"Gogol, genialità oltre il quotidiano"

Per riscoprire lo scrittore russo, i consigli di Cesare De Michelis, in libreria con una nuova traduzione di racconti dal titolo “Due storie pietroburghesi”, edito da Voland

Gogol ancora oggi non cessa di essere letto. Una nuova traduzione di suoi due racconti, “Corso Nevskij” e “Brandelli dal memoriale d’un matto”, a cura di Cesare De Michelis, arriva in libreria, di fresca pubblicazione, sotto il titolo di “Due storie pietroburghesi” (Voland).

 

I due racconti fanno parte della miscellanea “Arabeschi” pubblicata nel 1835, che conteneva testi narrativi e articoli di vario genere; insieme a “Il naso”, “Il ritratto” e “Il cappotto”, sono spesso riuniti sotto il titolo, non attribuito a Gogol, “I racconti di Pietroburgo”.

 

“Corso Nevskij” è un’opera diventata un’icona della cultura e letteratura russa moderna; spesso tradotto con il titolo di “Prospettiva Nevskij”, è la descrizione minuziosa della famosa strada di San Pietroburgo e presenta le vicende del pittore Piskarev, innamorato di una ragazza che vive in una casa di tolleranza, e dell’amico Pirogov, che si invaghisce di una donna sposata. Protagonista di “Brandelli dal memoriale d’un matto” è Aksentij Ivanovich Poprishcin, un modesto impiegato che, sotto forma di diario, svela i suoi folli deliri.

 

Ma cosa significa leggere e tradurre Gogol oggi? Lo abbiamo chiesto al traduttore di questi due racconti, Cesare De Michelis, ordinario di Letteratura russa presso l’Università Tor Vergata di Roma e autore di molti saggi e libri di letteratura e cultura russa. “Per testi già tradotti dozzine di volte, come questi di Gogol, - spiega De Michelis - non ci dovrebbero essere vere difficoltà; io invece ne ho incontrate di tre ordini, ed è per questo che a pare mio ne è valsa la pena. Nello specifico – continua -, ho incontrato difficoltà inerenti a lemmi che all’inizio dell’800 avevano significati particolari o diversi, che il russo moderno ha cancellato; difficoltà derivanti dall'identificazione dei realia extra-testuali su cui si basano alcune trovate del testo e, infine, difficoltà d’ordine stilistico, come ricreare una parvenza di parodia della narrazione diretta o skaz”.

 

De Michelis

Cesare De Michelis

 

Tre motivi, invece, per leggere oggi “Due storie pietroburghesi”? “Per comprendere meglio l’origine della cosiddetta fisiologia di Pietroburgo, per assaporare l’uso parodistico che fa Gogol dei realia extra-letterari e per godere di un linguaggio interiore fantasmatico che si traveste da pseudo-realistico”, risponde De Michelis.

 

Un maestro, Gogol, che vale sempre la pena di scoprire o riscoprire, come suggerisce De Michelis: “Gogol è all’origine di una corrente della cultura letteraria russa che è viva ancor oggi; inoltre, nei suoi momenti migliori, Gogol offre un paradigma delle potenzialità espressive del banale e del quotidiano. Infine, bisognerebbe leggere Gogol perché, tra tanta letteratura interessante, ogni tanto fa bene gustare un po’ di genialità”.

 

Titolo: Due storie pietroburghesi

Autore: Nikolaj Gogol

Traduzione a cura di Cesare De Michelis

Editore: Voland

Pagine: 144

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