L’utilità di muoversi rapidamente nella sconfinata capitale russa, con il piacere di farlo tra luoghi che sprizzano arte da ogni poro. La metropolitana di Mosca, seconda al mondo per transiti dopo quella di Tokyo, con circa 8,5 milioni di passeggeri giornalieri (festivi esclusi), è tutto questo: ogni stazione è un concentrato unico di soluzioni pittoriche e scultoree.
Con più di 80 anni di storia alle spalle, la rete metropolitana è stata
scolpita nel marmo e nel granito e costruita in ferro e vetro, mettendo a nudo
i gusti, le idee, i sogni, le speranze e le delusioni delle generazioni
precedenti. Se i primi progetti
risalgono all’inizio del Novecento, solo nel 1931 il comitato centrale del
Partito comunista decideva di dare un seguito all’iniziativa. Il 15 maggio
1935, la metropolitana di Mosca spalanca le sue porte e trasporta i primi
passeggeri sulle sue scale mobili e sui sedili imbottiti delle carrozze.
La prima linea della metropolitana ha viaggiato da Sokolniki a Dvorets Sovetov per una
lunghezza complessiva di poco più di dieci chilometri, con 13 stazioni. Oggi,
la metropolitana di Mosca dispone di circa 290 chilometri di binari,
distribuiti tra 12 linee e 182 stazioni di collegamento. Il piano di sviluppo
della città fino al 2020 prevede la costruzione di oltre 100 chilometri di rete
ferroviaria sotterranea.
Le stazioni costruite prima della metà degli anni Cinquanta sono state
concepite e realizzate come lussuosi “Palazzi per il popolo”. Si è deciso di
decorare la metro con marmi, stucchi e costoso acciaio utilizzato anche per gli
aerei, in quanto, nella stima dei progettisti, il Paese non era in grado di
fornire piastrelle a sufficienza per coprire l’intera rete nei tempi previsti
dal rigido calendario di marcia. Gli storici dell’arte insistono sul fatto che
la metropolitana sfarzosamente decorata sia stata una mossa soprattutto
ideologica, un modo come altri ricorrenti in quel periodo per elogiare il
giovane Paese sovietico agli occhi del
mondo intero.
“L’architettura è stata sviluppata con gli stessi parametri sia sopra che sotto
la superficie”, afferma Nikolai Shumakov, architetto capo della metropolitana.
Le stazioni costruite tra il 1937 e il 1955 sono tipiche del primo periodo architettonico. Tutto ciò
che è stato completato in questi anni è degno di particolare attenzione. Per
esempio, i soffitti delle stazioni Mayakovskaya e Novokuznetskaya sono decorati
con dei mosaici dell’artista Aleksandr Deineka. La stazione di Ploshchad
Revolutsii è stata decorata con 76 sculture in bronzo di lavoratori, soldati,
contadini, studenti e altre persone sovietiche.
Ma, in realtà i bei tempi per l’architettura russa sono finiti nel 1955, sia
per la metropolitana, che in superficie, dopo l’emanazione da parte del Partito
comunista di un decreto contro le “stravaganze nella progettazione e nella
costruzione”. In questo periodo sono state costruite solo stazioni senza
stucchi, mosaici, colonne originali o altri “ingiustificati” elementi, con lo
slogan “Chilometri a spese dell’architettura”. Nel 2002, con la ricostruzione
della stazione di Vorobyovy Gory, lo sviluppo della rete è entrato in una nuova
fase. La banchina della stazione offre una splendida vista sul fiume Moscova,
sul complesso olimpico Luzhniki e sul palazzo dell’Accademia delle Scienze.
La stazione Dostoevskaya è caratterizzata da pannelli bianchi e neri dove sono raffigurati i personaggi principali dei romanzi di Dostoevskij. E lo sviluppo futuro può preannunciare un’ulteriore fase di progettazione. “Vogliamo rimuovere il più possibile le decorazioni dalle stazioni”, ha detto Nikolai Shumakov aggiungendo: “Stiamo cercando di mostrare ai passeggeri la loro vera ossatura, ciò di cui la metropolitana è fatta. Ghisa e cemento sono bellissimi”.
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