A Eni il 20 per cento di South Stream

Foto: Itar-Tass

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Formalizzata la quota della società italiana nella gestione del gasdotto che dal Mar Nero arriva direttamente in Europa. Nominati il cda e il presidente, il tedesco Voscherau

Formalizzato l'assetto societario di South Stream Transport. L'Eni scende dal 50 per cento, ipotizzato in sede di accordi preliminari, al 20, lasciando spazio a francesi e tedeschi nella gestione del gasdotto che dal Mar Nero porta gas in Europa, bypassando l'Ucraina.

Il 13 aprile 2012, nel grattacielo di Gazprom a Mosca si è svolta la prima riunione del consiglio di amministrazione di South Stream Transport AG, la società di gestione del gasdotto offshore di South Stream, nel corso della quale sono stati nominati i sei direttori e nominato il presidente.

Il settantenne Henning Voscherau è stato eletto presidente (con voto unanime), una delle colonne della Spd, già sindaco di Amburgo, presidente del Bundesrat, la Camera federale tedesca. Un altro politico tedesco, dopo l’ex cancelliere Gerhard Schroeder, presidente di Nord Stream -  gasdotto sotto il mar Baltico - guiderà il gasdotto sotto il mar Nero che cerca di ridurre i paesi di transito  verso l’Europa, scavalcando l’Ucraina.

Altri membri del cda sono Alexei Miller (presidente di Gazprom) e Alexander Medvedev (vice-presidente di Gazprom e presidente di Gazprom Export), Paolo Scaroni (amministratore delegato dell’Eni), Henri Proglio (presidente di Edf), Harald Schwager (direttore esecutivo di Basf).

“La parte offshore del gasdotto South Stream è un elemento importante del progetto transfrontaliero, che rafforzerà ulteriormente la cooperazione tra la Russia e l'Unione europea. Non vedo l'ora di iniziare il lavoro dei partner russi ed europei per la costruzione del gasdotto, che sarà senza dubbio ben coordinato e di successo”, ha commentato il neopresidente Henning Voscherau.

I membri del Consiglio hanno discusso le questioni chiave della cooperazione tra le imprese partecipanti al progetto South Stream, compreso il budget, un piano d'azione necessario per arrivare alla decisione finale di investimento entro novembre 2012, per poter iniziare la costruzione già alla fine del 2012.

Inoltre i membri del consorzio hanno finalizzato la composizione societaria di South Stream Transport AG: il 50 per cento a Gazprom, il 20 per cento ad Eni, a Edf e Basf 15 per cento ciascuna. Ricordiamo per inciso che l'ex presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, aveva più volte rifiutato l'offerta ricevuta da parte di Miller di diventare presidente della società South Stream AG.

Il gasdotto South Stream supera nei tempi un altro progetto, Nabucco, che ha frenato la sua realizzazione e ha deciso di dimezzare la propria capacità, mentre South Stream conferma la sua massima capacità di 63 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Così aveva confermato il Presidente russo Dmitri Medvedev all’inizio del 2012, malgrado il rallentamento dell’economia e, come conseguenza, la diminuzione dei consumi di gas in Europa.

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