La passione prorompente degli amori e dell’amore di Marina Cvetaeva erompe nella nuova edizione delle “Notti Fiorentine”. Il titolo è in omaggio alle “Florentinische Naechte” di Heinrich Heine. Le epistole sono dedicate ad Abram Vishnjak, fondatore della casa editrice Gelikon, che negli anni ‘20 aveva pubblicato alcuni versi di Marina Cvetaeva.
Nel 1941 Vishnjak venne deportato e finì i suoi giorni in un campo di concentramento. Rimane di lui il ricordo in queste nove lettere indirizzategli dalla Cvetaeva. Un amore devastante come un uragano, visionario, mistico, che fuoriesce dalla penna della poetessa per disporsi sulla pagina, nero su bianco: “Ieri vi ho difeso per tutta la serata con un ardore cavalleresco di cui io stessa sorridevo” .
“Tutto ciò di cui vi accusano è vero, ma è affar mio, non loro, giacché nessuno eccetto me, ha avuto l’idea geniale (ingenua idea!) di soffrire per voi” . Un amore dal finale amaro. Dopo l’inevitabile separazione, il disappunto prende il sopravvento. Qualche anno dopo, rincontratolo per caso, Marina Cvetaeva non riconosce l’ex-amante: “È l’anima che si vendica ritirandosi da voi”.
AUTORE: Marina Cvetaeva
TITOLO: Le Notti Fiorentine
CASA EDITRICE: Edizioni Voland 2011
a cura di: Serena Vitale
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