Foto: Lavinia Parlamenti
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A pochi passi da Roma, a Monte Compatri, si è svolta la seconda edizione del “Vladi International Rome Polo Challenge – Coppa della Federazione Polo Italiana”, organizzato dall'associazione Vladi Polo, che da anni si impegna nella promozione e diffusione di questo sport soprattutto tra i giovani, in collaborazione con la Federazione Polo Italiana e il patrocino del Sotttosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, del Ministero della Gioventù, dell'Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio, della Provincia di Roma, di Roma Capitale e del Comune di Monte Compatri.
Con grande orgoglio degli organizzatori la manifestazione ha ricevuto quest'anno la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, in un comunicato indirizzato all'Associazione Vladi Polo, ha espresso il suo pieno apprezzamento per l'evento “che, puntando su uno sport pulito avvicina i giovani ad altre culture, comprese quelle che si ritengono di élite ma che, in realtà, sono accessibili a tutti. In una società che tende all'isolamento dell'individuo fin dall'infanzia, la pratica di uno sport si rivela quanto mai importante nella vita di ogni giovane poiché aiuta a socializzare, a crescere, a rispettare le regole e a vivere in società”.
Come ha spiegato alla cerimonia di apertura la presidente dell'Associazione Vladi Polo e della Federazione Polo Italiana, Vladlena B. G. Hermès, prima donna giocatrice di polo in Russia, “il nostro obiettivo è quello di divulgare il polo in Italia. I giocatori inglesi sono 2000 e hanno cinque eventi a cui partecipano 20-25mila persone. La Francia ha 700 giocatori e 30 club. In Italia abbiamo 15 club e 150 giocatori; per fortuna negli ultimi anni la scuola di polo ha avuto un successo del 100% e i numeri sono aumentati. Il nostro obiettivo è far scoprire cos'è il polo e abbassare i prezzi”.
Se, infatti, in Argentina è sempre stato uno sport comune e praticato sin dalla più tenera età e Paesi come la Francia e l'Inghilterra hanno un gran numero di giocatori e di club, in Italia solo ora sta iniziando a raggiungere livelli elevati di diffusione e di successo.
Marco Elser, presidente dell'Acquedotto Romano Polo Club, ha tenuto a precisare che “il polo non è necessariamente uno sport di lusso. E' importante capirlo. Il polo può e va fatto in famiglia. E' uno sport eminentemente accessibile”; e ha più volte sottolineato il fatto che “il contatto con la natura è la cosa fondamentale del polo, uno sport salutare, sano”. E ha poi aggiunto: “Ho una teoria sul perché si chiama il re dello sport. Perché sono tre sport in uno: c'è l'equitazione, il calcio e il golf. C'è, poi, chi lo chiama lo sport dei re perché costa quanto tre sport. Sì, può costare così tanto, però uno può anche farlo senza spendere delle fortune pazzesche”.
L'intento dell'associazione è, infatti, quello di sfatare il mito che il polo sia lo sport dei re e quindi riservato all'élite. Quella dell'11 giugno 2011 è stata una giornata all'insegna dello sport, del divertimento, del contatto con la natura e che ha avvicinato i visitatori ad uno sport che, ritenuto un'esclusiva dell'alta società, ha dimostrato di essere invece uno sport aperto a tutti.
La partita è stata accompagnata dalle esibizioni della pattuglia acrobatica della Fly Roma School e lungo il campo da gioco sono stati allestiti stand espositivi, aree ristoro e zone dedicate ai bambini che hanno avuto la possibilità di cavalcare per la prima volta un pony e di divertirsi giocando in piena libertà immersi nella natura.
Quattro le squadre che hanno partecipato all'evento: Italia, Russia, Svizzera e Usa. Ad aggiudicarsi il quadrangolare è stata la squadra svizzera, che partecipava per la prima volta; seconda classificata l'Italia e a seguire Russia e Usa. “Sono molto soddisfatta perché abbiamo avuto tutto che il mondo che è arrivato fin qua, il governo russo, kazako, ceceno, italiano; insomma, un grande successo internazionale. Abbiamo coinvolto non solo i giocatori ma anche le autorità. Per l'anno prossimo aspettiamo il Kazakistan”, il commento a conclusione dell'evento della patron Vladi Hermés.
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