Presentata la versione aggiornata di Google Art Project a Mosca. La Russia è stata uno dei primi Paesi ad aderire al progetto insieme ad altre 150 nazioni e vi partecipa con cinque musei.
La lista dei partecipanti è impressionante ed include: la Tate Gallery di Londra, Versailles a Parigi, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, gli Uffizi di Firenze, il Metropolitan Museum di New York, il Museo di Arte Islamica del Qatar, musei di Cina e Hong Kong e persino alcuni dipinti che si trovano ora alla Casa Bianca negli Stati Uniti.
È possibile accedere al servizio da telefoni e tablet Android e a breve sarà disponibile anche una versione per l’iPad. Inizialmente avevano aderito al progetto soltanto la Galleria Tretjakov di Mosca e l’Ermitage di San Pietroburgo, ma ad aprile si sono uniti anche il Museo Pushkin delle Belle Arti, il Museo Russo e il Museo Nikolai Roerich di Mosca.
Non si sa ancora quali saranno i prossimi musei che prenderanno parte all'iniziativa: “Siamo lieti di accogliere l’adesione di qualsiasi organizzazione interessata al nostro progetto. Nel nostro sito c’è un apposito modulo che può essere compilato da tutti i musei, inclusi quelli russi”.
La possibilità di ammirare opere d’arte sul Web non è un fenomeno nuovo. Molti musei hanno già provveduto a mettere gallerie fotografiche nel proprio sito. Ciò che rende il Google Project interessante non è soltanto l’idea di vedere riuniti in un unico sito tutti questi musei, potendo così ricercare un’opera percorrendo un’intera lista dall’inizio alla fine. Questo progetto ha in particolare tre elementi che lo rendono innovativo.
Prima di tutto, grazie allo stesso tipo di fotocamera utilizzata per fissare strade ed edifici in Google Street View, di alcune parti del museo si ha una vista panoramica. Ora, pertanto, più che visualizzare immagini separate, gli utenti possono vedere come i quadri o le statue appaiono realmente nel contesto museale, riuscendo così a comprendere meglio le intenzioni del conservatore. Ovviamente non è possibile creare lo stesso effetto che si avrebbe essendo fisicamente presenti sul posto, ma è decisamente molto meglio di un semplice file jpeg inserito su uno sfondo nero.
In secondo luogo, alcune fotografie sono state scattate con risoluzione ultra alta di 7 miliardi di pixels. Particolarmente degni di nota sono due quadri fotografati in due diversi musei russi. Uno è “Il ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione” di Canaletto, conservato al Museo Pushkin di Belle Arti a Mosca, l’altro è “L’ultimo giorno di Pompei" di Karl Brjullov, che si trova al Museo Russo. Gli utenti dotati di schermi di ultima generazione e armati di pazienza possono osservare questi quadri in ogni singolo dettaglio.
Il terzo e ultimo vantaggio consiste nella possibilità di accedere al Google Art Project tramite l’account personale di Google e creare collezioni di quadri personalizzate sul sito, disponendo le opere di musei e gallerie d’arte in base ai propri gusti. A questo punto manca solo una funzione che consenta di condividere i quadri prescelti sui social network, scegliendo gli amici con interessi in comune, come già lo scambio sui medesimi siti di brani musicali o pezzi letterari. Purtroppo, per il momento Google non ha il potenziale per farlo: il sito presenta alcuni errori e non sempre l’utente riesce a spostarsi su altre foto o gallerie. Gli ideatori promettono, però, di sistemare questo bug.
“Non vogliamo creare un’alternativa alla reale visita di un museo -, rassicurano i rappresentanti Google alla presentazione dell’applicazione. - Ma non tutti possono recarsi fisicamente al museo! Il nostro progetto è particolarmente rivolto a studenti e altre persone con una disponibilità economica limitata”.
I musei russi sono sempre aperti alle novità tecnologiche. A febbraio 2012 l’Ermitage ha lanciato l’app gratuita per i-phone “Ermitage Museum”, disponibile anche nella versione in inglese. Questa applicazione permette di visitare il museo, di acquistare biglietti online e di essere aggiornati sulle ultime notizie relative all’Ermitage. Gli sviluppatori stanno pensando di tradurre l’app in diverse altre lingue.
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