La Yakutia tra i gioielli Unesco

Il Comitato dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura ha incluso nella lista 2012 il Parco Naturale dei Pilastri del Lena

 

La città di San Pietroburgo ha ospitato la 36esima sessione del Comitato del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. È la prima volta che la Russia ha ospitato tale evento, il cui principale obiettivo era scegliere nuovi siti da inserire nell’elenco del Patrimonio Mondiale.

 

La Russia nell'Unesco

Il Parco Naturale dei Pilastri del Lena, detto anche la Foresta di Pietra Siberiana, è una formazione geologica caratterizzata da spettacolari pilastri di roccia che percorrono, lungo diversi chilometri, le sponde del fiume Lena, nella regione di Changalasskij in Yakutija, a 104 chilometri dalla città di Pokrovsk

Il Comitato aveva incluso nella celebre lista il Parco Naturale dei Pilastri del Lena e riconosciuto l’importanza storica delle cittadelle e delle fortezze presenti in alcune città russe. Il dibattito si è fatto più acceso quando si è parlato del centro storico di San Pietroburgo e dei lavori di costruzione del Centro Okhta Tower.

Era proprio a San Pietroburgo che i rappresentanti dell'Unesco avrebbero dovuto mettere la parola fine ai cinque anni di discussioni circa la revisione dei confini e dei criteri di "valore globale universale" del "Centro Storico di San Pietroburgo e il relativo Gruppo dei Monumenti", il più grande sito dell’elenco del Patrimonio Mondiale. Tuttavia, la Federazione Russa non è riuscita a fornire un resoconto dettagliato sull’implementazione delle raccomandazioni dell'Unesco e la discussione è stata rinviata dal 2012 al 2014.

 

I sostenitori del patrimonio della città si auguravano che gli esperti dell'Unesco avrebbero valutato le condizioni del centro storico di San Pietroburgo una volta sul posto, esprimendo pubblicamente la loro opinione circa il risultato delle opere di conservazione del Giardino d’Estate, il progetto per la costruzione, in pieno centro, della torre di 500 metri che ospiterà il Centro Okhta Tower di Gazprom e che conta già sull’approvazione del Comune della città, e infine i nuovi grandi piani sui quartieri storici di San Pietroburgo.

 

Eppure, secondo Eleonora Mitrofanova, rappresentante ufficiale della Russia all’Unesco, "la sessione non discuterà questioni riguardanti i siti del Paese ospitante".

 

Nell’ambito della 36a sessione, l'Unesco ha istituito una speciale task force per "aggiornare" la Convenzione del Patrimonio Mondiale, che nel 2012 compierà 40 anni. Quando la Convenzione fu adottata nel 1972, decine di siti avevano bisogno di essere tutelati. Ora che il numero di siti protetti raggiunge le migliaia, la Convenzione necessita di un aggiornamento.

 

Nel frattempo, Grigorij Ordzhonikidze, segretario esecutivo della Commissione della Federazione Russa per l’Unesco, ha accolto con grande entusiasmo l’inclusione del Parco Naturale dei Pilastri del Lena nella lista del Patrimonio Mondiale, dopo più di sei anni di trattative.

 

Allo stesso tempo, i membri del Comitato Unesco hanno respinto le nomination per le cittadelle fortificate di Astrachan, Pskov e Uglich, dopo che gli esperti non sono riusciti a raggiungere una posizione comune in merito ai siti storici in questione.

 

L'Unesco nel mondo

Un totale di cinque siti naturali e di venti di interesse culturale sono stati aggiunti all'elenco 2012, assieme a un sito a metà tra il naturale e il culturale. La lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco comprende ora 962 siti. Il numero di Paesi con siti inclusi nella lista è salito, quest’anno, a 157, dopo la recente inclusione di Ciad, Congo, Palau e Palestina

I membri del Comitato si sono dimostrati particolarmente preoccupati poi per le sorti dei Monti d’Oro dell’Altaj, che comprendono cinque zone distinte: le riserve naturali dell’Altaisky e di Katunsky, l’altopiano di Ukok, il Lago Teletcoe e il Monte Belucha. Gli esperti si preoccupano per la costruzione del gasdotto Altaj che attraverserà l'altopiano di Ukok, una delle zone del sito. "Se i lavori di costruzione proseguiranno, il sito potrebbe uscirne seriamente danneggiato. Il Comitato si vedrebbe quindi costretto ad aggiungerlo alla lista del Patrimonio Mondiale in pericolo", ha riconosciuto Grigorij Ordzhonikidze.

Il Comitato ha inoltre iscritto cinque nuovi siti nella lista del Patrimonio Mondiale in pericolo dell’Unesco, tra cui Timbuctù e la Tomba di Askia (Mali); il luogo di nascita di Gesù: la Chiesa della Natività e della via dei pellegrini, Betlemme (Palestina); le fortificazioni caraibiche di Panama: Portobelo-San Lorenzo (Panama); e la Città Mercantile Marittima di Liverpool (Regno Unito).

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