alla Renault-Nissan, e in Kamaz sta entrando la Daimler. È davvero così? E
perché?
Sì, ciò corrisponde pienamente alla nostra
strategia di corporazione in favore dello sviluppo. Ma se si confrontano le
situazioni di Kamaz, AvtoVaz e "Skartel", si nota che sono diverse.
"Skartel" si è rivelato un business assai proficuo per noi. Il nostro
pacchetto azionario nel momento in cui è stata creata la joint venture con
"Megafon" valeva 250 milioni di dollari. E ora che ci siamo uniti a
"Megafon", il suo valore aumenterà ancora. In prospettiva, potremo utilizzare questo
denaro per qualsiasi progetto di investimento, ciò che rientra esattamente nella
strategia di "Rostechnologii". Quanto a Kamaz e AvtoVaz, conserveremo
i pacchetti di opposizione, e continueremo a controllare questi attivi.
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