Vietato parlare agli estranei

Il bizzarro divieto apparso agli Stagni del Patriarca a Mosca (Foto: Ria Novosti)

Il bizzarro divieto apparso agli Stagni del Patriarca a Mosca (Foto: Ria Novosti)

Un ironico cartello è apparso vicino agli Stagni del Patriarca a Mosca, dove è ambientato il romanzo "Il Maestro e Margherita" di Bulgakov: un modo per celebrare uno dei più grandi autori russi del Novecento

Anche la segnaletica stradale rende omaggio a “Il Maestro e Margherita”. Lungo gli Stagni del Patriarca, nel cuore di Mosca, dove è ambientata la prima parte del libro di Mikhail Bulgakov, è spuntato un cartello stradale che riporta due silhouette scure, insieme a un gatto grassottello. “È vietato parlare agli estranei”, avverte, facendo riferimento alla prima parte del libro dove uno dei protagonisti inizia a conversare con un passante tutt'altro che gradito.

Le figure sono facilmente riconoscibili da chiunque abbia letto il romanzo, considerato il migliore di Bulgakov, visto che il Signor Woland, Korovev e il gatto Behemot, iniziano la loro avventura nella capitale russa proprio da questo punto di Mosca.

Un ragazzo, conosciuto con il nome apparso su Facebook di Aleksandr Vilenksy, afferma di essere l’autore dell’installazione: un modo per celebrare lo scrittore, che ha anche vissuto in questo quartiere, spiega.

Una scena dalla serie televisiva "Il Maestro e Margherita", tratta dall'omonimo libro di Bulgakov, ambientata vicino agli Stagni del Patriarca


“È una zona fantastica – spiega -. Ma è un peccato che non ci sia niente di particolare che ricordi il celebre romanzo di Bulgakov”. La missione di “fare giustizia” al libro è stata quindi compiuta con l’installazione del cartello. Un’iniziativa a quanto pare accolta con favore dalle autorità della capitale, che sembrano intenzionate a non rimuoverlo. “Non dà fastidio a nessuno e non viola alcuna legge – ha dichiarato un portavoce del distretto centrale della Prefettura di Mosca a Ria Novosti -. Anzi, rendono omaggio a un’opera immortale, quella di Bulgakov”.

Molte scene del romanzo, infatti, si svolgono in questo quartiere, che viene sempre associato allo scrittore e a quel viaggio che porta il Diavolo a Mosca.

L'articolo originale è stato pubblicato su The Moscow News

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