Settimanale Itogui
Nella storia dello scambio è difficile non notare un’apertura e una
disponibilità a negoziare delle due parti assolutamente incredibili in
situazioni simili. La nota del ministero degli Esteri russo del 9 luglio
ha tutti i requisiti per entrare nei libri di storia: l'’Svr russo (i
servizi russi di spionaggio all’estero) e la Cia statunitense, «nello
svolgimento degli ordini delle dirigenze dei rispettivi Paesi, partendo
dalle considerazioni di carattere umanitario... hanno compiuto... il
trasferimento nella Federazione russa di 10 cittadini russi messi sotto
accusa negli Stati Uniti, in cambio del contemporaneo passaggio agli Usa
di quattro individui precedentemente condannati nella Federazione
Russa...»
Lo scambio di spie in un qualche modo testimonia che il “reset”
russo-americano è un fatto compiuto. Le due parti sono costrette a
trovare compromessi seri, rinunciando ai propri principi, a volte
persino alle proprie leggi. Ma il gioco vale la candela. Sì, questi
sviluppi possono tutt’al più ricordare una commedia. Ma una commedia è
comunque meglio di un film d’azione, perlomeno nelle relazioni tra due
potenze nucleari.Quotidiano Vedomosti
La conclusione senza precedenti dello “scandalo di spionaggio” si spiega
con la volontà reciproca di Russia e Stati Uniti di non permetterne
ulteriori sviluppi. Lo scandalo stava avendo un’influenza distruttiva
sulle relazioni tra i due Paesi, ha dichiarato il direttore della
rivista La Russia nella politica globale Fedor Lukianov.
Gli interessi in politica estera dei due Paesi sono risultati per i
presidenti di Russia e Stati Uniti più importanti della “faccenda delle
spie”. Per gli Usa - sottolinea Lukianov - si tratta di mantenere la
collaborazione con la Russia nell’ambito della questione iraniana e
afgana e del controllo sugli armamenti, mentre per la Russia di
preservare la posizione statunitense di non intervento nell’area
post-sovietica.
I servizi segreti non hanno oggi in politica estera il ruolo che avevano
durante la guerra fredda, spiega Andrei Soldatov del centro Agentura a
proposito dell’inaspettata facilità dello scambio. È evidente come i
dirigenti dei servizi segreti di Russia e Stati Uniti non auspicassero
una continuazione dello scandalo, aggiunge. Allo stesso tempo con lo
scambio entrambi i servizi potevano raggiungere i propri obiettivi
tattici. La Cia e l’Svr hanno dimostrato che sono in grado di recuperare
i propri agenti dispersi, l’Fbi ha dimostrato la bontà del proprio
lavoro (evitando i controlli sulle prove presentate in tribunale,
abbastanza deboli) e l’Fsb (i servizi di sicurezza e di controspionaggio
interno russi) ha messo in una situazione scomoda le forze dell’ordine
responsabili della difesa di Sutiagin, oggetto dello scambio insieme ad
altri ex-ufficiali del Kgb, Svr e Gru (i servizi d’intelligence delle
forze armate russe), afferma Soldatov.Quotidiano Kommersant
Lo scandalo di spionaggio più clamoroso degli ultimi tempi nei rapporti
bilaterali Russia—Usa ha registrato una nuova svolta. Come comunicato da
esponenti dell’amministrazione americana, Barack Obama aveva approvato
la decisione di procedere a uno scambio almeno una settimana e mezzo
prima dell’arresto delle spie russe. Al contempo, tra tutte le possibili
alternative, la parte americana aveva preso in considerazione anche la
possibilità di consegnare alla Russia alcuni individui, giudicati
colpevoli “di reati non connessi con lo spionaggio”, ma i servizi
segreti Usa hanno posto il veto.
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