Alla ricerca di innovazioni complementari

Foto di Archivio RG

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Il vertice di Bruxelles si concentrerà su tre gruppi fondamentali di questioni, che Vladimir Chizhov, ambasciatore della Russia presso l'Unione Europea, definisce come “globali, internazionali e bilaterali”.

Nella sezione globale del vertice di Bruxelles tra Russia e Unione Europea verranno delineati due temi in particolare: le strategie per uscire dalla crisi economica e la lotta ai cambiamenti climatici.

Il diplomatico russo ha ricordato che è stato il presidente Dmitri Medvedev a suggerire per la prima volta la possibilità di affrontare le problematiche dell'economia mondiale all'interno del raggruppamento Russia-Unione Europea, durante il summit del 2008 a Khanty – Mansijsk. Da allora, questa tematica è diventata un punto fisso nell'agenda dei vertici russo-europei. La Ue e la Russia partecipano attivamente anche al G20, riunitosi recentemente a Seoul, e Chizhov ritiene che a Bruxelles verrà ripresa la discussione iniziata nella capitale sudcoreana.

Il summit di Bruxelles è stato indetto nell'ambito della conferenza dell'Onu sul clima che è in corso a Cancun, dal 29 novembre al 10 dicembre. Entrambe le parti ritengono che questa tematica sia di grande importanza ed è per questo che cercheranno di coordinare i propri approcci al problema tenendo conto dell'interesse reciproco per lo sviluppo di tale processo.

Il blocco di questioni definito internazionale verterà sul ruolo che Mosca e Bruxelles ricoprono nel panorama internazionale. L'Unione Europea va ampliando sempre più lo spettro delle sfere politiche di cui si occupa, incluso il proprio posto nei raggruppamenti internazionali, come ad esempio il “quartetto” per il Medio Oriente, nel quale, come ha fatto notare Chizhov, “la metà, cioè due dei quattro componenti, è costituita da Russia e Unione Europea”.

Entrambe le parti si stanno impegnando a fondo per la ripresa dei negoziati sul programma nucleare iraniano. Alla vigilia del summit di Bruxelles, l'alto funzionario dell'Unione Europea per la politica estera, Catherine Ashton, incontrerà in Svizzera il segretario del Consiglio Superiore per la sicurezza nazionale dell'Iran, Saeed Jalili. La Ashton sarà accompagnata dai direttori politici del “sestetto” internazionale, tra cui il vice-ministro degli esteri russo Sergei Rjabkov. Se le trattative non salteranno all'ultimo minuto, la Ashton potrà riferire i risultati al vertice Russia-Ue.

Secondo Chizhov “anche solo il fatto che le trattative siano state riprese dopo un intervallo così lungo, è già un passo avanti”. L'ambasciatore ritiene che il dialogo con l'Iran sia molto difficile e i negoziatori iraniani interlocutori esperti e complessi. Ma ritiene anche che non ci sia altra via d'uscita. Tra l'altro, non nasconde le divergenze esistenti con l'Unione Europea a proposito delle sanzioni contro l'Iran: “Concordare col Consiglio di Sicurezza dell'Onu il pacchetto di sanzioni, è stato un processo lungo e difficoltoso. Tuttavia ci siamo accordati e abbiamo votato, ma, purtroppo, gli Stati Uniti, e la Ue a ruota dietro di loro, hanno deciso in seguito di aggiungere delle sanzioni unilaterali. Noi non le sosteniamo e riteniamo che sia stato un gesto sbagliato, sia nella sua sostanza, che sul piano tattico”.

Al summit verranno anche discusse le questioni legate alle missioni di pace comuni tra Russia e Ue. Esiste già una certa esperienza. Ad esempio la partecipazione degli elicotteristi russi in Ciad e nella Repubblica Centroafricana, le operazioni anti-pirateria nel golfo di Aden e nell'Oceano Indiano. La regolamentazione della crisi, invece, è una tematica relativamente nuova nel dialogo tra Russia e Ue, come fa notare l'ambasciatore russo, affermando che, su questo tema, si stanno attualmente svolgendo le consultazioni degli esperti. Alla fine di novembre è arrivata a Bruxelles la delegazione russa, che ha discusso coi partner europei la questione della collaborazione tra Russia e Ue nella gestione della crisi.

Nel gruppo delle tematiche bilaterali viene delineata invece l'iniziativa della partnership per la modernizzazione. Un anno fa, al summit Russia-Ue a Stoccolma, venne presa la decisione politica di dare il via a tale iniziativa. A Bruxelles verrà sentita la relazione dei coordinatori del processo: per la parte russa, il vice-ministro per lo sviluppo economico, Andrei Slepnev, e per la parte europea, il vice-direttore generale della Commissione Europea per gli affari esteri, Hugo Mingarelli. I coordinatori dovrebbero presentare al vertice un piano d'azione. Secondo l'ambasciatore Chizhov, “sia la Russia che l'Unione Europea sono interessate a cercare innovazioni complementari, che permettano all'Unione Europea di non disperdere i vantaggi accumulati nei decenni passati e alla Russia di utilizzare i propri vantaggi oggettivi e le possibilità di cooperazione internazionale”.

A parte le questioni economiche e tecnologiche, il discorso sulla modernizzazione si estende anche alle problematiche giuridiche. Recentemente, al parlamento europeo, si è parlato della situazione dei diritti umani e dello stato di diritto in Russia.

“I diritti umani sono un tema che viene trattato regolarmente durante ogni summit. Se ne parla anche nel nostro dialogo politico”, afferma il diplomatico russo. “Abbiamo concordato delle consultazioni sui diritti umani. Le ultime si sono tenute il 17 novembre a Bruxelles. Secondo me, abbiamo bisogno di questo dialogo con la Ue sui diritti umani. Anche da parte nostra abbiamo raccolto non poche domande al riguardo da porre all'Unione Europea, a cominciare dal noto problema della situazione delle minoranze di lingua russa in Estonia e Lettonia. Ma ci sono anche altre questioni di grande interesse, in particolare, su come vengono considerati gli immigrati in Unione Europea. Abbiamo molto di cui parlare”, ha concluso l'ambasciatore della Russia presso l'Unione Europea, Vladimir Chizhov.

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