Foto: AP
Hockey russo e mondiale a lutto. A Jaroslavl, in fase di decollo, si è schiantato un aereo “Yak-42” di linea, con a bordo la squadra di hockey “Lokomotiv”. Gli atleti di Jaroslavl si stavano dirigendo a Minsk, in Bielorussia, per la prima gara della stagione della Lega di Hockey Continentale, con un incontro con la Dinamo locale.
In totale sull’aereo si trovavano quarantacinque persone; due i sopravvissuti: l’hockeista Alexandr Galimov e lo stewart Alexandr Sisov. Il Ministero della Protezione Civile russo ha convocato d’urgenza una conferenza stampa per dare le prime notizie sulla catastrofe e sulle vittime.
Yak-42. Foto: ru.wikipedia.org
Alle 16.05 (ora locale) del 7 settembre 2011 un aereo “Yak-42” è precipitato nella zona del poligono di Tunoshna della regione di Jaroslavl, a due chilometri e mezzo dall’aeroporto locale. A bordo dell’aereo, che si stava dirigendo a Minsk, c’erano 45 persone, tra cui 37 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. Due persone sono sopravvissute allo schianto.
Sul luogo dell’incidente sono stati impegnati 103 soccorritori, tra cui alcuni psicologi da Mosca. Il Centro di assistenza psicologica urgente della Protezione Civile della Russia ha attivato un call center (8-495-626-37-07).
Il Presidente russo Dmitri Medvedev ha espresso il cordoglio ai parenti delle vittime e a tutti i tifosi del club “Lokomotiv”. E intende modificare il programma della sua partecipazione al Forum Politico Internazionale a Jaroslavl in corso nella città, per far visita al luogo della tragedia. Il Presidente ha inoltre chiesto al Comitato investigativo e ai relativi organi governativi di fare tutto il possibile per accertare le cause dell’incidente.
Il “Lokomotiv” di Jaroslavl è una delle più note squadre di hockey russe. È tre volte campione di Russia. Recentemente a capo del team era arrivato l’allenatore canadese Brad McCrimmon. Sotto la bandiera dei “ferrovieri” giocava anche un gran numero di stranieri, tra cui hockeisti di Ucraina, Repubblica Ceca, Svezia, Polonia, Germania, Bielorussia, Lettonia.
Articolo originale su La Voce della Russia
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