Siberia, ultima frontiera del turismo

L'imprenditore lombardo Ernesto Preatoni, noto come il papà di Sharm el Sheik, sposta a Est il suo business legato alle strutture ricettive: "La Russia ha voglia di crescere"
Ernesto Preatoni (Foto: ufficio stampa)

La Siberia è l'ultimo El Dorado di Ernesto Preatoni, imprenditore lombardo originario di Garbagnate Milanese, meglio conosciuto come l'inventore di Sharm. Diventato famoso agli inizi degli anni Ottanta per la scalata ad alcune banche popolari lombarde, Preatoni entra in seguito nel business del turismo, fondando il gruppo "Domina", società di multiproprietà che gestisce e commercializza vari alberghi in Italia e in Egitto, dove l'imprenditore, oggi settantenne, rapito dal fascino di Sharm el Sheik, ha fondato nel 1993 il villaggio turistico Domina Coral Bay, uno dei più grandi del Medio Oriente.

Il fiuto di Preatoni lo porta poi ad aprire un nuovo fronte imprenditoriale nell'area delle ex repubbliche sovietiche, prima in Estonia e in seguito in Lettonia e Lituania, dove acquisisce immobili all'ingrosso a Tallinn, Riga e Vilnius, trasformandoli in strutture alberghiere e centri commerciali, che poi rivende al dettaglio. L'ultima frontiera della sua avventura è la Russia, dove ha recentemente inaugurato un albergo di lusso. Gli abbiamo rivolto qualche domanda sui motivi che lo hanno portato a scegliere la Federazione, e in particolare l’area degli Urali e della Siberia, come nuova meta della sua attività.

Signor Preatoni, partiamo dall’ultima operazione che avete concluso, l’inaugurazione del Domina Prestige a San Pietroburgo, un affare da 32 milioni di euro.

In realtà non si tratta del nostro primo investimento nella Federazione: a San Pietroburgo, infatti, abbiamo già realizzato un business-centre da 20 milioni di dollari. In questi giorni, invece, abbiamo inaugurato il nostro primo hotel russo, il Domina Prestige, un complesso a cinque stelle con 109 camere realizzato sul fiume Moika e ricavato in un importante palazzo storico. Un investimento da 32 milioni di euro, che abbiamo autofinanziato. Anche se si tratta solo della prima tappa di un piano che prevede l'apertura di altri sei/sette hotel di fascia alta destinati in particolare al turismo d'affari per un valore complessivo intorno ai 280 milioni di euro.

Perchè ha scelto proprio la Russia come nuova meta della sua attività?

Io sono stato lo scopritore dei Baltici e il posto della Federazione più vicino a Tallin era San Pietroburgo. Ma la Russia è anche un Paese giovane, con un pil che corre a un ritmo del 4 per cento annuo, con un basso debito pubblico, che ha voglia di crescere, politicamente stabile e in cui i giovani sono mediamente contenti, contrariamente a quello che afferma la stampa, impegnata a sottolineare solo le manifestazioni di piazza. Qui il potenziale di sviluppo è legato soprattutto al business d'affari e al fatto che c'è ancora poca offerta di alberghi rispetto alla densità di popolazione. Certo neanche la Russia è il paradiso e risente del problema della corruzione.

Quali sono le zone russe più interessanti in cui investire?

Più si va a Est meglio è, perchè è ancora possibile comprare case e terreni a prezzi stracciati. Per questo intendiamo puntare sulla costruzione di hotel in Siberia, in particolare nelle città di Tomsk, Novosibirsk e Tiumen. Ma abbiamo progetti anche nella Russia centrale, nella città di Lipetsk, e a Kaliningrad, nell'area del Baltico. Abbiamo in cantiere anche piani di edilizia residenziale a Ekaterinburg, verso gli Urali, che secondo me rappresenta la città più interessante della Russia, con i suoi due milioni di abitanti e una crescita superiore a quella di Mosca.

 

E lo Stivale che ruolo gioca nel suo business?

Attualmente nessuno. L'Italia è un Paese fermo da decenni, con un debito pubblico del 119 per cento, contro il 3 per cento dell'Estonia e il 7 per cento della Russia. 

 

Il suo approccio è cambiato, oggi, rispetto alle sue esperienze in Egitto e nei Paesi Baltici?

No, sono sempre lo stesso, faccio il pioniere; nella mia vita ho sempre osato e ho vinto tutte le scommesse. Faccio delle cose che la gente fa fatica a comprendere all'inizio, ma meglio arrivare un minuto prima che cinque minuti dopo.

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